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lunedì 21 dicembre 2015

Alla base della vita




Una cometa all’inizio dell’anno è passata vicino al sole lasciando una scia di alcool etilico e zucchero:  il glicolaldeide; un elemento importante nella formazione dell’Rna, uno degli elementi base per la vita. E ancora una volta le comete si mostrano come possibili elementi che possono aver portato sulla Terra i mattoni della vita. Si pensa che le comete siano dei residui rimasti dalla condensazione della nebulosa da cui si formò il Sistema Solare: le zone periferiche di tale nebulosa sarebbero state abbastanza fredde da permettere all'acqua di trovarsi in forma solida (invece che come gas). Una cometa è un corpo celeste relativamente piccolo, simile a un asteroide ma composto prevalentemente di ghiaccio. In questo periodo dell’anno parlando di comete e delle loro chiome il pensiero corre veloce ed illuminato alla stella di Betlemme è quel fenomeno astronomico che, secondo il racconto del Vangelo secondo Matteo (2,1-12.16), guidò i Magi a fare visita a Gesù appena nato.
La storicità del racconto è discussa. Alcuni biblisti cristiani ne ammettono la veridicità storica. Altri identificano la stella con una triplice congiunzione di Giove, Saturno e Marte verificatasi nel 7 a.C. nella costellazione dei Pesci. Quest’ ultima teoria spiegherebbe meglio come i Magi abbiano potuto capire di doversi recare proprio a Gerusalemme, dato che l'orientamento di ogni stella o evento astronomico rispetto ai punti cardinali cambia continuamente per effetto della rotazione terrestre; solo la stella polare resta fissa. Un evento astronomico naturale, quindi, non potrebbe indicare la direzione da Babilonia a Gerusalemme e infatti solo per il brevissimo tratto fra Gerusalemme e Betlemme (8 km) Matteo dice che la stella "precedeva" i Magi, indicando che essa si trovava in direzione sud nell'ora di approssimata durata dell'ultimo tratto di viaggio.
È stato proposto che la Stella fosse la cometa di Halley, che fu visibile nel 12 a.C., ma questa data non è compatibile con l'opinione corrente della maggior parte degli storici, che datano la nascita di Gesù tra il 7 e il 4 a.C. L'identificazione della Stella con questa cometa è sostenuta, ad esempio, da Colin Humphreys, che la utilizza per datare la nascita di Cristo attorno alla Pasqua del 5 a.C. Una recente ipotesi suggerisce che la stella di Betlemme fosse una supernova o una ipernova, le cui tracce sono state scoperte nei pressi della galassia di Andromeda. La datazione di questo evento non è attualmente possibile, ma potrebbe diventarlo col progresso della tecnologia. Frank Tipler, però, osserva che una supernova in Andromeda spiegherebbe in modo letterale un aspetto misterioso del vangelo di Matteo: il fermarsi della stella proprio sopra Betlemme. Il "fermarsi" indicherebbe il raggiungimento dello zenit, istante in cui la stella cessa di fornire una indicazione direzionale.

Nell'Adorazione dei Magi di Giotto, un affresco della Cappella degli Scrovegni a Padova, è
visibile una stella cometa poggiata sulla capanna dove ha luogo la Natività. Presumibilmente l'idea di dipingere una cometa piuttosto che la classica stella dalla quale si diramano tre punte, simbolo Trinitario, è nata dalla visione della Cometa di Halley al quale lo stesso Giotto avrebbe assistito tra il 1301-1302. E, infatti, noto che il passaggio di questa cometa sia avvenuto più volte nella storia della terra. Infatti, l’'arrivo del 1910 è stato particolarmente rilevante per molte ragioni: non solo è la prima orbita della cometa per cui esistono fotografie, ma è stato anche un passaggio relativamente ravvicinato alla Terra (0,15 UA il 20 maggio del 1910), ha creato spettacolari vedute, e la Terra è passata attraverso la sua coda. Il 13 gennaio di quell'anno, Tolstoj scrisse in merito nel Diario: « La cometa sta per catturare la Terra, annientare il mondo, e distruggere tutte le conseguenze materiali della mia attività e delle attività di tutti. Ciò prova che tutte le attività materiali, e le loro presunte conseguenze materiali, sono prive di senso. Solo ha un senso l'attività spirituale...». Il pensiero negativo del grande scrittore era probabilmente estraneo al potere di dare vita della cometa. E quest’anno??? Eh! Quest'anno il Natale sarà come quello del 1977: con il plenilunio..
Ci saranno stelle cadenti, due asteroidi e una cometa, Catalina, (C/2013 US10) così battezzata perché scoperta da Richard Kowalski durante la Catalina Sky Survey dall’osservatorio vicino a Tucson in Arizona (Usa) il 31 ottobre 2013. La Cometa con 2 code di colore diverso a causa delle polveri e gas che le compongono di natura diversa, sarà splendida e ben chiara nel cielo dalle 2.53 del mattino del 24 dicembre fino a gennaio. Il plenilunio a Natale non accadeva da 38 anni, e la prossima occasione ci sarà soltanto fra 19 anni, nel 2034. E' un appuntamento suggestivo e una coincidenza curiosa e magica, non è un evento frequente considerando che dal 1900 al 2099 i giorni di Natale con la Luna piena saranno appena otto.
Mentre la pioggia delle stelle cadenti Geminidi continuerà per l’intero dicembre. Il vero spettacolo, però, da ammirare con gli occhi al cielo è dato dall’arrivo proprio la notte di Natale dell’asteroide 2003 SD220 che sfiorerà la Terra a 11 milioni di chilometri una distanza pari a 25 volte la distanza della Luna dalla Terra. Buon Natale!

giovedì 17 dicembre 2015

Automobilisti contro ciclisti: 0-1

L'eterna lotta fra automobilisti e ciclisti sul predominio della strada. L'aggressività al volante si manifesta in molti modi: attraverso sorpassi azzardati, strombazzando il clacson quando si è fermi in coda, lanciando insulti e anatemi per una mancata precedenza. il ciclista viene visto come un pericoloso ostacolo mobile da schivare e quando rivendica il proprio spazio sulla strada che "è di tutti" la miccia è già accesa e il litigio è dietro la prima curva, all'incrocio con una ciclabile oppure ai margini di una carreggiata che dovrebbe essere condivisa tra chi guida e chi pedala e invece si trasforma in un campo di battaglia.

 ll Codice della Strada definisce la bicicletta "velocipede" (art. 50), è molto chiaro e dettagliato sulle caratteristiche costruttive che deve avere (art. 68) ma sulle norme di circolazione contenute nel primo comma dell'art. 182 non lo è altrettanto: "I ciclisti devono procedere su unica fila in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedano e, comunque, mai affiancati in numero superiore a due; quando circolano fuori dai centri abitati devono procedere su un'unica fila salvo che uno di essi sia minore di anni dieci e proceda sulla destra dell'altro". Quindi in città si può pedalare affiancati a un'altra bici ma non viene specificato quando ciò è consentito, lasciando un ampio margine di discrezionalità e incertezza che può essere causa di litigi con gli automobilisti. Sulle strade extraurbane bisogna invece sempre pedalare in fila indiana, salvo rare eccezioni. A Lecce, un ciclista, che percorreva una strada del centro urbano, giunto ad un incrocio provvedeva a segnalare la direzione di svolta con la mano; nel frattempo sopraggiungeva a velocità sostenuta un'autovettura sulla corsia di sorpasso, viaggiante nella stessa direzione, che collideva con la bici nonostante il tentativo di frenata (accertato da rilievi sull'asfalto di circa 20 metri)
E così viene giudicato responsabile e tenuto al risarcimento del danno l'automobilista che, secondo il Tribunale di Lecce con la sentenza n. 1820/2015,  guida a velocità non consona allo stato dei luoghi provocando lesioni al ciclista che lo precede (nello stesso senso di marcia) e che viene investito dall'auto sulla linea di mezzeria e sbalzato a terra dopo aver segnalato la svolta a sinistra
Il giudice di prime cure precisa, inoltre, che "in tema di lesioni all'integrità psico-fisica derivanti da incidente stradale e quindi di responsabilità aquiliana, il risarcimento del danno non patrimoniale include unitariamente tutte le peculiari modalità di atteggiarsi dello stesso (danno) compreso quello biologico, ed, in caso di quantificazione equitativa, va valutato secondo le tabelle del Tribunale di Milano". Il ricorrente, costretto a 90 giorni di riposo per guarire dalle ferite riportate, subiva un danno biologico accertato da ctu: gli andranno riconosciuti tutti i danni, compresi quelli derivanti dalla distruzione dei suoi occhiali a causa della caduta.


mercoledì 16 dicembre 2015

Come riconoscere i francobolli di valore

Le grandi rarità filateliche attraggono il grande pubblico per l’elevato valore commerciale che le accompagna. In realtà non è possibile stabilire quale sia il francobollo più costoso del mondo in quanto questa caratteristica è riservata a pochi esemplari rarissimi che richiedono non una valutazione annuale come succede per i valori normalmente presenti in un catalogo, ma una valutazione in base alla quotazione raggiunta dall'asta che ne ha eseguito la transazione o nelle trattative private (quest’ultimo è un dato difficilmente conoscibile). Il più grande collezionista di tutti i tempi è tuttora considerato Filippo De Ferrari meglio noto come "Philippe la Renotière Von Ferrary" Nato nel 1850 aveva trovato nella filatelia la sintesi di tutti i suoi studi e la grande passione della sua vita. Ereditò una immensa fortuna e destinò tre stanze del suo Palazzo Galliera di Parigi ad accogliere la sua grandiosa collezione. La storia commerciale di uno dei francobolli più rari al mondo è in grado di far luce sulle dinamiche delle transazioni d’asta: il "One Cent" magenta della Guyana del 1856.

Di questo francobollo è noto un solo esemplare al mondo (difettoso) e derivante dalla grande collezione De Ferrary. Nella sua penultima comparsa ad un'asta nel 1985 spuntò la cifra di 1.000.000 $ mentre all'ultima asta del 14 giugno 2014 venne aggiudicato per 9.500.000 $ quindi con un incremento di valore di circa 10 volte in 29 anni. Tristemente famosi sono i valori da 2 centesimi azzurro del 1851 emessi dalle Hawaii e di cui solo tre esemplari sono perfettamente conservati: uno nuovo e due usati; ogni esemplare venne stampato su carta sottilissima con la scritta “Hawaiian postage” su due righe. Nel giugno del 1882 il collezionista Gaston Leroux fu trovato assassinato nel suo appartamento parigino e la polizia fu in grado di stabilire che il movente era proprio il furto di un valore da 2 centesimi del 1851. Dopo qualche mese un poliziotto rintracciò l’esemplare rubato da un vecchio amico di Leroux, anche lui collezionista, che confessò di aver ucciso Leroux in quanto si era rifiutato di vendergli l’esemplare consentendo il completamento della sua collezione.


A= vignetta
B= dentellatra
C= margine
D= valore facciale o nominale
E= ente che ha curato la stampa
F= millesimo
G= nazionalità
H= nome del bozzettista e/o incisore
I= gomatura (sul retro)
Tutti i francobolli possono essere collezionati: ogni singolo francobollo è un vero e proprio frammento di storia unica ed irripetibile indipendentemente dallo stato di conservazione. Va però fatto notare che in filatelia (commercio, scambio, esposizioni) i francobolli difettosi o in pessimo stato di conservazione non hanno praticamente valore ad eccezione dei francobolli frazionati per l'uso postale e delle grandi rarità che una bassa percentuale di valore (5 - 10%) la conservano ugualmente. La prima distinzione va fatta tra “francobolli nuovi” e “francobolli usati”. Per francobolli nuovi si intendono quelli che non hanno assolto il loro compito di pagamento verso un servizio postale e dunque presentano al verso la loro gomma originale e nessuna traccia di bollatura postale sulla vignetta. Tra i francobolli nuovi occorre distinguere quelli la cui gomma presenta traccia di una precedente linguella e quelli mai linguellati. In base alla presenza della linguella si hanno varie categorie che ne contraddistinguono la qualità, e vengono descritte con le seguenti sigle internazionali: MNH (gomma integra, mai linguellata); MVLH (gomma con traccia di linguella quasi impercettibile); MLH (gomma con leggera traccia di linguella); MH (gomma con resti di linguella o carta). 
Per francobolli usati si intendono quelli che presentano al recto un timbro postale e la totale o parziale assenza della gomma. Nel gergo filatelico ci si riferisce ai francobolli usati come "passati per posta". Se l'annullo non presenta la data leggibile o è particolarmente deturpante si determina un variazione di quotazione solitamente in negativo ma alcuni annulli che testimoniano particolari eventi storici possono determinare una variazione di quotazione in positivo. In linea di principio il fattore che determina la quotazione ed il relativo prezzo di un francobollo è rappresentato dalla rarità. La rarità può dipendere da numerosi fattori: la durata del corso postale, la tiratura di emissione, la distruzione voluta o meno, dalla data di timbratura. Accertata la rarità, il parametro fondamentale per determinare il valore di un francobollo è la qualità. Per determinare la qualità occorre esaminare vari aspetti del francobollo:


  • I dentelli devono essere tutti presenti e di lunghezza omogenea ad eccezione di quei francobolli emessi senza dentellatura che devono presentare una buona marginatura.
  • La centratura della vignetta deve presentare una eguale porzione di margine tra i quattro lati della vignetta e la dentellatura. Nei francobolli privi emessi senza dentellatura deve esserci una buona marginatura ossia dello spazio privo di stampa intorno alla vignetta.
  • La carta non assottigliata e senza tracce di abrasione.
  • Il colore ben marcato e senza tracce di scoloritura.
  • La gomma deve essere integra e priva di ingiallimenti dovuti ad ossidazioni o attacchi fungini di "ruggine". Preferibilmente non deve contenere microgranuli derivanti dalla lavorazione ma presentare un aspetto omogeneo.
  • Se il francobollo è usato, l'annullo deve avere la data leggibile e non deve essere deturpante.
  • La vignetta spesso evidenzia piccoli particolari che differenziano il francobollo dal resto della tiratura (ad esempio le varietà di riporto o delle tavole di stampa).


Un'attenzione maggiore e particolare va prestata per valutare la differenza dei francobolli stampati da due diverse stamperie, come accadeva in passato prima dell'affermarsi delle tipografie di stato; in questo caso a volte i nomi delle ditte sono stampati in piccolo sotto la vignetta. Attualmente, in Italia i francobolli vengono stampati dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, fondato nel 1928. Altre tipografie note sono la austriaca Österreichische Staatsdruckerei, attiva dal 1850 anche per altri paesi e la inglese privata Thomas DeLaRue, attualmente una delle più grandi in assoluto al mondo nel settore delle stampe di sicurezza.

giovedì 12 novembre 2015

Allarme dati dei conti correnti

Uno dei peggiori attacchi informatici che si sia mai visto, è stato fatto usando un malware chiamato Dridex per prendersi l'accesso e la password di persone e svuotargli il conto in banca.
Questa notizia apparsa, con un certo livello di allarmismo, informa che recentemente l'Fbi e le forze dell'ordine britanniche hanno stretto il cerchio contro la botnet Dridex, arrestando una persona accusata di aver utilizzato il malware per infettare migliaia di computer. Dietro il virus, però,si nasconde un gruppo di criminali ben organizzato che è riuscito fino ad oggi a rubare decine di milioni di dollari in tutto il mondo. Fbi ed Europol stanno intervenendo azzerando i computer compromessi nel tentativo di fermare la propagazione della botnet di Dridex. Una nuova truffa informatica piuttosto pericolosa rischia di infettare gli apparati che usiamo di solito.
Cosa combina di male? Una volta che un computer è stato infettato, gli aggressori Dridex possono rubare le credenziali bancarie e altre informazioni personali sul sistema per ottenere l'accesso ai documenti finanziari di un utente.

Il malware di solito si propaga attraverso email di phishing che sembrano provenire da fonti accreditate, questa e-mail contiene un documento di Microsoft Word allegato al messaggio, se viene aperto l'allegato, infetta il computer. 
Dridex è anche in grado di auto replicarsi copiando se stesso sulle unità di rete e in locale, e anche su dispositivi come chiavette Usb. Così come avviene per la maggior parte degli attacchi informatici di tipo finanziario, anche Dridex cambia le tattiche in corsa.
La famiglia di malware Dridex è stata la terza più grande minaccia finanziaria con circa 29.000 rilevazioni. Un dato tuttavia in diminuzione, con un calo dell'88% rispetto al 2012. Oggi Dridex sembrerebbe rinato nella sua attività, che è ripresa ad aumentare negli ultimi mesi. I criminali dietro Dridex hanno preso di mira molti Paesi: nel 2015 guidano la classifica gli Stati Uniti, seguiti da Giappone e Germania. 

mercoledì 4 novembre 2015

In alto i calici: Arriva il Novello

Produzione in calo ma si spera che proprio per questo migliori la qualità. Sembra che saranno appena 2 milioni le bottiglie italiane di vino Novello che debutteranno nel mercato. Il trend sarebbe estremamente negativo se si considera che appena dieci anni fa, nel 2005, se ne producevano 18 milioni, ma la quantità, specie in fatto di produzione vinicola italiana, non è tutto, anzi nel belpaese spesso sono le nicchie che ci riservano grandi e gradite sorprese.
Il dato emerge alla vigilia del "debouchage" ovvero la stappatura, stabilito con decreto del ministero delle Politiche agricole, che anticipa, come di consueto, la vendita rispetto al concorrente Beaujolais Nouveau francese, che si potrà assaggiare solo a partire dal 19 novembre. Leggero, con bassa gradazione e bouquet aromatico, il Novello, introdotto in Italia nel 1987, sconta vari handicap, dal prezzo medio elevato, alla tecnologia di produzione, piu' costosa che impone il consumo entro un massimo di 4 / 5 mesi.

Il vino Novello è un vino realizzato grazie una tecnica vinificatrice molto specifica che si basa sulla macerazione carbonica delle uve non pigiate. Nella vinificazione comune, infatti, le uve vengono pigiate, mentre nel caso del vino Novello l'uva viene fatta fermentare senza pigiatura degli acini di uva, trasformando così meno zuccheri della frutta in alcol cosa che terrà basso il valore alcolico del vino che ne verrà prodotto, conferendogli il classico gusto fruttato e amabile classico del vino novello. Il Beaujolais Nouveau ha regole molto più restrittive nella produzione al contrario dell'Italia (come al solito) poiché per essere riconosciuto tale deve avere il 100% di vino prodotto secondo la fermentazione carbonica

lunedì 2 novembre 2015

Poca attenzione alla classe energetica



Sensibilità e Risparmio: Sono parole che dovrebbero da tempo aver fatto breccia nel mercato immobiliare. Concetti concreti per una casa come ecosostenibilità o rispetto ambientale, ma soprattutto un concetto semplice come il risparmio, che è positivo per tutti, invece sono ancora marginali nella richiesta dei potenziali clienti. Scopriamo purtroppo che la classe energetica conta ancora poco quando è il momento di scegliere quale casa acquistare, specialmente se non è una nuova costruzione. Solo 6 annunci su 10 riportano la classe di appartenza dell'immobile proposto.

Ancora oggi i fattori che influenzano significativamente la decisione di acquisto sono:
1) la zona in cui si trova l’immobile,
2) il prezzo 
3) la presenza o meno di un box o di un posto auto.

Pochi gli annunci certificati, nonostante l’obbligo di certificare l’immobile in caso di vendita o locazione con relativa “pubblicità” negli annunci, nelle città, le inserzioni riportano la classe energetica rappresentano solo nel 57% dei casi, mentre per gli immobili in affitto la percentuale di annunci che riporta la presenza di certificazione energetica scende addirittura al 34% del totale.

Dal 1° ottobre di quest'anno sono entrati in vigore i nuovi decreti del ministero dello Sviluppo economico che completano il quadro normativo in materia di prestazioni energetiche degli edifici. Il nuovo Apa sarà uguale per tutto il territorio nazionale e offrirà al cittadino, alle amministrazioni e agli operatori maggiori informazioni riguardo all'efficienza degli edifici e degli impianti, consentendo un più facile confronto della qualità energetica di unità immobiliari differenti. Lo scopo dovrebbe essere appunto quello di orientare il mercato verso strutture con migliore qualità energetica.

martedì 20 ottobre 2015

Errati "chissenefrega" e loro ti fregano

Cresce l'uso del digitale e dell'informatica, le minacce crescono, ma gli utenti le prendono sotto gamba. Si sottovalutano i rischi perché non si  conoscono e sono disattenti, ignoranza e superficialità sono un binomio inscidibile, questo comportamento non è affatto furbo e può portare problemi.. Kaspersky Lab, dopo aver misurato lo stato della sicurezza in rete, avverte che il 74% dei cyber navigatori è pronto a scaricare un file pericoloso sul proprio dispositivo per assenza di e-skills, dal momento che non ha le competenze che servono per riconoscere i pericoli online.
Dalla ricerca svolta da Kaspersky Lab e B2B International, risulta che il 45% dei cybernauti ha incontrato un malware negli ultimi 12 mesi: ed il 13% di questi ignoravano di  essere stati infettati.

Il test, condotto su un campione di 18.000 utenti Internet, ha saggiato la capacità degli utenti nel rilevare le minacce online: ma alla richiesta di scaricare la canzone “Yesterday” dei Beatles, solo un utente su quattro (26%) ha risposto correttamente: Beatles.Yesterday.wma. Nonostante il refuso nel nome, il file audio è segnato correttamente. Il 34% degli intervistati ha invece scelto il pericoloso file .exe. Il 14% degli intervistati avrebbe effettuato il download di uno screensaver (.scr) e il 26% avrebbe scaricato uno zip: in entrambi i casi, il pericolo sarebbe stato dietro l’angolo.


Solo il 24% degli utenti è in grado di riconoscere una pagina web autentica evitando di cadere nel phishing. Oltre metà degli intervistati (il 58%) ha segnalato siti fasulli per inserire i propri dati. Del resto, un utente su cinque (21%) scarica file da siti di varia natura.
Dall’indagine emerge anche che gli utenti pur esprimendo preoccupazione verso le minacce informatiche, archiviano sempre più informazioni personali sui propri dispositivi, e tuttavia sono disattenti.

Sale dal 30% al 31% la percentuale è disposto a inserire informazioni personali o finanziarie all’interno di siti dei quali non hanno piena fiducia, mentre il numero di utenti convinti di non essere un target per un attacco informatico passa dal 40% al 46% e la domanda finale sarebbe "MA PERCHE LO CREDETE?"

giovedì 15 ottobre 2015

Sei ore per essere civili


Favolosi, lanciano un'idea non proprio innovativa, ma fondamentale: lavorare sei ore al giorno ed essere più felici. La proposta viene dalla civile Svezia, che sta valuntando il bisogno di incrementare il “tasso di felicità” del paese, forse perchè la depressione invernale colpisce più che altrove, o forse solo perchè sono più civili di noi. Sembra che nella solare, bella, tranquilla Italia, non ci sia nessun bisogno di incrementare il tasso di felicità perchè pizza e mandolini ci affrancano da tutto. Sbagliato, anzi tutto molto sbagliato a cominciare da dipendenti pubblici che se lavorassero effettivamente sei ore, renderebbero tutti più felici, dalla bellezza italiana che come per le signore molto affaticate tende a svanire con il tempo sotto una montagna di frane, pattume in strada, inquinamenti vari, dalla solarità del paese che in questi anni si è vista poco, se poi si vogliono considerare solari Monti, Fornero, Verdini, Alfano, Poletti o Del Rio, e tanti artisti ed intellettuali, non siamo nello stesso concetto.

Gli impiegati svedesi, depressi dall'inverno, hanno già adottato il cambiamento con l’obiettivo di compiere più attività lavorativa in un minor lasso di tempo, così da poter avere a disposizione più ore da dedicare alla propria vita privata. La Toyota di Goteborg, la seconda città del Paese, è passata alle sei ore ben tredici anni fa con il risultato che la società ha avuto dipendenti più felici, un più basso tasso di avvicendamenti tra i lavoratori e un incremento di utili.

Filimundus, uno sviluppatore di applicazioni di base a Stoccolma, ha introdotto le sei ore lo scorso anno. “Le otto ore lavorative non sono poi così effettive come si pensa”, sostiene Linus Felds, l’amministratore delegato della società. “Rimanere fissi su uno stesso lavoro per otto ore è difficile. Per riuscirci, siamo soliti intervallare il lavoro con pause. E al tempo stesso facciamo fatica a gestire la nostra vita privata fuori dall’ufficio”. Le stesse parole invece non arrivano anche da Confindustria italiana, ma nemmeno dalle associazioni di artigiani, anzi non si sentono proprio da nessuno in Italia, però troviamo mediatori di lavoro ovvero caporali, che ritengono di pagare molto meno per far lavorare molto di più, e cottimisti, che non sono ottimisti, che vorrebbero pagare a risultato.  A Nord hanno lavoratori, qui a sud si cercano schiavi, ma non è scoppiata una guerra di secessione per liberare gli schiavi? Ed i sudisti anche se illuminati dal sole, hanno perso.





sabato 10 ottobre 2015

Upwork: talenti al lavoro


Che tipo di lavoro posso fare? Tutto ciò che può essere fatto su un computer, da web, programmazione, a mobile graphic design, può essere fatto su Upwork.
Freelance esperti possono affrontare una serie di progetti dal grande al piccolo, in squadra o individuale. Sia che abbiate bisogno di uno scrittore per mettere fuori un post di 500 parole o di una squadra a tutti gli effetti lo sviluppo di software per sostenere il vostro business, liberi professionisti esperti sono in grado di rispondere alle rischieste.

Ma come diventare il libero professionista freelance che lavora con le aziende?
Iniziare scrivendo un curriculum di lavoro chiaro e conciso ed una lettera di presentazione.
Tutto ciò che serve per iniziare è un computer, connessione a Internet e sorprendente abilità. Il passo successivo è la creazione di un profilo libero professionista per mostrare qualità, esperienza e quale business. Pensare a come presentarsi è parte del lavoro richiesto, mettere in evidenza le competenze professionali, l'esperienza, le realizzazioni, in modo propositivo è determinate in un mondo aziendale diffidente e difficile. I migliori profili sono completi e ben scritti.
UPWORK è il colosso indiscusso tra le “freelance platform” mondiali. Nata dalla fusione tra due dei maggiori protagonisti del mercato, sfoggia numeri davvero impressionanti: 10 milioni di persone che lavorano per 4 milioni di clienti registrati, guadagnando oltre un miliardo di dollari. Upwork è una piattaforma “generalista”, ossia rivolta un po' a tutti: dai creativi ai programmatori, dai contabili ai web designer, dai copywriter agli esperti di marketing. Famosa per la sua grande flessibilità e rapidità di risposta ai clienti, che possono trovare in fretta sia singoli professionisti che interi gruppi di lavoro, è un'opportunità che può sviluppare lavoro ed affari anche in Italia, dove vi è bisogno di tutto il nuovo ed anche di questo per rilanciare aziende ed economia.