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giovedì 6 ottobre 2016

Affitto: contratti, risposte ed ipotesi personalizzate

Chi affitta una casa, per vari motivi, cerca soluzioni differenti ad esigenze differenti, ma non tutto è possibile, per questo motivo abbiamo chiesto al Dott. Andrea Sorci, titolare di Studio Casa, di fornire qualche elemento di chiarezza.
"L'affitto è regolato dalla legge 431/1998, che in merito ai contratti possibili offre quattro opzioni. - spiega Andrea Sorci - Per ogni tipologia di locazione solitamente si identifica uno schema contrattuale più o meno rigido. Le scelte non sembrano così complicate all'inizio, ma spesso la soluzione migliore arriva attraverso il dialogo con un professionista, perchè così viene calibrata sulle esigenze del cliente."

La prima opzione è il Contratto libero - La durata è di 4 anni, con rinnovo tacito per altri 4 anni. Alla fine del secondo quadriennio, senza disdetta con 6 mesi di anticipo, si rinnova alle stesse condizioni. Il contratto può essere sottoscritto su tutto il territorio nazionale.

Altra possibilità è il Contratto a canone concordato - La durata è di 3 anni con rinnovo tacito di altri 2. Senza disdetta almeno 6 mesi prima, il contratto si rinnova automaticamente. Il canone non è libero: un accordo locale tra le associazioni degli inquilini e dei proprietari definisce l'importo minimo e massimo in base alla localizzazione e alle caratteristiche dell'alloggio. Il contratto può essere sottoscritto in tutta Italia e gode di agevolazioni fiscali, alcune delle quali differenziate in base al tipo di Comune.

Oltre a queste vi è il Contratto transitorio - Dura da 1 a 18 mesi. Alla scadenza si risolve senza disdetta. Nelle città metropolitane, nei Comuni ad esse limitrofe e negli altri Comuni capoluogo di provincia il canone non è libero, ma deve attenersi agli accordi territoriali. Può essere sottoscritto solo per documentate esigenze temporanee.

Quarta opzione è il Contratto per studenti - Può avere una durata minima di 6 mesi e massima di 36. Gli accordi territoriali stabiliscono il livello del canone minimo e massimo che il proprietario può chiedere date le caratteristiche dell'alloggio. Il contratto può essere sottoscritto da un singolo studente o da un gruppo di studenti fuori sede nelle città sedi universitarie o di sedi distaccate e succurali.

A queste tipologie si aggiunge infine anche il contratto per LOCAZIONI TURISTICHE, atipico ma non insolito, specie d'estate.
Andrea Sorci che è amministratore di Lidimare, ci spiega, "Iniziamo subito dicendo che le locazioni turistiche non sono attività ricettive perchè sono, seppure per periodi brevi, da annoverare fra le tipologie di semplici contratti di locazione regimentati, sia dagli articoli del Codice Civile e sia dalle specifiche leggi sulle locazioni immobiliari." 
"Detto questo - precisa il dott. Sorci - se volete affittare il vostro appartamento per il periodo estivo, oppure per brevi periodi di tempo, questo sistema locativo può essere adottato per sfruttare al meglio il vostro immobile dal punto di vista reddituale. Ma attenzione a non prevalicare il sottile filo che divide la locazione turistica dalle Case Vacanza perchè a nostro avviso la differenza è che nelle locazioni turistiche non devono assolutamente essere formiti servizi quali la biancheria per i letti e per i bagno i servizi di pulizia ecc. Mentre ovviamente le case vacanze , oltre ad essere regimentate da altre leggi, offrono assieme all'alloggio i servizi innanzi menzionati ( la biancheria per i letti e per i bagno i servizi di pulizia ecc.)."

I contratti di tipo turistico prevedono la stipula tra le parti soltanto nel caso in cui la locazione abbia durata superiore ai 30 giorni. Il tipo di contratto è espressamente libero, in quanto non vengono imposte regole per il calcolo del canone stabilito, che resta alla libera contrattazione delle parti, che regoleranno autonomamente anche le condizioni di pagamento. L’unico vincolo, valido in generale per tutti i tipi di locazione riguarda la modalità di pagamento, che per importi superiori ai €. 1.000 deve avvenire obbligatoriamente mediante mezzi di pagamento tracciabili (bonifico, assegno, carta di credito, ecc).












lunedì 11 aprile 2016

Etnico: motivi e tendenze dell'arredamento moderno



Lo stile "Etnico" è considerato l'insieme di motivi e tendenze che evocano segreti di terre lontane, immagini e storie di popoli orientali e africani. Nato per soddisfare una clientela di intenditori e viaggiatori, oggi appassiona sempre più consumatori, anche grazie alle idee e fusioni degli stili di design che ne hanno permesso l’adattarsi a qualsiasi tipo d’ambiente, dal più classico al più moderno.
Tante sono le realizzazioni e gli elementi d’arredo etnici per chi vuole dare alla propria casa uno stile etnico, afro-orientale: dai mobili ai tappeti, dai letti ai divani, dagli accessori all'oggettistica varia. La casa, è noto, riflette la personalità e i gusti dei suoi abitanti.
Le persone che amano viaggiare e scoprire le particolarità dei luoghi che visitano, apprezzando tutti i dettagli di cultura, folklore e tradizione del popolo che incontrano, desiderano portare con sè parte delle esperienze emozionanti che hanno vissuto.
Il proprio appartamento diventa, in questo modo, il luogo in cui accogliere alcuni scorci dei luoghi già visitati oppure che si vorrebbero visitare. L’arredamento della casa in stile etnico risponde a questa sete di conoscenza e, allo stesso tempo, ad un preciso gusto di design.
IL SOGGIORNO, L'AREA LIVING DELLA CASA

L’arredamento del salotto etnico è una scelta particolarmente diffusa e condivisa perché risponde al desiderio di portare a casa un angolo di mondo. Non è solo la decisione ideale per i viaggiatori professionisti ma rappresenta un’ottima possibilità anche per gli appassionati che non possono spostarsi.
Gli stili di arredamento etnico, dall’africano all’orientale, sono particolarmente in voga e consentono di accogliere oggetti d’arredo del Marocco, del Giappone, indiani, russi e brasiliani, senza rendere necessario il passaporto.

Il letto dev'essere essenzialmente basso e rigorosamente in legno o in bambù. Molto importante, per dare un’aria etnica alla camera, sono le lenzuola e i copriletto che devono evocare terre lontane e gesta di popoli antichi. Non devono mancare cuscini colorati pronti a donare vivacità e brio all'ambiente.

Le lampade, già precedentemente accennate, sono l’elemento essenziale di una camera arredata in stile etnico. Servono a rendere l’ambiente caldo ed accogliente, ove evocare immagini, profumi, ricordi d’oriente, figure e storie dei popoli che furono.
Da non tralasciare anche le candele che creano una luce soft e invitano al relax e al riposo mentale e fisico (in particolare quelle profumate). Gli accessori e gli elementi di arredo che completano il tutto e non devono mancare sono le tende indiane (colorate), vasi, maschere, statue e oggetti di vario tipo che servono da ornamento per l’intero ambiente, utili a dar vita ad un’atmosfera unica nel suo genere, calda e rilassante.

Il Sottotetto: tanto trascurato quanto importante e dalle innumerevoli potenzialità



Il "SOTTOTETTO" è una parte della casa spesso abbandonata a se stessa o adibita a ripostiglio.
In alcuni casi però, previsti dalla legge, il sottotetto può essere recuperato e adibito ad abitazione. Leggi e Regolamenti determinano in modo chiaro ed esaustivo le normative  per il recupero del sottotetto: per renderlo abitabile è necessario fare riferimento all'ordinamento vigente in materia di "Recupero ai fini abitativi dei Sottotetti esistenti".

Tale normativa è stata varata da alcune Regioni, per poter regolamentare spazi abitativi che possono dar luogo da una parte ad abusi edilizi e dall'altra possono permettere di ricavare nuovi appartamenti senza aggiungere ulteriori volumetrie al territorio.

Le Regioni che hanno varato la normativa per il recupero ai fini abitativi dei sottotetti esistenti sono: Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia, mentre in Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia sono previste facilitazioni nonostante la mancanza di leggi specifiche in materia.

Una volta accertatisi di possedere tutti i requisiti del caso e ottenuti i permessi, la domanda sorge spontanea: ma in che cosa vogliamo trasformare il sottotetto?

Le risposte possono essere tante e variano sicuramente a seconda delle esigenze di ognuno, ma qualche idea la si può dare. I casi principali sono tre:

- il sottotetto può essere abitato e risulta uno spazio a se stante.
- il sottotetto non può essere abitato ma lo si può sfruttare come solaio.
- il sottotetto può essere abitato ed è collegato all'ultimo piano dell’edificio.

Una volta che abbiamo in mente un buon sistema di climatizzazione che renda confortevole il sottotetto sia nella stagione fredda che in quella calda, pensiamo a quale “appendice” dell’appartamento inserire nel sottotetto; le possibilità sono ovviamente infinite, e ci proponiamo per presentare alcuni consigli su come utilizzare il vostro sottotetto una volta trasformato in locale abitabile.

Ecco elencate alcune possibili proposte:


- Stanze Letto aggiuntive, creare un ambiente confortevole per il nucleo familiare o per allestire stanze per gli ospiti; vere e proprie Dependance attigue o annesse all'immobile principale.
- Zona Fitness, attrezzi da palestra per il benessere fisico, accompagnato da zona sauna, ecc...

- Zona Hobby per danzare, con specchi e parquet, per suonare con strumenti musicali e leggii, per il fai date con tavoli ed attrezzi, allestire una sala multimediale con schermi TV ed impianti Home Theatre



- Zona Relax, con comode poltrone e divani, stereo, TV, ecc...

- Biblioteca Personale, tanti scaffali e librerie che riempono anche gli spazi più bassi.




giovedì 17 marzo 2016

Democrazia style, arredamenti di lusso per tutti


Ci sono cose che sono sopravvalutate e ci sono altre che invece sembrano banali ma che per questo sono decisamente sottovalutate. Sembra un lusso esagerato avere un'auto da 100 mila euro, mangiare pesci come un orso e bere un vinello da 4000 euro la bottiglia, ma un vero, e grande, lusso è anche un buon sonno, e per dormire veramente bene ci vuole un materasso di qualità, costituito da materiali pregiati e realizzato con tecniche sopraffine, che riescano a tenere il corpo nel massimo comfort possibile.

I migliori materassi sul mercato sono quelli di Hästens, dove il top della gamma, che può garantire un sonno di qualità, è Vividus modello king-size, realizzato interamente a mano in circa 160 ore di lavoro, con un telaio in pino svedese e spessi strati di crine, cotone, lino e lana pregiati per un prezzo che può superare i 50 mila euro, costoso ma un buon materasso viene usato spesso.
Dopo un ottimo letto cos'altro potrebbe tornare utile in una casa? Un vezzo che molti desiderano nella propria abitazione, è quello della piscina da interno. Il massimo sarebbe quello di inserirla in uno spazio wellness con mini vasca idromassaggio, sauna e macchinari per l’attività fisica. I prezzi di una piscina da interno sono molto elevati, ma positivo il fatto che non sono necessari specifici permessi edilizi. Un bagno comodo, dotato di comfort e di servizi è un'alternativa meno costosa ma un lusso irrinunciabile per molti. Anche su questo, e facendo riferimento ad altre spese interessanti ma meno utilizzate, come borse, cinture, orologi, gioielli, il lusso è quello di spendere in servizi e comodità quotidiane, le idee possono essere varie e molte, eleganti o pratiche che siano sono sempre gradite. Invece la palestra da casa per la ginnastica fai da te, ci sembra superata e forse anche un po' rozza o dozzinale che si voglia.

Un oggetto di lusso per la casa che tutte le donne vorrebbero avere, ed è sicuramente anche molto comodo è un mobile elegante fatto appositamente per contenere le borse, come quello proposto da Nava, un’azienda di Pesaro che dal 1948 realizza prodotti naturali ecocompatibili, puntando sul concetto di artigianalità. Italian style di successo ma anche meritato.
Borsiera è un innovativo oggetto di design che riproduce proprio le forme di una hand bag, nato per contenere borse, pochette, marsupi, bauletti, beauty case, valigette e shopper. Rifinita su tutti i lati in foglia oro o argento e rivestita in ecopelle con lavorazioni artigianali, ha uno specchio sagomato bifacciale con porta oggetti e cassetti contenitori suddivisi in più scomparti: il primo è ideale per borse di piccole dimensioni e portafogli, il secondo e il terzo per medie e grandi misure. Si tratta infatti di un mobile rivoluzionario pensato appositamente per la donna e il suo mondo di accessori. 
Piccole cose e grandi soddisfazioni. Idee utili che potendo diventano indispensabili, l'unico vero consiglio è rifletteteci almeno.







mercoledì 16 dicembre 2015

Come riconoscere i francobolli di valore

Le grandi rarità filateliche attraggono il grande pubblico per l’elevato valore commerciale che le accompagna. In realtà non è possibile stabilire quale sia il francobollo più costoso del mondo in quanto questa caratteristica è riservata a pochi esemplari rarissimi che richiedono non una valutazione annuale come succede per i valori normalmente presenti in un catalogo, ma una valutazione in base alla quotazione raggiunta dall'asta che ne ha eseguito la transazione o nelle trattative private (quest’ultimo è un dato difficilmente conoscibile). Il più grande collezionista di tutti i tempi è tuttora considerato Filippo De Ferrari meglio noto come "Philippe la Renotière Von Ferrary" Nato nel 1850 aveva trovato nella filatelia la sintesi di tutti i suoi studi e la grande passione della sua vita. Ereditò una immensa fortuna e destinò tre stanze del suo Palazzo Galliera di Parigi ad accogliere la sua grandiosa collezione. La storia commerciale di uno dei francobolli più rari al mondo è in grado di far luce sulle dinamiche delle transazioni d’asta: il "One Cent" magenta della Guyana del 1856.

Di questo francobollo è noto un solo esemplare al mondo (difettoso) e derivante dalla grande collezione De Ferrary. Nella sua penultima comparsa ad un'asta nel 1985 spuntò la cifra di 1.000.000 $ mentre all'ultima asta del 14 giugno 2014 venne aggiudicato per 9.500.000 $ quindi con un incremento di valore di circa 10 volte in 29 anni. Tristemente famosi sono i valori da 2 centesimi azzurro del 1851 emessi dalle Hawaii e di cui solo tre esemplari sono perfettamente conservati: uno nuovo e due usati; ogni esemplare venne stampato su carta sottilissima con la scritta “Hawaiian postage” su due righe. Nel giugno del 1882 il collezionista Gaston Leroux fu trovato assassinato nel suo appartamento parigino e la polizia fu in grado di stabilire che il movente era proprio il furto di un valore da 2 centesimi del 1851. Dopo qualche mese un poliziotto rintracciò l’esemplare rubato da un vecchio amico di Leroux, anche lui collezionista, che confessò di aver ucciso Leroux in quanto si era rifiutato di vendergli l’esemplare consentendo il completamento della sua collezione.


A= vignetta
B= dentellatra
C= margine
D= valore facciale o nominale
E= ente che ha curato la stampa
F= millesimo
G= nazionalità
H= nome del bozzettista e/o incisore
I= gomatura (sul retro)
Tutti i francobolli possono essere collezionati: ogni singolo francobollo è un vero e proprio frammento di storia unica ed irripetibile indipendentemente dallo stato di conservazione. Va però fatto notare che in filatelia (commercio, scambio, esposizioni) i francobolli difettosi o in pessimo stato di conservazione non hanno praticamente valore ad eccezione dei francobolli frazionati per l'uso postale e delle grandi rarità che una bassa percentuale di valore (5 - 10%) la conservano ugualmente. La prima distinzione va fatta tra “francobolli nuovi” e “francobolli usati”. Per francobolli nuovi si intendono quelli che non hanno assolto il loro compito di pagamento verso un servizio postale e dunque presentano al verso la loro gomma originale e nessuna traccia di bollatura postale sulla vignetta. Tra i francobolli nuovi occorre distinguere quelli la cui gomma presenta traccia di una precedente linguella e quelli mai linguellati. In base alla presenza della linguella si hanno varie categorie che ne contraddistinguono la qualità, e vengono descritte con le seguenti sigle internazionali: MNH (gomma integra, mai linguellata); MVLH (gomma con traccia di linguella quasi impercettibile); MLH (gomma con leggera traccia di linguella); MH (gomma con resti di linguella o carta). 
Per francobolli usati si intendono quelli che presentano al recto un timbro postale e la totale o parziale assenza della gomma. Nel gergo filatelico ci si riferisce ai francobolli usati come "passati per posta". Se l'annullo non presenta la data leggibile o è particolarmente deturpante si determina un variazione di quotazione solitamente in negativo ma alcuni annulli che testimoniano particolari eventi storici possono determinare una variazione di quotazione in positivo. In linea di principio il fattore che determina la quotazione ed il relativo prezzo di un francobollo è rappresentato dalla rarità. La rarità può dipendere da numerosi fattori: la durata del corso postale, la tiratura di emissione, la distruzione voluta o meno, dalla data di timbratura. Accertata la rarità, il parametro fondamentale per determinare il valore di un francobollo è la qualità. Per determinare la qualità occorre esaminare vari aspetti del francobollo:


  • I dentelli devono essere tutti presenti e di lunghezza omogenea ad eccezione di quei francobolli emessi senza dentellatura che devono presentare una buona marginatura.
  • La centratura della vignetta deve presentare una eguale porzione di margine tra i quattro lati della vignetta e la dentellatura. Nei francobolli privi emessi senza dentellatura deve esserci una buona marginatura ossia dello spazio privo di stampa intorno alla vignetta.
  • La carta non assottigliata e senza tracce di abrasione.
  • Il colore ben marcato e senza tracce di scoloritura.
  • La gomma deve essere integra e priva di ingiallimenti dovuti ad ossidazioni o attacchi fungini di "ruggine". Preferibilmente non deve contenere microgranuli derivanti dalla lavorazione ma presentare un aspetto omogeneo.
  • Se il francobollo è usato, l'annullo deve avere la data leggibile e non deve essere deturpante.
  • La vignetta spesso evidenzia piccoli particolari che differenziano il francobollo dal resto della tiratura (ad esempio le varietà di riporto o delle tavole di stampa).


Un'attenzione maggiore e particolare va prestata per valutare la differenza dei francobolli stampati da due diverse stamperie, come accadeva in passato prima dell'affermarsi delle tipografie di stato; in questo caso a volte i nomi delle ditte sono stampati in piccolo sotto la vignetta. Attualmente, in Italia i francobolli vengono stampati dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, fondato nel 1928. Altre tipografie note sono la austriaca Österreichische Staatsdruckerei, attiva dal 1850 anche per altri paesi e la inglese privata Thomas DeLaRue, attualmente una delle più grandi in assoluto al mondo nel settore delle stampe di sicurezza.

lunedì 2 novembre 2015

Poca attenzione alla classe energetica



Sensibilità e Risparmio: Sono parole che dovrebbero da tempo aver fatto breccia nel mercato immobiliare. Concetti concreti per una casa come ecosostenibilità o rispetto ambientale, ma soprattutto un concetto semplice come il risparmio, che è positivo per tutti, invece sono ancora marginali nella richiesta dei potenziali clienti. Scopriamo purtroppo che la classe energetica conta ancora poco quando è il momento di scegliere quale casa acquistare, specialmente se non è una nuova costruzione. Solo 6 annunci su 10 riportano la classe di appartenza dell'immobile proposto.

Ancora oggi i fattori che influenzano significativamente la decisione di acquisto sono:
1) la zona in cui si trova l’immobile,
2) il prezzo 
3) la presenza o meno di un box o di un posto auto.

Pochi gli annunci certificati, nonostante l’obbligo di certificare l’immobile in caso di vendita o locazione con relativa “pubblicità” negli annunci, nelle città, le inserzioni riportano la classe energetica rappresentano solo nel 57% dei casi, mentre per gli immobili in affitto la percentuale di annunci che riporta la presenza di certificazione energetica scende addirittura al 34% del totale.

Dal 1° ottobre di quest'anno sono entrati in vigore i nuovi decreti del ministero dello Sviluppo economico che completano il quadro normativo in materia di prestazioni energetiche degli edifici. Il nuovo Apa sarà uguale per tutto il territorio nazionale e offrirà al cittadino, alle amministrazioni e agli operatori maggiori informazioni riguardo all'efficienza degli edifici e degli impianti, consentendo un più facile confronto della qualità energetica di unità immobiliari differenti. Lo scopo dovrebbe essere appunto quello di orientare il mercato verso strutture con migliore qualità energetica.

giovedì 9 luglio 2015

Mattone o non mattone? Consulenti immobiliari vari o eventuali

Le differenze tra consulenti immobiliari sono complesse, impalpabili, ma anche evidentissime. La domanda di partenza è piuttosto semplice: Vuoi vendere un immobile?
Se la risposta è: "Affidati a noi! E ti seguiremo per tutto il percorso da affrontare per le fasi della vendita e del futuro acquisto!" Oppure: decidere di vendere la propria abitazione è una scelta importante. Affidarsi a noi equivale a fare una scelta sicura, giusta! Improntata dalla professionalità, esperienza e massima serietà di tutti noi.

Non ti hanno detto nulla, se rileggi bene, non trovi nessuna indicazione, nessun suggerimento, nessuna proposta concreta, nessuna metodologia applicata.

Se invece cominciano con consigli e proposte del tipo: "Con noi hai la certezza di raggiungere il proprio obiettivo nel più breve tempo possibile.  Il primo passo è la conoscenza del proprio consulente che vi seguirà, colui che vi saprà indicare la via migliore da intraprendere. La valutazione del proprio immobile è il secondo passo importante, alla base di ogni lavoro da iniziare"
Si vede subito un approccio leggermente diverso: stabilire insieme la pubblicità da adottare per la migliore esposizione sui portali immobiliari, identificare insieme punti di forza e debolezza dell'affare, dialogare e spiegare meglio gli strumenti possibili, creare quel rapporto necessario per formare l'offerta che non è detto sia la migliore in soldi ma la più credibile, ovvero quella che propone un affare sia al venditore che all'acquirente.

Ulteriore elemento da considerare. I portali delle case ed i siti delle agenzie servono molto, verificare l'impostazione che viene data all'immobile, rende l'idea della professionalità in campo. 
Non trascurabile l’incarico di vendita con l'agenzia, che garantirà un importante elemento di Privacy, ed un’ottima gestione dell'acquirente.
In questi casi qualche indicazione operativa viene fornita, non molto, ma è sempre meglio che un sorriso ed una stretta di mano ed un sano rapporto tra parti permette di chiarire e capire quello che non è sempre "cristallino".
Importante anche l'analisi del clima organizzativo. Per chi vende casa la parte soft dell'organizzazione è quella legata alle percezioni, alle emozioni, alle aspettative, alle speranze delle persone. Queste variabili costituiscono gli elementi invisibili dell'organizzazione e la sezione emotiva della stessa.
Un'azienda che voglia raggiungere l'eccellenza ed essere veramente competitiva, non può non tenere convenientemente conto di quanto sopra. Valutare questi elementi significa realizzare un canale di ascolto e comunicazione fra azienda e clienti che consenta di creare un clima positivo.
Noi pertanto aggiungiamo un consiglio, andate a vedere come, dove e cosa propone la vostra agenzia immobiliare, parlate, chiedete e se il prodotto di altre case non è di vostro gradimento, nulla potrà farvi supporre che la vostra casa sarà trattata diversamente.  

NON contano nulla invece il consulente ambientale, il consulente informatico, il consulente finanziario, il consulente marketing, utili all'azienda che vuole crescere e migliorare, ma non molto sul singolo affare di una casa. Se funziona, il sistema funziona per tutti, difficile invece che funzioni bene per alcuni proprietari e molto meno bene per altri.

venerdì 17 aprile 2015

Europa/Italia/Milano/Expo

Si avvicina l'apertura di Expo 2015, la vetrina dell'Italia sul mondo intero. Dopo tanta tristezza e crisi, abbiamo voglia di partecipare, di mostrarci in forma e perchè no anche con i muscoli della nostra storia e cultura, che non sempre ci ha guidato dall'inizio del nuovo millenio, ma che in fatto di nutrizione non ha rivali. Expo diventa "un'occasione da non perdere perché capita una volta nella vita di poter avere un dibattito sull'alimentazione a livello globale lungo sei mesi".

Expo sarà l'occasione per far emergere "il ruolo chiave dell'Unione europea e degli stati membri per aiutare a risolvere i problemi legati alla nutrizione e garantire a tutti un futuro più sostenibile dal punto di vista alimentare".
L'investimento complessivo della Ue per la partecipazione all'Expo 2015 è stato di 12 milioni di euro; in più è stato destinato un milione per lo sviluppo del programma scientifico. Duecento gli incontri che si terranno all'interno del Padiglione durante il semestre di Esposizione e il 'National day' europeo sarà celebrato il 9 maggio, in occasione della Festa dell'Europa.
Milano, intanto, si prepara con una nuova bellissima mostra: dal 16 aprile al 19 luglio, presso Palazzo Reale, «Leonardo 1452-1519. Il disegno del mondo», da non perdere e che si spera verrà visitata da tanti arrivati per Expo.
L'arrivo a Milano si considera come un detonatore per Leonardo da Vinci, non semplicemente come artista, ma per le opere di ingegno, le macchine da guerra, gli strumenti idraulici, le giostre e spettacoli teatrali e, ovviamente, opere d’arte.
Leonardo scriveva e disegnava in continuazione. Lo faceva per definire le idee, ma anche perché consapevole che le intuizioni sono effimere, spesso periture, e fosse meglio segnarle non solo per se stessi.

mercoledì 15 ottobre 2014

I Ponti del Diavolo

“Al Diavolo!, alla diavola, avere il Diavolo nell'ampolla, avere un Diavolo in corpo, avere un Diavolo per capello, buon Diavolo, come il Diavolo e l'acqua santa (andare d'accordo come il Diavolo e l'acqua santa; vedersi come il Diavolo e l'acqua santa; essere come il Diavolo e la croce), del Diavolo, essere un Diavolo in carne (essere un Diavolo in carne e ossa; essere un Diavolo incarnato), fare il Diavolo a quattro (far il Diavolo e peggio; fare il Diavolo e la versiera), fare il Diavolo e la Versiera, fare la parte del Diavolo, fare un patto col Diavolo, il Diavolo non ci andrebbe per un'anima, mandare al Diavolo (andare al diavolo), parere il Diavolo in un canneto, per tutti i diavoli!, ponte del Diavolo, povero Diavolo, se il Diavolo non ci mette la coda!, tirare il Diavolo per la coda (lisciar la coda al Diavolo), tirare le orecchie al Diavolo, trovare il Diavolo nel catino (raro). Arrivare troppo tardi, in genere per usufruire di un beneficio.

I cosiddetti Ponti del Diavolo, realizzati in epoca longobarda, sono così denominati in quanto, secondo una leggenda, divennero visibili ai cittadini all’improvviso, da un giorno all’altro, come per una magia demoniaca. E, alla loro comparsa, spaventarono i cittadini a causa della loro insolita e lugubre forma appuntita, ravvisabile negli inediti archi a sesto acuto.  Per la prima volta, in un’epoca ancora di architettura romanica, fu utilizzato l’arco ogivale, tipicamente gotico; solo dall’anno 1000 in poi l’arco ogivale sarà utilizzato in altri acquedotti. E nell’Italia Meridionale (e probabilmente anche in quella settentrionale) l’arte gotica non era ancora approdata; gli unici esempi di archi ogivali erano (forse) in Francia. Dunque, i Ponti del Diavolo godono di questo importante primato, rappresentando una grandissima innovazione, rispetto al periodo in cui furono edificati.

Dall’acquedotto di Salerno per il Ponte della Maddalena di Lucca, fino a Cividale del Friuli pur non conoscendone il nome senti che c’è magia se non addirittura maleficio nell’aria. Com’è già noto, la leggenda, simile in tutte le località prese in considerazione, narra che un capomastro piuttosto che dei cittadini in un borgo sulle rive del fiume, incaricati di costruire un ponte tra i due borghi, siccome il lavoro procedeva lentamente, presi dallo sconforto e dalla disperazione per il disonore che sarebbe derivato nell’ultimare il lavoro fuori dal tempo pattuito, accettavano la proposta di un uomo d’affari, sotto le cui sembianze si nascondeva il diavolo, che prometteva di terminare il ponte in una sola notte. In cambio di questo favore costui voleva l’anima della prima persona che avrebbe attraversato il nuovo ponte. Il giorno successivo gli abitanti del borgo si svegliarono e trovarono il ponte terminato. L’artigiano ricevendo i complimenti delle persone, raccomandò loro di non oltrepassare il ponte prima del calar del sole, momento in cui fece passasse un maiale per primo: il Diavolo arrabbiato per essere stato giocato si buttò nelle acque.

venerdì 10 ottobre 2014

APE: Documento essenziale per vendere casa


Le Nuove Normative in materia di Compravendite e Locazioni Immobiliari impongo al Proprietario dell'immobile di possedere il documento definito come APE, ovvero Attestazione di Prestazione Energetica.


Ma a cosa serve esattamente l'APE?

L’attestato energetico serve per fornire al nuovo inquilino (o al nuovo proprietario nel caso di compravendita) informazioni sui consumi dell’immobile in cui andrà ad abitare e lo classifica con una scala che va dalla G (consumi molto alti) alla A+ (consumi molto bassi). Inoltre, l’A.P.E. fornisce delle raccomandazioni su possibili interventi migliorativi da realizzare, per rendere più efficiente dal punto di vista energetico l’immobile (esempio: la sostituzione dei serramenti, l’installazione di pannelli isolanti lungo le murature, la sostituzione della caldaia, ecc.), e dando un tempo di ritorno (in anni) dell’investimento fatto.



L’attestato viene rilasciato da un certificatore, che valuta la struttura del fabbricato, oltre che l’impiantistica dedita alla produzione del riscaldamento e dell’acqua calda sanitaria, e altri aspetti considerati importanti dal punto di vista energetico (orientamento dell’immobile, tipologia dei serramenti, presenza di isolanti, ecc.). Pertanto, risulta molto importante un sopralluogo presso il fabbricato da certificare, per acquisire tutti i dati e la documentazione necessari. L’obbligo di dotarsi di certificato energetico vale sia per le compravendite di immobili (a partire dal 1° luglio 2009), che per le locazioni (dal 1° luglio 2010). Inoltre dal 1° Gennaio 2012 è diventato obbligatorio indicare la Classe Energetica di un immobile anche sugli annunci pubblicitari sia cartacei che on-line.
La disciplina relativa alla Certificazione Energetica degli Edifici contenuta nel D.Lgs. 192/2005 ha subìto di recente diverse modifiche, anche a distanza di breve tempo l’una dall’altra.
In particolare sono intervenuti sul tema:
• Decreto Ecobonus (D.L. 63/2013, convertito dalla Legge 90/2013)
• Decreto Destinazione Italia (D.L. 145/2013)
• Legge di Stabilità (Legge 147/2013)
• Decreto Milleproroghe (D.L.151/2013)

Le modifiche apportate dai vari interventi normativi hanno, tuttavia, generato gran confusione su un tema così importante, visto che riguarda la compravendita e l’affitto degli immobili.
Basti pensare che la Legge di Stabilità 2014 ha rinviato l’operatività della norma sulla nullità del
contratto in caso di mancata allegazione dell’APE, ma non ha tenuto conto che la norma stessa era stata già abrogata dal Decreto Destinazione Italia.
Di recente anche il Governo (Ministro Cancellieri) si è espresso in risposta ad un’interrogazione
parlamentare sugli obblighi connessi all’APE nel caso di trasferimento di immobili o contratti di
locazione.

In questo Speciale di approfondimento cerchiamo di fare il punto della questione.

La principale modifica ha riguardato l’introduzione dell’Attestato di Prestazione Energetica (APE) in luogo dell’Attestato di Certificazione Energetica (ACE).
L’APE viene definito come “un documento, redatto […] e rilasciato da esperti qualificati e indipendenti che attesta la prestazione energetica di un edificio attraverso l’utilizzo di specifici descrittori e fornisce raccomandazioni per il miglioramento dell’efficienza energetica”.
L’APE ha una validità temporale massima di 10 anni a partire dal suo rilascio, a meno di interventi edilizi che comportino modifiche alle caratteristiche energetiche (ad esempio: realizzazione di un cappotto, sostituzione degli infissi o dell’impianto di riscaldamento).

Il Decreto Ecobonus (convertito dalla Legge 90/2013 in vigore dal 4 agosto 2013) ha stabilito anche l’obbligo di allegazione dell’APE:
• al contratto di trasferimento a titolo oneroso (compravendita)
• agli atti di trasferimento di immobili a titolo gratuito (ad esempio, in caso di donazione)
• ai nuovi contratti di locazione

Il nuovo comma 3 dell’art. 6 stabilisce che non è più necessario allegare copia dell’APE al contratto di locazione di singole unità immobiliari.
Rimane, invece, l’obbligo di allegazione dell’APE ai contratti di trasferimento a titolo oneroso e di
locazione di interi fabbricati.

Inoltre, permane l’obbligo di inserimento di un’apposita clausola con la quale l’acquirente o il
conduttore dichiarano di aver ricevuto le informazioni e la documentazione, comprensiva dell’APE, in merito alla prestazione energetica degli edifici:
• nei contratti di compravendita
• negli altri atti di trasferimento a titolo oneroso di immobili
• nei nuovi contratti di locazione di edifici o di singole unità immobiliari
In pratica, l’obbligo di inserimento di tale clausola non sussiste più per gli atti di trasferimento a titolo gratuito (donazioni).

In caso di inadempienze sono previste sanzioni molto pesanti; in particolare, in caso di omessa
dotazione, dichiarazione o allegazione, se dovute, le parti sono soggette al pagamento in solido e in parti uguali delle seguenti sanzioni:

• da euro 3.000 a euro 18.000, in caso di trasferimento immobiliare
• da euro 1.000 a euro 4.000 per i contratti di locazione
• da euro 500 a euro 2.000 per i contratti di locazione non superiori a 3 anni




L’accertamento e la contestazione della violazione sono svolti dalla Guardia di Finanza o, all’atto della registrazione dei contratti, dall’Agenzia delle Entrate.