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lunedì 4 gennaio 2016

Consulenze digressive: le località sciistiche europee più in voga

L’inverno è la stagione dello sci: giacche a vento, maglioni di lana, tute, sottotuta, scarpe e scarponi, ma anche guanti, sciarpe, occhiali da sole e casco, tutti elementi necessari per affrontare la neve. A questo si aggiungano bevande calde alla mano, polenta, fette di torta. Sciare, ciaspolare, fare fondo, attività per tutti i gusti che si accompagnano al pomeriggio in wellness e serate di tutti i tipi.
Quasi tutte le località sciistiche offrono piste adatte sia per professionisti sia per sciatori in erba, ma mentre i servizi sono normalmente alti quasi ovunque, su questo dipende dal prezzo che si vuole pagare, le località non sono tutte uguali.

La consulenza serve per questo, ognuno è capace di trovare un ottimo albergo, anche in offerta last minute, ma sciare sulla GRAN RISA è esperienza molto diversa che su altre piste.

Val d’Isere (Francia): è stata la prima stazione sciistica in Europa a munirsi di skilift. Offre svariati chilometri di piste bianche ed è molto adatta a giovani e meno giovani sciatori alle prime armi. È frequentata anche da esperti di questo sport.

Wengen (Svizzera): è il villaggio montano più bello e caratteristico di tutta la Svizzera ed è il luogo ideale per gli appassionati della tavola da snowboard.
Alagna Valsesia / Setriere (Italia): in Piemonte la località d’Alagna Valsesia fa parte del comprensorio del Monte Rosa. Qui si possono trovare piste blu e verdi per principianti e piste adatte per fare snowboard. È il luogo italiano per eccellenza dei fuori pista per sciatori professionisti. In piemonte non può mancare la segnalazione del Sestriere e di un comprensorio scistico di eccellenza. Lo sciatore non può evitarlo.

Madonna di Campiglio (Italia): Bellissima, organizzata, piena di risorse. Piste incredibili e possibilità di divertimento per tutti, Spinale, Amazzonia, impegnative ma danno sensazioni indimenticabili. Il paese è godibile anche se costoso.
Arabba, Canazei, Selva di Val Gardena, Corvara: Questo è il cuore delle Dolomiti. Probabilmente il posto migliore e più organizzato del mondo. Famosissimo il Sellaronda ovvero il giro dei 4 passi, Pordoi, Campolongo, Gardena, Sella. Una quantità di piste da non credere, facili, panoramiche, impegnative, divertenti. Di tutto e di più, il paradiso dello sci ed è in Italia. Impianti all'avanguardia, costoso ma il divertimento dello sciatore è garantito.


Kitzbuehel (Austria): è la stazione sciistica più idealizzata d’Europa. Con i suoi 170 km di piste adatte per lo sci alpinismo, sci di fondo e snowboard è sicuramente una stazione sciistica di rilievo. Quello che fa la differenza è che per gli sciatori più esperti è possibile entrare nella mitica Streif. Su questa pista si svolge ogni anno la più incredibile discesa libera della coppa del mondo. Resa leggendaria da sciatori che hanno la fatto la storia dello sport, compiendo imprese ai limiti dell'assurdo, la Streif è meta ambita da ogni sciatore per provare l'emozione del rischio.



Sicuramente abbiamo trascurato, per problemi di spazio, qualcuno che merita, come ad esempio la Valle d'Aosta, ed anche varie stazioni estere, ma da consulenti esperti possiamo affermare che in questi posti si va sul sicuro senza togliere niente a nessuno.

giovedì 19 novembre 2015

Le previsioni della scienza sulle storie d'amore




L'inizio di una relazione genera sempre entusiasmo e preoccupazioni. L'entusiasmo proviene dalla conoscenza che si acquisisce, dalla passione bruciante, dal pensiero unico che si trascina fino al momento dell'incontro, dal sentirsi insieme con un altra persona, la preoccupazione arriva quando ci si chiede se ha un futuro, o se se questa relazione sia destinata a durare? Dubbi profondi e scintillanti certezze, si alternano continuamente in questa favola d'amore, che potrebbe proseguire con e vissero felici e contenti, ma in molti casi si naufraga davanti ad un piatto non lavato oppure a "qualche momento" di considerazioni intense che vi hanno distratto da voi stesse", finendo erroneamente o casualmente a letto con altri. 
La scienza non poteva non approfondire la possibilità di prevedere come andrà a finire. Una ricerca dell'Università dell'Illinois ha classificato le relazioni in quattro distinti tipi, in base ad un'analisi di 9 mesi (ci sembrano pochi), su 376 coppie non sposate (non un campione rappresentativo di tutti), tutte di circa 20 anni ( piuttosto giovani). 
Questa la classificazione delle coppie: drammatiche (34% del totale), combattenti (12%), socialmente impegnate (19%) e incentrate sul partner (30%). Quali di queste sono destinate a durare e quali a scoppiare? Le prime, le drammatiche, fatte di alti e bassi, in cui si trascorre molto tempo per conto proprio, lontano anche da famiglia ed amici, avranno, secondo lo studio, durata breve. Stessa sorte per le coppie combattenti, i cui i litigi sono frequenti, e quelle definite socialmente impegnate che hanno alla base del loro rapporto l'interazione con amici e familiari. In questi ultimi due casi però proprio perché si discute e si interagisce molto, anche con gli altri, la relazione è più stabile del primo caso. Per essere sicuri che la nostra relazione duri in eterno, o quasi, dobbiamo mirare a diventare come quelle coppie in cui l'altro diventa "il centro del proprio universo". 
Sintesi della ricerca, o entrambi vi buttate anima e corpo, testa e cuore, applicazione ed impegno sul vostro amore ovvero sull'altro, oppure siete a rischio. Vista così, ci pare una ricerca scontata e ci sembra che molto pochi possano resistere nel tempo a questo amore autoreferenziale.
 
Per tutti quelli che non riescono o non vogliono ridursi come Barbie e Ken, allora si rischia grosso.
I sintomi che tutto sta andando in controsenso, contromano, contrologica, sono molti, elenchiamo alcuni piuttosto evidenti anche per chi non ha fine sensibilità e conoscenze psicologiche.

Mancanza di comunicazione: Se una differenza di opinioni conduce a scontri regolari allora è chiaro che qualcosa non va. Le coppie spesso evitano di discutere dei loro problemi perchè si ha la sensazione che ciò aggraverebbe ulteriormente la situazione. Ma stare in silenzio non è una soluzione. Trovate il momento per parlare in tranquillità e identificare così la causa principale del problema.
Dipendenze: Uno dei segnali più comuni e preoccupanti è quando il partner inizia a soffrire di dipendenza da alcol, da gioco d'azzardo e anche da internet. In questo caso comunicare con il vostro partner e mostrare il vostro supporto vi aiuterà sicuramente. Se il problema viene sottovalutato, sarà difficile risolverlo nel lungo periodo.
Dipendenza dal lavoro: Lavorare tutto il giorno può aiutarvi ad ottenere una promozione, ma può mettere a rischio la vostra relazione. Questo può essere un segno per il vostro partner che si preferisce trascorrere più tempo davanti al computer piuttosto che in coppia.
Passione perduta: La maggior parte delle coppie percepisce una perdita di passione dopo aver trascorso anni insieme. Se la vista del vostro amato ha cominciato a irritarvi oppure vi trovate spesso a litigare su questioni insignificanti, allora è il momento di fare un passo indietro e pensare ad alcuni modi per ravvivare il romanticismo tra di voi.
Tradimento: Se il vostro partner ha bisogno di avere rapporti al di fuori della vostra relazione, evidentemente c'è qualcosa che non va. Spesso, il tradimento è la goccia che fa traboccare il vaso in un rapporto già teso e di solito conduce alla separazione.

mercoledì 4 novembre 2015

In alto i calici: Arriva il Novello

Produzione in calo ma si spera che proprio per questo migliori la qualità. Sembra che saranno appena 2 milioni le bottiglie italiane di vino Novello che debutteranno nel mercato. Il trend sarebbe estremamente negativo se si considera che appena dieci anni fa, nel 2005, se ne producevano 18 milioni, ma la quantità, specie in fatto di produzione vinicola italiana, non è tutto, anzi nel belpaese spesso sono le nicchie che ci riservano grandi e gradite sorprese.
Il dato emerge alla vigilia del "debouchage" ovvero la stappatura, stabilito con decreto del ministero delle Politiche agricole, che anticipa, come di consueto, la vendita rispetto al concorrente Beaujolais Nouveau francese, che si potrà assaggiare solo a partire dal 19 novembre. Leggero, con bassa gradazione e bouquet aromatico, il Novello, introdotto in Italia nel 1987, sconta vari handicap, dal prezzo medio elevato, alla tecnologia di produzione, piu' costosa che impone il consumo entro un massimo di 4 / 5 mesi.

Il vino Novello è un vino realizzato grazie una tecnica vinificatrice molto specifica che si basa sulla macerazione carbonica delle uve non pigiate. Nella vinificazione comune, infatti, le uve vengono pigiate, mentre nel caso del vino Novello l'uva viene fatta fermentare senza pigiatura degli acini di uva, trasformando così meno zuccheri della frutta in alcol cosa che terrà basso il valore alcolico del vino che ne verrà prodotto, conferendogli il classico gusto fruttato e amabile classico del vino novello. Il Beaujolais Nouveau ha regole molto più restrittive nella produzione al contrario dell'Italia (come al solito) poiché per essere riconosciuto tale deve avere il 100% di vino prodotto secondo la fermentazione carbonica

martedì 20 ottobre 2015

Errati "chissenefrega" e loro ti fregano

Cresce l'uso del digitale e dell'informatica, le minacce crescono, ma gli utenti le prendono sotto gamba. Si sottovalutano i rischi perché non si  conoscono e sono disattenti, ignoranza e superficialità sono un binomio inscidibile, questo comportamento non è affatto furbo e può portare problemi.. Kaspersky Lab, dopo aver misurato lo stato della sicurezza in rete, avverte che il 74% dei cyber navigatori è pronto a scaricare un file pericoloso sul proprio dispositivo per assenza di e-skills, dal momento che non ha le competenze che servono per riconoscere i pericoli online.
Dalla ricerca svolta da Kaspersky Lab e B2B International, risulta che il 45% dei cybernauti ha incontrato un malware negli ultimi 12 mesi: ed il 13% di questi ignoravano di  essere stati infettati.

Il test, condotto su un campione di 18.000 utenti Internet, ha saggiato la capacità degli utenti nel rilevare le minacce online: ma alla richiesta di scaricare la canzone “Yesterday” dei Beatles, solo un utente su quattro (26%) ha risposto correttamente: Beatles.Yesterday.wma. Nonostante il refuso nel nome, il file audio è segnato correttamente. Il 34% degli intervistati ha invece scelto il pericoloso file .exe. Il 14% degli intervistati avrebbe effettuato il download di uno screensaver (.scr) e il 26% avrebbe scaricato uno zip: in entrambi i casi, il pericolo sarebbe stato dietro l’angolo.


Solo il 24% degli utenti è in grado di riconoscere una pagina web autentica evitando di cadere nel phishing. Oltre metà degli intervistati (il 58%) ha segnalato siti fasulli per inserire i propri dati. Del resto, un utente su cinque (21%) scarica file da siti di varia natura.
Dall’indagine emerge anche che gli utenti pur esprimendo preoccupazione verso le minacce informatiche, archiviano sempre più informazioni personali sui propri dispositivi, e tuttavia sono disattenti.

Sale dal 30% al 31% la percentuale è disposto a inserire informazioni personali o finanziarie all’interno di siti dei quali non hanno piena fiducia, mentre il numero di utenti convinti di non essere un target per un attacco informatico passa dal 40% al 46% e la domanda finale sarebbe "MA PERCHE LO CREDETE?"

giovedì 1 ottobre 2015

Women Power: i talenti delle donne




Ogni tanto buone notizie, in questo caso si annuncia che in Italia le imprese femminili rappresentano quasi il 22% delle imprese totale e la loro diffusione risulta relativamente maggiore nelle regioni a più elevata disoccupazione femminile. Sembra pertanto che le donne siano in grado di rispondere ai problemi occupazionali con spirito di iniziativa.
Uno studio di Banca Popolare di Milano ha analizzato il fenomeno delle imprese al femminile evidenziandone la vivacità e l'importanza per l'intera economia nazionale.
La conclusione del rapporto è che l’imprenditoria femminile si presenta come un segmento in fase di espansione con evidenti opportunità sia per le banche che per l’economia nel suo complesso. Non solo: si delinea un quadro molto rassicurante e incoraggiante in cui una gestione del credito più prudente, la più evidente possibilità di realizzare uno sviluppo economico inclusivo e sostenibile e, elemento molto significativo, il contributo che potrà essere dato dalle donne straniere per la creazione di una cultura dell’integrazione attraverso l’iniziativa imprenditoriale fanno dello studio uno strumento prezioso per valorizzare una originale gestione dell’impresa.
Le donne in molti casi lavorano meglio, sono più attente, non mancano certo di eleganza creativa rispetto ai loro colleghi ed ora intraprendono con successo. Non basta ancora, il mondo delle libere professioni, vede figure di primo piano femminili, avvocati, medici, consulenti, sono realtà al femminile di tutto rispetto e spesso non hanno paura a competere con colleghi maschi, che invece hanno più paura di competere con le donne. Lo sviluppo del sistema Italia, passa attraverso queste energie, queste competenze, questo dinamismo equilibrato tra tradizione ed innovazione.
I dati ci confermano questo, a dispetto delle varie commissioni economiche di pari opportunità che invece in questi anni hanno fatto molto poco anche se hanno detto molte cose.

Rimane, a nostro parere, un grosso buco femminile nella politica del paese, anche se per dirla tutta non è che i maschi stiano brillando. La gerontocrazia da un lato che si contrappone al giuvenilismo dell'altro, in realtà dimostra che tutti hanno le stesse pochissime idee ma un sacco di slogan, poca credibilità ma una presunzione stratosferica, una dialettica che è molto bassa ma che non è nemmeno popolare. Le protagoniste attuali non stanno portando grandi novità a questo quadro piuttosto stantio, ma auspichiamo in un futuro migliore, anche se non arriva in Italia una novella Angela Merkel.



sabato 26 settembre 2015

Quando finisce un amore


Ci sono cose sempre molto difficili da capire. In questa brevissima consulenza sentimentale si afferma che la fine di una relazione è una fase delicata ma necessaria per poter ricominciare. Giustissimo ma viene trascurato un piccolo particolare, chi ha messo fine e chi ha subito la fine. Allora se qualcuno/a è scappata con un altro/a non ci vediamo una fase molto delicata, chi è rimasto solo/a ci pare molto più delicatamente sensibile. 

Una premessa, stiamo parlando di chi ha subito la fine oppure di quei casi in cui si spegne tutto talmente lentamente che ad un certo punto uno/una abbandona e rompe la consuetudine. Se il motivo della rottura è perchè ha finalmente alternative migliori, a noi non ci riguarda. 
Quando un amore finisce bisogna darsi il tempo necessario per elaborare la cosa. L’errore è cercare subito la distrazione senza dare spazio al dolore, occorre una rielaborazione fisiologica. La prima fase della separazione porta con sé chiusura e depressione, non ci si deve spaventare ma cercare di vivere fino in fondo, con i propri tempi, questo momento delicato e difficile. La fine di una relazione durata anni è un po’ come un lutto, è un’interruzione della fase della vita, si interrompe un progetto di vita insieme e ciò che ne consegue è un senso di smarrimento, di vuoto, di instabilità. Questo può portare con sé anche una relativa perdita di identità e colpevolizzazione.
È caratteristica delle donne analizzare le situazioni, fare autoanalisi, vivere la fine di una relazione come un fallimento. La donna tende a colpevolizzarsi, e spesso questa fase è vissuta con una scarsa autostima di sé. Gli uomini invece cercano la distrazione, la compagnia degli amici, nuove avventure senza grossi coinvolgimenti. Anche se, a questo riguardo, va detto che i ruoli si stanno equiparando, i ragazzi di oggi sono più sensibili alle problematiche legate ai sentimenti, ma spesso anche no.
Se il momento di chiusura e di depressione non passa e anzi altera la vita quotidiana, impedendo il normale svolgimento degli impegni lavorativi e sociali, allora ci si deve fermare un attimo e rivolgersi a un professionista. Non bisogna avere paura di chiedere aiuto ad amici, parenti, anche se si ricevono consigli non sempre appropriati. C’è chi ha più bisogno di essere ascoltato, chi di uscire, l’importante è che lo sappiano e non ci lascino soli.

Il punto di partenza ricominciare da se stessi. Trovare nuovi stimoli, dedicarsi a interessi che si erano accantonati per la vita di coppia, affrontare nuove sfide. Reinventarsi, ma per se stessi, non per il partner. Passata la fase più difficile, si ricomincia a guardarsi in giro e si cerca di distrarsi, Si  consiglia di farlo con l’aiuto degli amici e di conoscenze nuove, per essere introdotti in nuovi ambienti, evitando la routine che si aveva in precedenza. È importante frequentare contesti diversi da quelli vissuti con l’ex.
Anche trovare una nuova immagine di sé può essere un punto di partenza. Un nuovo taglio di capelli, un nuovo look sono piccoli punti di partenza per piacersi e vedersi diversi. I maschi invece una nuova immagine possono rifarsela coltivando meglio l'intelletto e scoprendo nuovi orizzonti di curiosità.
L’obiettivo finale è di pensare che la relazione, anche se finita, ci ha lasciato comunque qualcosa di positivo, di bello, per cui ne è valsa la pena. 
Le ultime due righe sono anche vere ma difficilissime, non sempre sostenibili, comunque da questo nostro punto di vista talvolta poco umane, la sofferenza è un ricordo che rischia di infangare il tutto ed anche questo è umano. 



lunedì 27 luglio 2015

Startup di idee innovative

Alcuni dati delle startup innovative Italia, oltre 4.000 e sei su dieci stanno al Nord. Solo il 24% è a prevalenza giovanile, e solo il 13% è a prevalenza femminile. Il 73% fa servizi alle imprese. Impiegano fondi pubblici non a fondo perduto, ma in equity e rappresentano un futuro diverso per l'economia.
Un esempio di  startup intelligente che funziona, è data da chi ha inventato l’unica tecnologia al mondo in grado di riprodurre luce naturale in ambienti bui. Spettacolare, utilissima e piacevole per chi passa molto tempo in spazi chiusi. Economicamente ha già un valore importante che si spera possa cresce impetuosamente nel tempo. Complimenti.

Ma fare startup non è facile, e molte o molto spesso si incorrono in errori che possono anche diventare molto gravi quando non disastrosi:


Essere pressapochisti. Fare una startup significa avere conoscenze di marketing digitale, marketing tradizionale, finanza e amministrazione, risorse umane, organizzazione. Le carenze si pagano se non si provvede.

Incapacità d’adattarsi ai cambiamenti. L’idea vale 1 mentre l’esecuzione vale 99. È necessaria la capacità di adattarsi ai cambiamenti. Banters che nessuno conosce, poteva essere come WhatsApp che tutti usano, invece è stato un grande buco nell’acqua, Skype è andato in crisi perchè non si aggiornato su tutte le piattaforme. Realizzazioni  insufficienti o sviluppi inadeguati. Instagram è l’esempio contrario, hanno fatto tante scelte sbagliate ma le hanno saputo correggere in 2 mesi.


Poco impegno. Non si può avere una società part time. Fare una startup è come fare un’impresa tradizionale. Richiede 3 o meglio 4 anni almeno di 100% del tempo dedicato a essa. E' probabile anche un impegno tale da avere poche ferie consecutive per tutto questo periodo.

Tempistica sbagliata. Ci sono casi che hanno funzionato o che hanno avuto successo solo perchè arrivati nel momento giusto. Dal momento dell’inizio a quello del go live bisogna essere velocissimi.

Pensare troppo al fatturato. Raggiungere finanziamenti importanti su valutazioni magari molto elevate è un concetto che ormai è passato come obiettivo per gli imprenditori di nuova generazione. È meglio valutare la propria azienda meno e avere tra i propri soci chi può essere di aiuto e supporto.
 

Passione, convinzione, informazione, aggiornamento, volontà, applicazione, programmazione, attenzione, ed un buon gruppo non sono solo la cornice indispensabile per dare valore economico ad una bella idea, sono i colori con cui viene realizzata l'opera.








martedì 21 luglio 2015

Dalle alte cime alle spiagge isolate, i libri per l'estate

Arrivano le vacanze e tutti, ovunque e comunque, suggeriscono i libri da ombrellone. Non possiamo toglierci da questo gioco, perchè leggere è un grande piacere, e chiunque voglia leggere deve essere favorito, informato e avere dritte. Ognuno esprima le sue idee, e sono tutte apprezzabili, pur di sviluppare pensiero, conoscenza e divertimento, anche su una bella assolata spiaggia estiva. Attenzione questa non è una classifica, l'ordine è del tutto intercambiabile.

 
Non può mancare, per tutti, il best seller per eccellenza. Ritorna il sadomaso di 50 sfumature riscritte per intero da Lui, dal primo incontro, alla prima sculacciata, alle tante sculacciate. Si ribalta completamente la narrazione degli stessi episodi visti da un osservatore molto diverso. Grey si rivela molto più realistico (oltre che inquietante al di là di ogni immaginazione) perché qui ci si imbatte brutalmente in un maschio da cui sarebbe meglio stare alla larga. Uno di quelli, tanto per dirne una, che il giorno prima ti molla un ceffone e il seguente ti invia un mazzo di fiori senza tante scuse. E' un animale feroce e famelico ma anche ferito, quindi pericoloso.

After è un fenomeno mondiale. La Paramount Pictures ne ha già acquistato i diritti cinematografici. La fanfiction di Anna Todd disegna una storia d'amore ispirandosi a Harry Styles degli One Direction, cattivo ragazzo, tutto fascino e sregolatezza. Ed è tutto dire.

Fred Vargas:  Tempi glaciali
Una caccia ai fantasmi tra demoni e strane leggende. Dai ghiacci d'Islanda alla Rivoluzione francese. Il nuovo caso per il commissario Adamsberg e la piú stravagante armata dell'Anticrimine parigina.
A cinque anni dall'ultima uscita, arriva  il nuovo attesissimo romanzo di Fred Vargas, la scrittrice francese che deve la sua notorietà al commissario Adamsberg, protagonista molto lontano dagli stereotipi del poliziesco. In questa nuova indagine l'investigatore che "spala le nuvole", come viene soprannominato per il suo disordine e per l'assenza di un vero metodo analitico, sarà alle prese con una serie di delitti avvenuti in Islanda e con una misteriosa società di adepti della Rivoluzione francese.

Nella vita ci sono momenti in cui è difficile conciliare attività professionale e vita privata. Harry Bosch si trova in uno di questi momenti. Ha una figlia adolescente di cui occuparsi, una ragazzina per cui è ormai l’unico punto di riferimento, e ha il lavoro, quello che vive da sempre come una missione, che assorbe quasi totalmente i suoi pensieri. E che si fa sempre più pressante ora che Bosch è alle prese con un caso che lo inquieta particolarmente.
Bosch, come sempre, va dritto per la sua strada e, intuendo che la morte della giovane non è stata causata dalla situazione esplosiva della città, ma è legata a un intrigo assai più complesso, si inoltra in un labirinto di indizi alla ricerca della “scatola nera”.

Il villaggio di Hesteyri nei mesi invernali è disabitato e quasi irraggiungibile. L'unico contatto con il resto dell'Islanda è un traghetto perennemente in balia del vento e del mare. In questo luogo desolato, tre giovani provenienti dalla capitale hanno deciso di ristrutturare una casa per trasformarla in un albergo. Il piccolo gruppo presto si rende conto che non solo la ristrutturazione è molto più difficile del previsto, ma anche che sul villaggio deserto aleggia un'atmosfera sinistra. I telefoni cellulari si scaricano senza motivo e una presenza indistinta sembra seguirli, lasciando tracce che suggeriscono un messaggio indecifrabile. Impossibilitati a comunicare con l'esterno, i tre possono solo aspettare che il traghetto torni a prenderli nella data stabilita, mentre la tensione tra loro continua a crescere.
Vilborg Yrsa Sigurðardóttir (Reykjavík, 24 agosto 1963) è una scrittrice islandese molto brava.

Donato Carrisi: IL CACCIATORE DEL BUIO
Bravissimo. ha esordito solo nel 2009 con Il suggeritore, ma si è subito affermato fra i maestri italiani del crime novel, diventando l'autore italiano di thriller più venduto e apprezzato all'estero.
«Se non sarà fermato, non si fermerà» Non esistono indizi, ma segni. Non esistono crimini, solo anomalie. E ogni morte è l’inizio di un racconto. Questo è il romanzo di un uomo che non ha più niente – non ha identità, non ha memoria, non ha amore né odio – se non la propria rabbia… E un talento segreto. Perché Marcus è l’ultimo dei penitenzieri: è un prete che ha la capacità di scovare le anomalie e di intravedere i fili che intessono la trama di ogni omicidio. Ma questa trama rischia di essere impossibile da ricostruire, anche per lui. Personaggi notevoli, storia da scoprire.

Lee Child: Il ricercato
In una desolata contea del Nebraska, un uomo fa l’autostop nella notte. Ha il naso rotto e le poche auto che passano non lo guardano nemmeno. È Jack Reacher, ex poliziotto militare, che vive ormai alla giornata ed è diretto in Virginia. Finalmente, un’auto decide di fermarsi: a bordo ci sono due uomini e una donna, tutti in uniforme aziendale. A pochi chilometri da lì, è stato scoperto un omicidio: un uomo brutalmente ucciso in una vecchia stazione di pompaggio. Un testimone ha visto due uomini con le giacche sporche di sangue allontanarsi di gran fretta e ha avvertito lo sceriffo. Ma la vittima non è un cittadino qualsiasi: per lui si mobilitano subito l’FBI, l’Antiterrorismo e perfino la CIA. Inizia così una vera e propria caccia all’uomo.

lunedì 6 luglio 2015

Abbronzatissimi con sagacia

Arriva l'estate e con essa la voglia di sole, bagni, relax ed abbronzatura, che rende più belle, più attraenti,
più sane, e più in forma. 
Non raccontiamoci storie, l'abbronzatura piace alle donne ed anche ai maschi delle ultime generazioni. Il fascino del mare è anche questo e non bisogna negarlo perchè se piace non è scandaloso. Da un po' di tempo, il buco nell'ozono, le variazioni climatiche che tendono al torrido, i livelli di ultravioletti e gli studi di medicina hanno imposto una maggiore attenzione alla tintarella, anche per quelle persone che non si scottano al primo sole o che sono disposte a soffrire in ogni occasione l'ustione da bagnasciuga. Attenzione anche alle giornate troppo calde, idratarsi sempre, ma per una pelle dorata alcuni dei seguenti dettagli sono importanti:

1) No alla tintarella disperata last minute per evitare il look mozzarella sotto l’ombrellone. In parole povere usare l’autoabbronzante tradizionale su una pelle chiara non risulta mai naturale, specie se applicato da mani inesperte, marito, fidanzato, compagno. Il rischio è schiena o gambe bicolore, non molto bello su una affollatissima spiaggia. 

2) Attenzione al trikini sexy, costumi con fessure, rombi, oblò e varie. Per iniziare uniformità di esposizione per evitare la tintarella zebrata, rigata, a pois ecc.... Una volta acquisite le strisciate diventa molto difficile uniformare il primo strato di colore.

3) Si ustiona sia la pianta che il collo del piede. Proteggere anche il piede perchè le passeggiate sul bagnasciuga con i sandali, a causa del riverbero abbronzano moltissimo. E lasciano il segno dei sandali da spiaggia sul piede. In questo caso l'eleganza richiesta nelle notti vacanziere diventa un sogno.
4) La crema solare sempre ma attenzione a non spalmare in fretta, male, dimenticare delle zone. Un consiglio amichevole per evitare di pulirsi la mano ancora piena di prodotto sulla pancia. I segni o le ustioni della difforme spalmatura raramente saranno incantevoli. Applicare la protezione con calma e accuratamente.

Fino a questo punto i consigli sono di evitare, abbronzature maculate, futuristiche, con segni e gradienti di vario tipo e colore, a stringhe, geometriche o semplicemente fantasiose, ridicole in tutti i casi, ci sono alcune altre indicazioni interessanti:
1) Il topless è rischioso, la cute del seno, particolarmente delicata e generalmente non esposta, è soggetta più facilmente a scottature. La cute del seno è anche una sorta di reggiseno naturale, è importante che sia ben idratata, soprattutto sotto il sole, in modo da mantenere un’adeguata tonicità per svolgere la funzione di sostegno. Volgarmente si corre il rischio di un seno cadente in meno tempo.
2) Le creme solari resistono all’acqua, ma non sono miracolose e durature. La protezione solare  andrebbe rinnovata ogni 4 ore oppure a certe condizioni, tipo un lungo bagno romantico e la seguente doccia per togliere il sale dalla pelle. In questo caso prima di sdraiarsi al sole, si suggerisce per il bene degli interessati di rinnovare la protezione.
3) Un ultimo consiglio estetico. In spiaggia, una bionda chioma lunga abbandonata a se stessa oltre ad essere poco comoda e gestibile, in poche ore diventa paglia, ma diventa molto brutta anche se più scura. Le bellone con i capelli al vento stanno bene al cinema, inspieggia meglio una treccia o uno chignon, e soprattutto meglio se curata con un trattamento in olio ristrutturante

venerdì 3 luglio 2015

Fenomeni estivi ed effetti collaterali


Strani fenomeni estivi accaddono. Può capitare che in una coppia si facciano giochetti e che in questi giochetti disinvolti e non impegnativi vengano coinvolte altre persone, ma visto che molti tendono a considerare il tradimento estivo non un vero e proprio tradimento ma al più come la classica scappatella, e ritengono inoltre che a volte può addirittura fare bene al rapporto di coppia, come una conferma di se stessi che spesso  al ritorno dalle vacanze rende il rapporto migliore, resta sempre meglio non rivelare, non condividere, non approfondire.
Ovvio che così i loro problemi non siano stati risolti, ma avendo riacquistato un maggiore vigore ed entusiasmo, l’appiattimento noioso diventa o torna ad essere invece stabilità.
Se uno psicologo in questi casi vi spiega che il tradimento può essere utile a riacquisire una maggiore fiducia in se stessi o magari a capire meglio i propri bisogni o a rivalutare il proprio rapporto consolidandolo, allora non pagatelo. Traditi e tolleranti ma anche comprensivi e felici, ci sembra eccessivo per ogni persona, quindi non pagate, perchè se anche vi prendono dei soldi per portarvi a questo punto ci sembra che vengano veramente superati i limiti di una sopportabile decenza.

Attenti a quelli che declamano la frase: Agosto, moglie mia non ti conosco. E' un vecchio detto che rimane sempre valido, ma molto spesso si può declinare anche al femminile, quindi è decisamente possibile che proprio questi "libertini" siano i primi cornuti dell'estate.

Statisticamente il tradimento maschile non è diminuito, ma invece è aumentato quello femminile, soprattutto d’estate, particolarmente tra le donne di 45-50 anni. Fino a qualche tempo fa le donne, stanche o deluse del loro rapporto si rinchiudevano in se stesse e riversavano tutta la loro attenzione sui figli. Oggi le cose sono cambiate, e specie in estate, quando abbronzatura, tempo a disposizione e relax lo permettono, le donne si incuriosiscono (ma senza esagerare)

Un terapeuta serio sconsiglierebbe vivamente di liberarsi la coscienza, confessando il tradimento. Il risultato di questa verità solitamente diventa una ferita inutile e spesso insanabile per il partner e comunque vada è un’esperienza che lascia il segno. Quindi ritornando ai ridicoli concetti di inizio articolo, non si conclude vietando di giocare, ma si suggerisce di giocare bene e con attenzione, forse un po' meno cuore ma più testa, rende il divertimento migliore.

mercoledì 3 giugno 2015

Orologi, arte ed esposizione da menzione


Il 17 settembre 1755: Jean-Marc Vacheron, un giovane maestro orologiaio ginevrino di 24 anni, fonda un laboratorio di orologeria e assume il suo primo apprendista con l'intento di trasmettergli il proprio savoir-faire. Il contratto tra i due rappresenta l’atto costitutivo di Vacheron Constantin, la più antica Manifattura orologiera al mondo con un'attività ininterrotta dalla sua fondazione.

Nel 2005: Vacheron Constantin festeggia 250 anni di attività. A noi questi oggetti piacciono molto, molto più dei Rolex che troviamo comuni e dozzinali, e proprio per questo si sottolinea anche se già famoso e riconosciuto.

Non li compreremo, come non compriamo arte favolosa, ma così come apprezziamo una grande opera in un museo rinomato, non possiamo che apprezzare bellezza ed ingegno, ma tante parole non esprimono bene l'ammirazione, lasciamo che siano le foto a parlare. 

Si è aperta in Cina La mostra “Geneva at the Heart of Time – The Origin of Swiss WatchmakingCulture” organizzata dal Capital Museum, China in collaborazione con il Museo  di Arte e Storia, Geneva, e Vacheron Constantin ha presentato circa 80 pezzi esclusivi della sua collezione patrimonio, tra cui il primo orologio da tasca creato da Jean-Marc Vacheron, fondatore di Vacheron Constantin.
In occasione del 65 ° anniversario delle relazioni bilaterali tra i due paesi, Vacheron Constantin e il Museo d'Arte e Storia di Ginevra, hanno orgogliosamente presentato un noto designer svizzero, Claudio Colucci e il signor Zhu Bingren, grande maestro del mestiere di lavorazione del bronzo,  per una collaborazione capace di creare uno speciale pezzo d'arte. Questa scultura in bronzo di due metri di altezza, dal nome di "The Power of Hands", raffigura due mani in movimento mentre lavorano.
 

venerdì 5 dicembre 2014

Perle d’Italia, Villa Nena nelle Marche

a Tolentino Marche: VILLA NENA

Storia medievale: Tolentino diventa un potente comune annettendosi borghi e castelli vicini a partire dal 1166, con l’intervento dei figli del marchese d'Ancona. La città assume i caratteri di organismo comunale liberandosi facilmente dal dominio indiretto del monastero del Ss. Salvatore di Rieti a cui era sottoposta dal 1099.
Villa Nena è una lussuosa villa aristocratica risalente agli inizi del XIX secolo. Recentemente restaurata, si è avuta grande attenzione nel preservare la sua struttura originale e le caratteristiche particolari. Situata su una collina, offre una vista panoramica sulla campagna circostante e sulla natura incantevole delle Marche. 

mercoledì 15 ottobre 2014

I Ponti del Diavolo

“Al Diavolo!, alla diavola, avere il Diavolo nell'ampolla, avere un Diavolo in corpo, avere un Diavolo per capello, buon Diavolo, come il Diavolo e l'acqua santa (andare d'accordo come il Diavolo e l'acqua santa; vedersi come il Diavolo e l'acqua santa; essere come il Diavolo e la croce), del Diavolo, essere un Diavolo in carne (essere un Diavolo in carne e ossa; essere un Diavolo incarnato), fare il Diavolo a quattro (far il Diavolo e peggio; fare il Diavolo e la versiera), fare il Diavolo e la Versiera, fare la parte del Diavolo, fare un patto col Diavolo, il Diavolo non ci andrebbe per un'anima, mandare al Diavolo (andare al diavolo), parere il Diavolo in un canneto, per tutti i diavoli!, ponte del Diavolo, povero Diavolo, se il Diavolo non ci mette la coda!, tirare il Diavolo per la coda (lisciar la coda al Diavolo), tirare le orecchie al Diavolo, trovare il Diavolo nel catino (raro). Arrivare troppo tardi, in genere per usufruire di un beneficio.

I cosiddetti Ponti del Diavolo, realizzati in epoca longobarda, sono così denominati in quanto, secondo una leggenda, divennero visibili ai cittadini all’improvviso, da un giorno all’altro, come per una magia demoniaca. E, alla loro comparsa, spaventarono i cittadini a causa della loro insolita e lugubre forma appuntita, ravvisabile negli inediti archi a sesto acuto.  Per la prima volta, in un’epoca ancora di architettura romanica, fu utilizzato l’arco ogivale, tipicamente gotico; solo dall’anno 1000 in poi l’arco ogivale sarà utilizzato in altri acquedotti. E nell’Italia Meridionale (e probabilmente anche in quella settentrionale) l’arte gotica non era ancora approdata; gli unici esempi di archi ogivali erano (forse) in Francia. Dunque, i Ponti del Diavolo godono di questo importante primato, rappresentando una grandissima innovazione, rispetto al periodo in cui furono edificati.

Dall’acquedotto di Salerno per il Ponte della Maddalena di Lucca, fino a Cividale del Friuli pur non conoscendone il nome senti che c’è magia se non addirittura maleficio nell’aria. Com’è già noto, la leggenda, simile in tutte le località prese in considerazione, narra che un capomastro piuttosto che dei cittadini in un borgo sulle rive del fiume, incaricati di costruire un ponte tra i due borghi, siccome il lavoro procedeva lentamente, presi dallo sconforto e dalla disperazione per il disonore che sarebbe derivato nell’ultimare il lavoro fuori dal tempo pattuito, accettavano la proposta di un uomo d’affari, sotto le cui sembianze si nascondeva il diavolo, che prometteva di terminare il ponte in una sola notte. In cambio di questo favore costui voleva l’anima della prima persona che avrebbe attraversato il nuovo ponte. Il giorno successivo gli abitanti del borgo si svegliarono e trovarono il ponte terminato. L’artigiano ricevendo i complimenti delle persone, raccomandò loro di non oltrepassare il ponte prima del calar del sole, momento in cui fece passasse un maiale per primo: il Diavolo arrabbiato per essere stato giocato si buttò nelle acque.