venerdì 22 maggio 2015

Evoluzione, involuzione, innovazione, sperimentazione al femminile

Spopola l'informazione sull'intimo, dal lusso alla giornaliera, dalla tendenza, fino alle sfumature eroticomiche dell' underwear.
L'esplorazione di questo mondo offre spunti di riflessione impensabili ai più. Esemplare l'idea che oltre ai grandi traguardi sociali e politici, la storia delle donne è passata anche attraverso piccole evoluzioni molto concrete. Si parla di collant, non di rivoluzione culturale, ipotizzando che cosa sarebbe di una donna se la vestizione mattutina frenetica tra figli, colazioni, casa e orari inflessibili, necessitasse anche di calze di seta, le giarrettiere, i reggicalze, i corsetti, le guêpière, al posto di comode collant.
La risposta più probabile sarebbbe l'opzione pantalone e via andare. Invece grazie ad un certo Wallace Hume Carothers, chimico americano che ottanta anni fa scoprì il Nylon, e all’azienda DuPont, che mise in produzione calze fatte con questo materiale, senza scordare Allan Gant che nel ’59 inventò le collant, le donne al posto di scontati pantaloni hanno molte più possibilità, anche la gonna, oppure il vestito. Da un problema risolto ad un problema che ritorna, ma siccome gli accessori sono indispensabili e si sono moltiplicati, il tempo risparmiato per le calze si perde per altre scelte necessarie. Evoluzione ed involuzione, arrivano insieme.

L'innovazione è nella grande duttilità delle calze a compressione che non sono più da nonna.
In Italia il trend è in aumento, negli ultimi due anni la vendita delle calze graduate è aumentata del 10 per cento sia sul mercato europeo che su quello italiano, oltre al color carne anche nei toni scuri.
Per concludere suggerimenti utili su come smettere di distruggere e bucare i collant:
1) metterli nel freezer. Questo metodo potrà sembrare singolare, ma è efficacissimo. Quando acquistate un nuovo paio di collant, bagnateli con abbondante acqua fredda poi strizzateli, infilateli in un piccolo sacchetto di plastica e inserite il tutto nel freezer per un paio d’ore. Questa tecnica vi aiuterà a rendere i vostri collant molto più resistenti. Prima di indossarli ricordatevi di scongelarli a temperatura ambiente, non è esperienza rinfrescante.
2) strofinarli con il sapone asciutto. Prima di lavare i collant, ricordatevi di strofinare i talloni, la parte delle dita e la zona dell’inguine con del sapone di Marsiglia asciutto. In questo modo andrete ad “idratare” il nylon che tenderà ad essere molto più elastico e difficile da bucare.
3) lavarli a mano con lo zucchero. Un modo per prevenire le smagliature dei collant è quello di lavarli a mano mettendo nell’acqua di lavaggio un pochino di zucchero semolato. Le proprietà dello zucchero doneranno magicamente ai vostri collant molta più resistenza.
Sono piccole soluzioni che potrebbero anche funzionare.

mercoledì 20 maggio 2015

Ipermercati low economy


Le grandi aziende che hanno ipermercati, sono e ci sembrano ancora imbattibili nonchè potentissime, invece hanno anche loro parecchi problemi da affrontare, perchè sono in declino.
Ad essere penalizzati in questi anni sono stati soprattutto Auchan e Carrefour perché avendo una rete di ipermercati diffusa su tutto il territorio nazionale, nel meridione hanno sentito, fortissima, l’erosione del reddito delle famiglie. Carrefour ha deciso di abbandonare il sud Italia, Auchan invece prende tempo, tagliando quasi 300 posti di lavoro in Sicilia, pur dichiarando di voler conservare un presidio nelle regioni meno sviluppate. I francesi sono anche penalizzati da strutture un po’ più elefantiache, e mentre a Parigi si scommette su altri mercati emergenti, all’Italia vengono destinate poche risorse ritenendola un mercato saturo ed in crisi. Qualche segnale positivo arriva dal modello Carrefour Express (negozi aperti 24 ore su 24) e dall’e-commerce di Auchan che sta inaugurando la possibilità di fare la spesa online e passarla soltanto a ritirare.

Il quadro generale della iperframmentata distribuzione italiana, vede ai primi posti Coop, Conad, Esselunga, Selex che sommano una quota di mercato complessiva di quasi il 55% (dari Iri). Auchan e Carrefour restano confinate a un 15,8%, in quinta e sesta posizione rispettivamente.
Siamo di fronte al declino di un format, l’ipermercato che conosciamo, che i francesi non hanno saputo registrare in tempo perché attaccati alle grandi metrature e a punti vendita ubicati nelle periferie urbani e nei grossi centri commerciali.
Questo modello, vincente nei primi anni Duemila, con il carrello colmo fino all’eccesso a rappresentare simbolicamente l’iper-consumismo, ora non è più in sintonia con il nuovo stile di vita degli italiani. A pagare sembra sia una maggiore vicinanza al territorio, un legame più stretto con i piccoli fornitori, una maggiore flessibilità organizzativa retaggio di piccoli imprenditori, ma a governare le scelte delle famiglie è la crisi economica interminabile. In realtà tutti sono indotti a spendere meno, a verificare i prezzi e confrontarli, a scegliere con attenzione. La spesa settimanale di tutto, anche un po' sprecona, oggi trova meno spazio, gli italiani sono più poveri e più tartassati, e gli effetti sono anche questi.

lunedì 18 maggio 2015

Il "rischio commerciale" non è tutelato dal Codice del Consumo

La Corte di Cassazione, terza sezione civile, ha deciso sulla responsabilità di una s.r.l. che aveva fornito una partita di materiale ad altra società produttrice, materiale impiegato nella produzione e rivelatosi poi difettoso, tanto che i clienti avevano restituito la merce.

La s.r.l. convenuta, riconoscendo parzialmente i vizi del materiale, aveva chiamato in garanzia la propria compagnia assicuratrice, difatti condannata in secondo grado per il risarcimento dei danni provocati dalla società fornitrice.

Avverso detta condanna ricorreva l'Assicurazione, eccependo la inoperatività, nel caso di specie, della polizza assicurativa, sull'assunto che essa coprisse esclusivamente i danni da prodotto difettoso ex D.Lgs 206/2005 (c.d. Codice del Consumo) e non anche la responsabilità per inadempimento contrattuale o per vizi della compravendita.

La Cassazione ha rilevato, concordando con la compagnia ricorrente, come non sia ravvisabile nell'ipotesi di specie, alcuna responsabilità da prodotto difettoso di cui al Codice del Consumo, che tutela esclusivamente il consumatore. Posto allora che la società danneggiata è stata colpita non nella qualità di utente, per l'appunto, di consumatore, bensì, nell'esercizio della sua attività economica e commerciale e sugli utili di tale attività si è ripercosso il danno, l'assicurazione ha dovuto rispondere. 

giovedì 14 maggio 2015

Windows at last, anzi solo per sempre.

Il colosso di Redmont, conosciuto meglio come Microsoft, in fase di presentazione del nuovo ultimo e definitivo sistema operativo della casa ha espresso in conferenza un concetto interessante che riguarda Windows as a Service.
"Forniremo nuove funzionalità quando saranno pronte, senza attendere la prossima major release. Pensiamo a Windows come un servizio - in effetti, uno potrebbe ragionevolmente pensare a Windows nei prossimi anni come a uno dei più grandi servizi Internet del pianeta", ha spiegato Microsoft.
Questa è l'ultima release del sistema operativo, poi tutto sarà aggiornamento continuo.

L'aggiornamento dichiaratamente spacciato in promozione gratuita nel primo anno, sarà applicato anche agli utenti Windows RT.

Molte le novità ed anche belle: La prima di Windows 10 si chiama Cortana. L'assistente vocale personale, che entra in scena sfidando Siri di Apple e Google Now, potrà fare ricerche per noi e interagire con le applicazioni, come le mappe e il browser. Il funzionamento sembra già buono, nonostante si tratti di una versione in via di sviluppo.
Con Microsoft HoloLens e Windows 10, gli ologrammi ad alta definizione entrano a far parte del tuo mondo. I tuoi contenuti digitali, in forma di ologrammi, diventeranno reali come oggetti fisici nella stanza. Per la prima volta gli ologrammi possono diventare strumenti pratici per la vita quotidiana. L'era dell'informatica olografica è una realtà.