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venerdì 6 ottobre 2017

Latte e coccole

Il latte è fonte di vita! Lo sapevano bene a Roma la cui fondazione è legata al mito Romolo e Remo, che, una volta abbandonati, furono  allattati da una lupa e con ciò salvati da una morte certa. Oggigiorno latte e derivati vengono usati quotidianamente e sono introdotti nella preparazione di diverse pietanze che si ritrovano sulle nostre tavole.  Senza dubbio il componente principale del latte è l’acqua, ma ritroviamo anche grassi, glucidi, proteine, sostanze minerali e vitamine, che nell’insieme ne fanno una bevanda altamente nutriente e salutare. Il latte inoltre stimola la produzione di serotonina (detta “l’ormone del buonumore”) nell’organismo, che dà un senso generale di benessere e di rilassamento, ecco perché un buon bicchiere di latte prima di andare a letto, ad esempio, favorisce il sonno.Se poi decidiamo, nelle serate di pioggia di regalarci qualche coccola prima di dormire possiamo aggiungere al nostro bicchiere di latte un pò di allegria e profumo con fiori di camomilla e lavanda.Notte! Leggi altre ricette nella nostra pagina dedicata alla cucina Info Cibus

Conoscenze da evitare o riconoscere senza conoscere

E' venerdì ed i mostri si destano! (licenza poetica) Ci sono alcune figure che sono famose o famigerate, che chiunque riconoscendole capisce che sono elementi da evitare, da non citare, da non imitare, da scansare sempre comunque e in tutte le situazioni. Questi personaggi come Jack lo Squartatore, potranno anche avere i loro fans ed estimatori in privato ma socialmente sono puzzolenti.

Questo vale anche per i politici: i sondaggi spesso hanno sbagliato perchè i loro seguaci si vergognavano di dichiararlo. Donald Trump è l'esempio di quanto detto, ma anche Hitler, Stalin, Pol Pot sono riconosciuti da tutti e spesso vengono citati per i loro misfatti più che per le loro opinioni.

Vogliamo presentare al pubblico, persone sotto il livello di sopportabilità umana, non li indichiamo come animali o mostri per non offendere animali e mostri, perchè questi sono peggio dell'immaginabile.


Pedro Alonso Lopez, soprannominato “il mostro delle Ande”, con ogni probabilità detiene il primato di omicidi fra i serial killer di ogni epoca. Si ritiene, infatti, che nel corso della sua folle carriera abbia ammazzato e trucidato qualcosa come 310 giovani ragazze. Alla maniera di Don Giovanni, che si vantava delle sue conquiste e ne forniva un elenco dettagliato paese per paese, così Pedro confessa agli investigatori di avere ucciso di sua mano perlomeno 110 ragazze in Ecuador, 100 in Colombia e molte più di 100 in Perù. Nella maggior parte dei casi Pedro si trova ad agire in zone abitate da indios privi di qualsiasi tutela da parte delle forze dell’ordine. A ognuna delle sue vittime ha riservato lo stesso trattamento: le rapiva, le violentava e le strangolava, amava guardarle negli occhi mentre la vita le abbandonava a causa della pressione delle sue mani sul loro collo.

John Wayne Gacy è sicuramente uno dei serial killer più controversi. Gacy, meglio conosciuto come “Killer Clown” nasce a Chicago il 7 Marzo del 1942. La sua infanzia, a prima vista, appare quasi normale. Non significatamene diversa dalle altre. Ha due sorelle e fin da piccolo si farà amare da tutti. C'è però un'ombra nella sua esistenza e in quella delle sorelle. Il padre, alcolizzato, che sfoga la sua violenza su tutta la famiglia, figlio maschio compreso. Rapiva ragazzi adolescenti e li uccideva.

Albert Fish è sicuramente stato uno dei peggiori Killer nella storia del crimine. Cannibale, sadomasochista, pedofilo, pervertito sessuale, per lui non esistevano limiti. Conosciuto come il “Vampiro di Brooklyn” adescava bambini a New York durante il periodo della Depressione. Anziano ma ancora fisicamente in forma, Fish stravolse i racconti della Bibbia estrapolando le storie di dolore, punizione, espiazione e sofferenza alla lettera, sopprimendo le sue vittime con la violenza e il sacrificio. Come penitenza per i peccati commessi, si inflisse torture d’ogni genere utilizzando un gatto a nove code e un asse ricoperto di borchie.


Altri (poco conosciuti dai più):
Ricardo "Richard" Ramirez nato Ricardo Leyva Muñoz Ramírez
Dennis Lynn Rader
Edmund Emil Kemper III

 
I diavoli esistono davvero e sono in mezzo a noi, sembra apocalittico ma una cultura che produce queste devastazioni umane, ha lei stessa dei grossi problemi da risolvere.

Sul web tutti gli approfondimenti che volete! 



giovedì 5 ottobre 2017

Pronti per stupire o per un quiz


Sarà capitato a tutti di imbattersi al bar in una qualche persona, donne e uomini, che mentre trangugiano un aperitivo parlano di calcio, motori, scemenze o acquisti, pettinature, trucco. Raramente capita che sempre in quel bar ma ad un tavolino vicino si parla di Proust e della Ricerca che non è la ricerca dell'arca perduta ma è Alla ricerca del tempo perduto che solo a guardarla ti fa perdere un sacco di tempo che poi non ritrovi più.
Diciamolo chiaramente, talvolta qualcuno se la tira, ed allora noi vogliamo preparare lettrici e lettori per stupire gli altri, e per questo partiamo da un personaggio con un argomento notevolissimo, non proprio conosciuto in Italia.

Premiata con il Nobel nel 1996 e con numerosi altri riconoscimenti, è generalmente considerata la più importante poetessa polacca degli ultimi anni, e una delle poetesse più amate dal pubblico della poesia e non solo di tutto il mondo d'oggi.

POESIA: Figli dell’epoca
  
Siamo figli dell’epoca,
     l’epoca è politica.
     Tutte le tue, nostre, vostre
     faccende diurne, notturne
     sono faccende politiche.

Che ti piaccia o no,
i tuoi geni hanno un passato politico, la tua pelle una sfumatura politica, i tuoi occhi un aspetto politico.

     Ciò di cui parli ha una risonanza, ciò di cui taci ha una valenza in un modo o nell’altro politica.

     Perfino per campi, per boschi
     fai passi politici
     su uno sfondo politico.

     Anche le poesie apolitiche sono politiche, e in alto brilla la luna, cosa non più lunare.
     Essere o non essere, questo è il problema.
     Quale problema, rispondi sul tema.
     Problema politico.
    
     Non devi neppure essere una creatura umana per acquistare un significato politico.
     Basta che tu sia petrolio,
     mangime arricchito o materiale riciclabile.
     O anche il tavolo delle trattative, sulla cui forma si è disputato per mesi: se negoziare sulla vita e la morte intorno a uno rotondo o quadrato.
    
     Intanto la gente moriva,
     gli animali crepavano,
     le case bruciavano e i campi inselvatichivano come nelle epoche remote e meno politiche.



Un salotto letterario conosce perfettamente questo inizio, anzi i partecipanti a questo salotto si salutano così: Chiamatemi Mario. Dove nasce questa tradizione letteraria e perchè non è esportabile al bar, in discoteca, su una panchina del parco? La risposta è usatela ovunque, perchè così comincia la storia, che tutti conoscono, della balena bianca e che non sarebbe la DC.
Herman Melville e la sua opera Moby Dick, considerato uno dei capolavori della letteratura americana, infatti inizia così:

Chiamatemi Ismaele. Qualche anno fa - non importa quando esattamente - avendo poco o nulla in tasca, e niente in particolare che riuscisse a interessarmi a terra, pensai di andarmene un po' per mare, e vedere la parte equorea del mondo. È un modo che ho io di scacciare la tristezza, e regolare la circolazione.


In questi giorni si parla tanto di esiliati, perseguitati, inseguiti ed abbandonati. Qualsiasi sia il motivo che vi ha portato dentro questo discorso se volete colpire duro con il vostro sapere non dimenticate di citare

Fëdor Michajlovic Dostoevskij,  I DEMONI

amava straordinariamente la sua condizione di "perseguitato" e per così dire di "esiliato". In tutte e due queste parolette c'è una sorta di splendore classico, che lo aveva sedotto subito e per sempre e che, innalzandolo a poco a poco, nella considerazione di sé stesso, nel corso degli anni, lo aveva portato infine su un piedistallo abbastanza alto e gradito all'amor proprio. In un romanzo satirico inglese del secolo scorso, un certo Gulliver, tornato dal paese dei lillipuziani, dove la gente non è più alta di un paio di pollici, si era talmente abituato a considerarsi fra loro un gigante, che anche quando camminava per le vie di Londra, lanciava grida ai passanti e alle carrozze perché si spostassero per non farsi schiacciare da lui, immaginando di essere ancora un gigante fra i nani. Per questo lo deridevano e lo ingiuriavano e qualche rozzo cocchiere frustava addirittura il gigante; ma era giusto? Che cosa non può fare l'abitudine! L'abitudine aveva portato Stepan Trofimoviè quasi allo stesso punto, ma in una forma ancor più innocente e inoffensiva, se così ci si può esprimere, perché era un'ottima persona.

E dopo tutta questa esibizione di conoscenza, se ancora l'altro sesso non vi tiene in adeguata considerazione, provate ad andare ad un quiz televisivo per incrementare il gruzzolo, farvi vedere sullo stage ed apparire intelligenti. Se anche questo non basta, riutiratevi in convento e leggete. E' sempre un modo interessante per passar il tempo. 







Dinamiche di desiderabilità sociale

La desiderabilità sociale gioca un ruolo importante nella vita delle persone. Le indagini di mercato e sondaggi tendono a definire un quadro fosco e macchiato del comportamento umano, ma adesso abbiamo i big data che raccolti dai fornitori di servizi online, sfoggiano il loro nuovo e più grande vantaggio: raccontano tutta la verità sugli usi e consumi delle persone, perché è proprio a loro che le persone “dicono” ciò che ad altri non direbbero mai. Ci sono studiosi che hanno trascorso anni ad analizzare i dati anonimi di Google, sui temi che le persone si interrogano: malattia mentale, sessualità, aborto, religione, salute.

Facciamo un esempio: Tema Omosessualità. Secondo i sondaggi più accreditati (Gallup, per esempio) ci sono più omosessuali negli Stati tolleranti rispetto a quelli intolleranti. Questo, per due ordini di ragioni: la mobilità (si tende a spostarsi lì dove c’è una maggiore accoglienza) e la libertà (chi è costretto in Stati conservatori, non dichiara facilmente di essere gay). Alcune informazioni sugli spostamenti possono essere verificate da un’altra importante fonte: Facebook, che consente anche agli utenti di indicare il genere di interesse.



Da questi sondaggi, sembrerebbe che il 2,5% degli utenti maschi ha dichiarato di essere interessato a persone dello stesso sesso, il che conferma le stime di altre indagini. Confermata anche la presenza in Stati friendly: Rhode Island conta una popolazione gay due volte più grande di quella del Mississipi. Purtroppo i ricercatori hanno constatato che il 5% delle ricerche maschili in tema porno sono rivolti a contenuti omosessuali per adulti. Anche sulle ricerche sembra incidere la localizzazione: nel Mississipi la stima è del 4,8%, contro il 5,2 di Rhode Island. Per concludere, il 2,5% è dichiaratamente gay, alcuni si dichiarano e ritrattano, ma il 5%, quindi il doppio dei sondaggi guarda porno omo. Negli stati meno tolleranti ci sono molti meno gay dichiarati ma le utenze web per porno omo, non sono così distanti dalla media. La desiderabilità sociale fa stare zitti molti, ovvero "Tutti giudicano secondo l’apparenza, nessuno secondo la sostanza." (Friedrich Schiller)










Psicologia del Cocktail Party Effect

Un argomento interessante come il Cocktail Party diventa oggetto di studio. Bello se volessimo sapere come rimorchiare alle feste, meglio se ci indicasse come diventare il re (the king) della festa, curioso se ci spiegasse quali argomenti generano attenzione pur nello scatenamento generale.

Invece l'effetto cocktail party è il fenomeno di poter focalizzare l'attenzione uditiva su un particolare stimolo mentre filtra una gamma di altri stimoli, molto simile a quello che durante un party si può concentrare su una singola conversazione in una stanza rumorosa.

Immaginatevi in ​​una festa con decine di persone in giro cercando di parlare tra di loro, musica di sottofondo e rumori vari come bicchieri di bevande che tintinnano o si rompono. In mezzo a questa cacofonia dei suoni un'amica che parla davanti a te, non molto più forte del rumore di fondo stesso. Si può ancora capire quello che sta dicendo anche se lei ti interessa comunque e non tanto per quello che senti.

C'è qualcosa nel sistema uditivo e nel sistema di elaborazione linguistica di alto livello che ti permette di mantenere un'attenzione altamente selettiva verso la tua amica, lasciandoti ascoltare il suo discorso e sullo sfondo tutto il resto.

Questo effetto, conosciuto come effetto cocktail party, è conosciuto da lungo tempo ma l'esatta meccanica di come il cervello umano riesce ad affrontarla ha sconcertato gli scienziati da diversi anni.

Capire come il nostro cervello seleziona i suoni da ascoltare potrebbe avere nuove, utili applicazioni nello studio dei deficit attentivi, dell'autismo e dell'apprendimento del linguaggio.

Inoltre, i risultati di questo studio potrebbero aiutare a sviluppare interfacce di riconoscimento vocali più efficienti, che sappiano discernere la voce che pronuncia il comando dai rumori in sottofondo (una abilità in cui gli esseri umani eccellono, e che invece si rivela una vera impresa per le macchine), studiare è sempre bello ed utile ma non riuscirai nemmeno con questa conoscenza a diventare la star delle feste o l'adone voluto da tutte. Servono altre strade e la prima di queste è: ascoltala veramente e non limitarti a sentire quello che dice.









domenica 18 dicembre 2016

Una storia di Natale

Nel 274 d.C. l'imperatore Aureliano proclamò il 25 dicembre festa del Sole, o meglio, “Festa della Vittoria del Sole” (Dies Natalis Solis Invicti), già festa di antichissime origini egiziane, legata al culto di Mithra, divinità connessa alla luce e alle tenebre.
Anche in questa occasione si scambiavano doni d’ogni tipo. Il motivo per cui la festa del Sole si celebrava in inverno anziché in estate, come sembrerebbe più logico, è semplice: il 25 dicembre cade pochi giorni dopo il solstizio d'inverno, cioè quando le giornate già cominciano ad allungarsi. 
Anche il Natale presenta tutti i caratteri e le manifestazioni dei giorni che segnano l'inizio di un ciclo. La data del Natale nel calendario cristiano fu stabilita nel 337 d.C. da papa Giulio I (in Occidente si festeggia il 25 dicembre, mentre i cristiani d'oriente lo festeggiano il 6 gennaio). Prima di questa data non sembra che sia stata conosciuta una festa della natività del Cristo. La festa del 25 dicembre sarebbe stata istituita da papa Giulio per contrapporre una celebrazione cristiana a quella mitraica del Dies Natalis Solis Invicti. L’intenzione del pontefice fu quella di contrastare i culti pagani.

A dire il vero, bisogna affermare che è ormai accertato e confermato da studiosi che hanno rifatto i calcoli astronomici del calendario, che Gesù non sarebbe nato duemila e sei anni fa, bensì circa sette anni "prima dell'anno zero". Tale anomalia si deve al conteggio errato di Dionigi il Piccolo, un monaco del sesto secolo che decise, nella sua esaltazione religiosa, di dividere la storia umana in due periodi: avanti e dopo Cristo. Probabilmente anche sulla data precisa della nascita di Gesù il Nazareno vi sono parecchi dubbi: si suppone che il periodo corretto della nascita di Cristo possa essere quello primaverile. Una data precisa non è in ogni caso stata tramandata (in nessun testo sacro), ma tutto ciò non toglie nulla al significato del Natale.
La raffigurazione della Natività ha origini remote, infatti i primi cristiani usavano scolpire o dipingere le scene della nascita di Cristo nei loro punti di incontro (ad esempio nelle Catacombe).
La prima vera rappresentazione della Natività si ritrova nell'affresco delle catacombe di Santa Priscilla (siamo nel II sec. d.C.), che raffigura la Madonna con in grembo il Bambinello, per la presentazione ai re magi. Accanto si trova un uomo, forse san Giuseppe o, forse, il profeta Isaia, mentre in alto compare una stella ad otto punte.
Nei secoli successivi, sino al quinto circa, molti sono gli affreschi catacombali rappresentanti analoghe Natività o Epifanie. Tra questa produzione ricordiamo il bassorilievo del sarcofago di Adelphia e Valerio a Siracusa, oppure quello di Isacio, esarca armeno in Ravenna, oppure ancora le effigi parietali del III secolo nel cimitero di S. Agnese. Curioso è l'affresco delle catacombe di San Sebastiano (del IV sec. d.C.), dove mancano Maria e Giuseppe ma compare una sorta di mangiatoia con il bue e l'asino. Anche gli affreschi delle catacombe di Pietro e Marcellino e di Domitilla in Roma mostrano delle novità: i magi sono quattro nelle catacombe di Domitilla, mentre in quelle di Pietro e Marcellino sono due.
Comunemente il "padre del presepio" viene considerato San Francesco d'Assisi, poiché a Natale del 1223 fece il primo presepio in un bosco. Allora, Papa Onorio III, gli permise di uscire dal convento di Greggio, così egli eresse una mangiatoia all'interno di una caverna in un bosco, vi portò un asino ed un bue viventi, ma senza la Sacra Famiglia.
Poi tenne la sua famosa predica di Natale davanti ad una grande folla di persone, rendendo così accessibile e comprensibile la storia di Natale a tutti coloro che non sapevano leggere. Nella Cappella Sistina della Chiesa di Santa Maria Maggiore a Roma, si può ammirare uno dei più antichi presepi natalizi. Fu realizzato in alabastro nel 1289 da Arnolfo di Cambio e donato a questa chiesa. Il presepio ha la forma di una casetta, in cui è rappresentata l'adorazione dei Re Magi. Si considerano precursori del presepio anche gli altari gotici intagliati con immagini della natività. Uno di questi altari con il gruppo dei tre Re Magi si trova in Austria nella chiesa di S. Wolfgang nella regione di Salzkammergut. Questo altare venne realizzato dall'artista brunicense Michael Pacher.
Un periodo fiorente di presepi fu il Barrocco. Prime notizie certe di presepi di chiese si rilevano dalla Germania meridionale quando, dopo la Riforma i Gesuiti riconobbero per primi il grande valore del presepio come oggetto di preghiera e di raccoglimento, nonché mezzo di informazione religiosa. I Gesuiti fecero costruire preziosi e fastosi presepi, tanto che quest'usanza si estese velocemente nelle chiese di tutta Europa cattolica, finché ogni comune volle un presepio in ogni chiesa.



mercoledì 14 dicembre 2016

Annus horribilis: saluti ed anche addii

Il 2016 è stato per David Cameron, François Hollande, Hillary Clinton ed anche per Matteo Renzi, l'annus horribilis! Per molti leader europei, democratici tradizionali d'ogni colore, è stato l'anno della caduta, ovvero della loro bocciatura da parte del popolo e del trionfo annunciato dei loro sfidanti populisti.

Il primo anno orribile che si ricordi è stato l’anno 69 DC nel quale si succedettero quattro imperatori.
Le milizie spagnole proclamarono Galba e lo seguirono in una marcia trionfale che costrinse Nerone a togliersi la vita, quando appunto Galba si avvicinò a Roma. I pretoriani proclamarono imperatore Otone, e uccisero Galba perché aveva nominato un altro successore invece di Otone. Otone era stato il primo marito di Poppea, inizialmente unito a Nerone, e molto simile a lui per modo di comportarsi e di pensare, divenne poi legato della Lusitania, l’attuale Portogallo, perché Nerone volle allontanare da Roma chi era stato l’uomo della sua nuova moglie. Le milizie insediate in Germania proclamarono invece Vitellio, che era il loro comandante e lo guidarono in una sanguinosa quanto breve guerra civile, che si concluse con una battaglia vittoriosa e con il suicidio di Otone.
A questo punto furono le legioni di stanza in Oriente, che trovarono alleati in altre province dell’ Impero romano, a convergere su Roma e a proclamare nuovo imperatore Vespasiano.

Per Roma caput mundi quello non è stato un buon anno, così come non lo è stato il 2016 per gli oppositori di Erdogan.

Anno molto particolare anche per quanto riguarda gli artisti:
Addio alla super star del rock David Bowie, al chitarrista degli Eagles Glen Frey, alla pop star Prince, ed anche addio al chitarrista dei Jefferson Airplane Paul Kantner, simbolo di Woodstock. 

Allungano l'elenco Maurice White, fondatore e leader degli Earth, Wind & Fire, scomparso all'età di 74 anni. Scomparso anche Keith Emerson, uno dei musicisti simbolo del Progressive. Nato a Tomorden, nello Yorkshire nel 1944, con Greg Lake, bassista e cantante proveniente dai King Crimson, scomparso anche lui nel 2016, e Carl Palmer, batterista super virtuoso diedero vita agli Emerson, Lake & Palmer.

E' morto a soli 57 anni nella sua casa a a Paisley Park in Minnesota, Prince, per oltre trent’anni uno dei più talentuosi, prolifici e ingovernabili artisti della musica mondiale. Il mondo ha perso uno dei suoi più grandi poeti: ci ha lasciati Leonard Cohen all'età di 82. Si è spento a Los Angeles il cantante canadese e uno dei personaggi più influenti della musica del Novecento. E' stato uno dei pochi artisti della sua generazione ad avere successo anche superati gli ottanta anni, e il suo ultimo album ''You Want It Darker'', è stato pubblicato nell'ottobre del 2016.

Il 19 febbraio è morto a 84 anni lo scrittore, semiologo e filosofo Umberto Eco. Autore di opere come Il nome della Rosa, Il cimitero di Praga o L'isola del giorno prima ma anche di numerosi saggi di semiotica, estetica medievale e linguistica è considerato uno dei più grandi personaggi della letteratura italiana moderna.
Scomparso il grandissimo regista Ettore Scola, l’attore e regista Franco Citti, l’attore Alan Rickman celebre per il ruolo di Severus Piton nella saga di Harry Potter e addio purtroppo a tanti altri.










venerdì 25 novembre 2016

Nuove parole, termini impropri ed emozioni inspiegate

Lo "Sbreaging", parola appena inventata che inglesizza (inventata anche questa), un italico sbragare del tutto, in questo caso e senza l'autorizzazione dell'accademia della crusca, significa che troppi usano termini tecnici, stranieri, complicati, in modo inappropriato e troppo spesso, solo per infiorettare discorsi che non hanno nessun interesse, logica e senso.

Questo vale in Italia ma anche nel resto del mondo non andiamo molto bene, ed anche nelle terre anglofone, emergono termini abbastanza astrusi.
Il primo di questi è la parola dell’anno scelta dall’Oxford Dictionaries: POST TRUTH, post-verità. Locuzione aggettivale che si applica a "circostanze in cui i fatti obiettivi sono meno influenti nel modellare l’opinione pubblica degli appelli emotivi e delle convinzioni personali". Il termine non è di nuovo conio, sarebbe in uso da almeno una decina d’anni, ma la sua frequenza d’uso quest’anno è aumentata del 2000% rispetto al 2015, in coincidenza con il referendum britannico e con al campagna per la Casa Bianca.
Altro neologismo inglese, ADULTING, che potrebbe tradursi con rendersi adulti, nel senso di far propri quegli atteggiamenti socialmente attribuiti ad una persona matura, adulta appunto. Molto usato anche negli Stati Uniti, questo nome trasformato in azione racchiude in sè le difficoltà dei millennials, destinati a raggiungere tappe fondamentali della vita adulta, come farsi una famiglia, comprar casa, molto più tardi rispetto alle generazioni precedenti.

Grande moda per HYGGE, intimità, è la via danese alla felicità. Scoperta dai britannici, la stanno utilizzando in maniera massiccia per affermare il sentirsi soddisfatti o l’atmosfera accogliente, piacevole, intima, i rapporti equilibrati, la capacità di godersi il momento.

Tornando in Italia IMPAZZANO ovunque:
 
banking - servizi bancari 
coding - programmazione di software per computer e web
cheating - il copiare, copia durante una verifica a scuola 
criptomoneta - una moneta digitale, virtuale, che esiste solo nel web disposofobia - accumulo patologico, detto di persona che accaparra tutto ciò che trova alla sua portata 
fotodepilazione - è l'eliminazione dei peli superflui del viso e del corpo usando uno speciale tipo di luce detta ad alta intensità, che agisce sul bulbo pilifero 
cooking show – programma televisivo dedicato alla cucina
poltronismo - la preoccupazione che hanno alcuni uomini politici di ricoprire incarichi, ossia di occupare poltrone
svapare - Fumare una sigaretta elettronica, emettendo il caratteristico vapore simile al fumo. Non si è ancora capito se le sigarette elettroniche facciano meno male, intanto il termine è entrato nella lingua parlata tanto da essere impressa nel vocabolario. 
bartender - Colui che all’interno di un bar prepara e serve i cocktail. Un nuovo termine per un lavoro sempre più specifico che tende alla spettacolarizzazione.

Per completare e per criticare duramente l'eccesso di terminologia anglofona
nelle nostre terre che se talvolta è necessaria, molto spesso invece appare insulsa ed inadeguata, usata per cercare di dare luce a cervelli spenti che provando ad essere Sir e Milady riescono ad apparire come George e Mildred.

USATE L'ITALIANO cani rognosi (mangy dogs)
ABSTRACT = RIASSUNTO
APPEAL = ATTRAZIONE
AUDIENCE = PUBBLICO
BIG = GRANDE
BOSS = CAPO
BRAND = MARCA
BREAK = PAUSA
BUSINESS = AFFARI
FASHION = MODA
FLOP = FIASCO
FITNESS = ALLENAMENTO
FOOD = CIBO
GOSSIP = PETTEGOLEZZO
LIGHT = LEGGERO

LOCATION=AMBIENTE, AMBIENTAZIONE
LOOK = ASPETTO
MATCH = PARTITA
MEETING = RIUNIONE
MISSION = MISSIONE, SCOPO
NEWS = NOTIZIE
OPEN = APERTO
PREMIER = PRIMO MINISTRO
SNACK = MERENDA
STAFF = PERSONALE
TEAM = SQUADRA
TICKET = BIGLIETTO

WEEKEND = FINE SETTIMANA
WORKSHOP = SEMINARIO


e lasciarei perdere del tutto gli stakeholder che sono semplici interessati.

















lunedì 14 novembre 2016

Escape Room: si gioca anche in Italia


Vi ritrovate in una stanza chiusa a chiave e dovete trovare il modo di uscire.
Vi trovate all’interno di una stanza senza finestre e la porta è stata chiusa a chiave. Intorno a voi ci sono uno scaffale con dei libri, qualche scrivania in legno, un orologio a pendolo, una macchina da scrivere e altri oggetti che danno al luogo un’impronta anni ’40. Vi avvicinate a un cassetto ma serve una chiave per aprirlo. Non è un videogame, lasciate perdere i joystick, perché la libreria è a portata di mano e vi trovate proprio dentro la stanza. Da adesso avete un’ora per cercare insieme ai vostri compagni d’avventura un modo per uscirne.

Questo è l’ultimo divertimento a Los Angeles e si sta espandendo in altre città degli Stati Uniti e dagli USA arriva in Italia. Si tratta di Escape Room, che sono luoghi dove un gruppo di persone viene rinchiuso in una stanza (volontariamente) e deve risolvere vari misteri grazie agli indizi disseminati per ottenere la chiave d’uscita.

Nuova attrazione di tendenza, 60 Minuti da condividere con amici, alla ricerca di enigmi, combinazioni, trabocchetti, in una dinamica ricerca di risolvere l’enigma finale, la chiave di uscita dalla stanza. Questo è il concetto di “Escape Room” o “Escape Game”: stanze allestite secondo le atmosfere di film, videogiochi, libri, periodi storici. Sfide e quiz da risolvere per fuggire entro un tempo prestabilito. Veri e propri scenari ricostruiti per 'giocare' ad essere altro o altrove. In Italia sono già attivi più di 100 Escape Game ed almeno 50 sono in programma nei prossimi mesi per un fatturato stimato già oltre i 10 milioni di euro ed oltre 1000 addetti a vario titolo. Per 750.000 clienti, in costante crescita. (Stime fugacemente.it)

Tanti “scenari” che permettono al partecipante un vero e proprio gioco di ruolo, trasformandolo in investigatore, esploratore, ribelle, astronauta, stregone. Ma un’altro aspetto interessante degli Escape Game è che si gioca in squadra, che occorre collaborare per risolvere gli enigmi ed uscire dalla stanza vincitori. Tanto che in molti casi gli scenari di gioco sono utilizzati anche da aziende per fare formazione ai propri dipendenti e manager, sviluppando lo spirito di squadra, di iniziativa e collaborazione. Il gioco si vince con l’intuito, la prontezza di riflessi, la cooperazione, ma stimola nel contempo la conoscenza sullo scenario presentato, cosa che lo rende senza dubbio un interessante modo per avvicinare i giovani ad epoche storiche o atmosfere letterarie.

In tutta Italia, il sito World of Escapes ne recensisce 33 appartenenti al circuito.  A Roma la Escape Room Resolute propone come scenari Dracula, 50 sfumature e Egypt, sempre a Roma nella Escape Room Oddity c'è il Bagno degli orrori. Tra le 'stanze' a Milano c'è Nightmare e Sabatoge e la clinica degli infetti, a Rimini che non perdono tempo stanno allestendo altri scenari divertenti anzi in questo caso molto interessanti.






giovedì 3 novembre 2016

Il primo amore non si scorda mai o forse no?

Ci sono saggi psicologici che fanno veramente impallidire per la stupidità di chi scrive e come lo scrive, anche se è un affermato studioso nonchè pubblico opinionista, sia maschio che femmina e con approccio tassativamente non freudiano.

"Quando si tratta di sentimenti non tutto è così automatico o scontato, scordare il primo amore dipende molto dall’esperienza che si è avuta, dipende dal colore emotivo dell’incontro che ha dato luogo ad una storia d’amore. "

Visto che chi ha scritto questo fraseggio poetico, non ha detto nulla, si cerca un appronfondimento, che in termini reali corrisponde ad una domanda, a livello psicologico cosa accade durante il primo incontro d’amore?

Lo psicologo disse: L’amore rappresenta una situazione tanto nuova quanto piacevole che si imprime nella mente, si può accostare simbolicamente ad un piano teatrale della mente, spesso caricato da idealizzazione. Durante il primo incontro d’amore accade una scena che non verrà mai dimenticata.
purtroppo, il sogno a volte può trasformarsi in incubo.


E qui arriva la spiegazione "cristallina"
"Per esempio una giovane e ingenua ragazza di sedici anni, alla ricerca di un sogno, di un principe azzurro, potrebbe incontrare un ragazzo, più grande di età, e avere il primo rapporto sessuale, in condizioni pessime. Si tratterebbe in tal caso di un rapporto senza affetto, senza reale conoscenza che si consuma alla meglio in un luogo triste e squallido, in modo piuttosto frettoloso, per non dire violento e, per il bisogno impellente di un giovane insensibile che deve dimostrare a se stesso e ad altri che riesce a far sesso.
All’improvviso il sogno della ragazza crolla. Lei non ha saputo dire di no, a causa della sua debolezza psichica che rappresenta un fatto normale data la giovanissima età, a causa della sua inesperienza e della scarsa conoscenza che ha del genere maschile. Spesso i ragazzi hanno bisogno di sedurre le ragazze come se fossero prede per vantarsi davanti ad altri compagni, per esprimere il loro potere nel più stupido dei modi.
"


Percorrendo questa analisi a ritroso, viene da pensare: 1) E' stata un'esperienza pessima, una grandissima delusione ovvero un incubo, ma per quale motivo Lei la potrebbe scordare?? 2) Lei è ingenua, Lui un affascinate marpione, che la convince a cedere, ma siamo sicuri che sia il di Lei primo amore ovvero il primo bacio e la prima carezza ed anche contemporaneamente un primo affrettato rapporto sessuale?? Potrebbe anche essere ma non è detto, l'affettività passa per gradi e se anche così non fosse stato, non si capisce perchè questa alternanza di piacere/dolore diventi così poco memorabile.
 
Possono essere molti gli elementi che fanno ricordare, Lui che rivede quella foto tra i banchi di scuola in cui compare la fanciulla che gli fece battere il cuore, lei che ripensa all’emozione di un bacio di gioventù. Se esiste il detto «il primo amore non si scorda mai» ci sarà un perché. È umanissimo ripescare i momenti belli della vita. Di più: fa stare meglio. Come una carezza che ci viene dal nostro passato. È provato: ricordare l’ex, le farfalle nello stomaco, i luoghi visitati insieme attiva i centri cerebrali del piacere. Psicologi britannici hanno fotografato con la risonanza magnetica funzionale il cervello di alcuni volontari nel momento in cui erano spinti a rivivere i passaggi di una love story passata, attraverso immagini o musiche. Ebbene, hanno notato che nella quasi totalità delle persone si accendevano alcune zone in particolare: principalmente la corteccia prefrontale, ma anche l’amigdala, il talamo e l’ipotalamo. Ed era in particolare nell’ipotalamo che si attivavano i circuiti del piacere, gli stessi che intervengono quando si mangia il cioccolato o quando si fa sesso. Non a caso tutti hanno definito il sentimento provato nel rivivere la storia come un misto di malinconia e di dolce pienezza di ricordi, riuscendo a parlare con disinvoltura anche di esperienze che in passato le avevano fatte soffrire.

In conclusione, la nostalgia dell’ex smuove un senso di benessere. E dunque non sentirti in colpa se rispolveri, con tenerezza, l’album di foto del primo amore. E nemmeno se, dopo aver buttato tutti i suoi regali e aver cancellato il suo numero di telefono, ti ritrovi a ripensare a quel weekend romantico con lui o con lei.
Tra l’altro, rivangare i vecchi rapporti e non rinchiuderli in un cassetto sperduto della memoria ha un valore terapeutico ed è un esercizio che fa bene alla psiche.


Ma ci fosse mai qualche esperto o consulente psicologico che concorda semplicemente con quello che accade in tutti gli esseri umani mentalmente normodotati e normosensibili??