lunedì 31 ottobre 2016

Quel gran genio del mio amico



Sembra sia iniziato il periodo dell’evoluzione alimentare. 
Nel linguaggio comune la definizione “dieta dimagrante” ha un significato unanimemente riconosciuto: mangiare meno con l’obiettivo di perdere peso. Esistono anche “diete” alle quali, pur non avendo nel nome il termine dimagrante, si attribuiscono effetti più o meno efficaci o mirabolanti.
Dieta del minestrone, del fantino, della banana, dello sciroppo a base di …. , la dissociata, l’iperproteica, quella a punti e così via. Secondo l’opinione della medicina classica, supportata e sostenuta dai medici dietologi alla base di un’ottima alimentazione è esclusivamente la dieta mediterranea. 
Quella dieta che non può essere tra quelle che promettono di perdere 7 chili in 7 giorni o altri mirabolanti risultati, ma deve avere dei fondamenti di base personalizzati su ogni soggetto. In generale, per tutte le persone sane, i principi di base per una “buona dieta” dovrebbero essere presi in considerazione proprio per valutare le diete che non funzionano, quelle che ci fanno riprendere il peso perduto con gli interessi e che possono provocare danni alla salute. Il concetto è: perdere peso gradualmente, ridurre la massa grassa, uscire dalla sedentarietà, cambiare lo stile di vita che ci ha fatto ingrassare. Secondo il metodo classico sarebbe opportuno se non addirittura caldamente consigliato mangiare di tutto variando giornalmente gli alimenti: pasta, pane, riso, patate, legumi, latte e derivati, carne, pesce, almeno 3 porzioni di verdura al giorno e 2 frutti, limitare gli alcolici. Ridurre in modo proporzionato tra tutti gli alimenti le calorie introdotte giornalmente di 100/200 Kcal a seconda del peso di partenza. Le regole di cui sopra sono valide anche per chi non debba perdere peso, ma seguirle può risultare difficile. Calcolare le calorie di cui abbiamo necessità giornalmente, valutare quante Kcal apportano gli alimenti e infine quali nutrienti contengono è un lavoro complesso anche per un esperto. 
Di diversa e contraria opinione è il farmacista di Desio, il dr. Alberico Lemme, che già dalle premesse sovverte i risultati. Secondo il suo metodo innanzitutto dobbiamo prestare attenzione ai cicli circadiani, quindi sincronizzare i nostri bioritmi con la naturale alternanza di luce e buio è indispensabile per mantenere l'organismo in salute. A regolare il "ticchettio" del nostro orologio biologico interno è un gruppo di cellule cerebrali situato nell'ipotalamo, detto nucleo soprachiasmatico: esso riceve informazioni sulla luce esterna attraverso cellule fotosensibili presenti nella retina, e lavorando su un ciclo di 24 ore adatta i ritmi biologici del nostro corpo a quelli imposti dal susseguirsi di giorno e notte. Queste informazioni hanno ricadute a cascata sugli "orologi interni" degli altri organi, come quelli che governano l'attività di cuore e fegato, nonché quella cellulare. 

Da questa autoregolamentazione, sembrano, nascere l’idee rivoluzionarie del farmacista abruzzese, secondo cui ,uno dei nemici più pericolosi per la nostra salute sono i carboidrati ad alto indice glicemico, che oltre a dare una forte dipendenza psicologica possono scatenare il meccanismo della fame continua. La sua rivoluzione alimentare sta nell’eliminazione totale del concetto di caloria, poiché il nostro corpo non è una stufa che produce calore ma bensì metabolizza quello che ingeriamo. Il cibo viene interpretato come un farmaco e come tale va considerato tenendo conto degli orari, dell’attivazione di enzimi e di ormoni. Da qui, la pericolosità dei cibi ad alto indice glicemico che portando alla formazione di molecole di glucosio comportano un innalzamento della produzione d’insulina che attiva il processo di ingrassamento. Per evitare questo processo di imbruttimento fisico e mentale bisogna eliminare frutta, insalata, pomodori, latte, aceto e sale. Sono più di diecimila le persone che hanno accettato questa sfida, ottenendo risultati strabilianti consistenti in dimagrimenti di 10 Kg in un mese e stato di salute ottimale. Certamente il dr. Lemme è un personaggio dibattuto, contrastato dai medici, affascinante per i media. Di sicuro è un antesignano Prometeo e per noi: un genio!



martedì 25 ottobre 2016

Le streghe ed i "ponti" di Halloween

Il 31 ottobre, la città di Edimburgo viene devastata dall’evento più terrorizzante dell’anno: Halloween.
In questo giorno, la Scozia festeggia Samhain Festival ovvero il primo giorno di novembre e di inverno e l’ultimo giorno d’estate. Si festeggia inoltre il capodanno celtico con la fine della parte lucente e l’inizio della parte oscura.
 
Ogni anno nelle stradine di Edimburgo molti eventi attendono i turisti:
  • Crack night: castagne e caldarroste da gustare calde
  • Jack – o – Lantern: lanterne fatte di zucche che illuminano il paese
  • Trick or Treat: dolcetto o scherzetto eseguito da bambini e da adulti
  • Tour notturno del terrore tra lapidi e bare
  • Mele caramellate: un dolce molto apprezzato dai bambini
  • Visite guidate con storie paurose nei sotterranei della città
  • Parata con le maschere più importanti e più famose che partono dal castello
Altri eventi ad Edimburgo:
  • Disco zombi: si è tenuto nello zoo di Edimburgo, con spettacoli di ombre cinesi, musiche da paura  
  • Danze e battaglie di fuoco

Nella cattolica Italia, Halloween sta prendendo piede soprattutto per i bambini, e non vorremmo mai negare una festa ad un bambino, ma stanno proiseguendo anche belle iniziative come quella di Halloween a Comacchio.
 

Fantasmi che si aggirano per ponti e canali, cortei di zombie, per celebrare la notte più 'spaventosa' dell'anno.
Streghe e fattucchiere che si aggirano per le strette vie del centro storico,  zombie spaventosi, che sorvolano il cielo notturno nella notte più “terribile” e magica dell’anno. Comacchio festeggia e si diverte, ma per coloro che volessero partecipare numerose attività organizzate a tema:

  • Concorsi in maschera
  • Dimostrazioni di magia
  • Spettacoli di fuoco
  • Sfilate funebri con zombie e mostri
  • Esibizioni musicali
  • Realizzazione di make up terrificanti
  • Concorsi fotografici a tema
  • Gare di intagliamento della zucca
Tutto per una notte intensa e piena di emozioni terribili! 










 

sabato 22 ottobre 2016

TVolution: storie complesse e personaggi famosi

Storie da libri, romanzi e crime, che un tempo si chiamavano gialli, vengono proposti ed anche riproposti in televisione. Una volta si riducevano queste opere per un pubblico considerato non abbastanza adeguato, ora si propongono interi ed anche "allungati." Quelli che un tempo erano semplici telefilm da basso consumo, ora diventano storie di autori famosi, raccontate con personaggi accurati ed ampi dettagli.
Questa è Evoluzione Culturale di cui molti non sono consapevoli e che non tutti apprezzano, perchè vuoi mettere la leggerezza di una storia d'amore con ladro catturato ed il lieto fine accompagnato da una corsa in auto senza autovelox, che dura 40 minuti? Ma non volendo parlare male delle gente e volendo invece parlare bene della tv, si chiude qui la polemica.

Da Crichton la novità di questo periodo. In un mondo dove qualsiasi appetito, non importa quanto nobile o depravato, può essere appagato, il caos esplode in un avveniristico parco a tema dove le attrazioni principali sono robot estremamente realistici creati per intrattenere, quando un virus manda questi ultimi fuori controllo. Il Dott. Robert Ford, il brillante, taciturno e complicato direttore creativo di Westworld, lotta per  riportare la situazione alla normalità.
Westworld di HBO si basa sul film omonimo del 1973 scritto e diretto dall'autore statunitense Michael Crichton, conosciuto in Italia per Jurassic Park, Sol Levante, Andromeda, ER - Medici in prima linea. Questo remake televisivo è un progetto che lo studio Warner Bros coltivava fin dai primi Anni '90, da seguire non solo per gli appasionati di fantascienza.

Da non dimenticare perchè pluripremiato nei vari anni e con un seguito immenso, che dobbiamo dire è meritato, Il Trono di Spade (Game of Thrones) si basa sulla popolare serie di romanzi A Song of Ice and Fire (conosciuta in Italia con il titolo Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco) ideata dallo scrittore americano George R. R. Martin, divisa in sette volumi (molti di più nella versione italiana). Sette nobili famiglie lottano per il controllo della mitologica terra di Westeros. Robert Baratheon, re di Westeros, chiede al suo vecchio amico Eddard Stark di servirlo come suo principale consigliere. Eddard accetta, ma ha dei sospetti. Mentre la famiglia del re, i Lannister, cova un complotto per assumere il controllo del trono, dall'altra parte del mare, i Targaryen si preparano per un ritorno al potere. Il conflitto tra queste due famiglie e altre porteranno alla guerra, mentre a nord un'antica minaccia si risveglia.
Martin dichiarò in più occasioni di aver ricevuto diverse offerte per un adattamento cinematrografico della sua opera, ma di averle puntualmente rifiutate a causa della complessità e dell'audacia del suo racconto, a suo dire inadatto per il cinema e soprattutto per un film di poche ore. All'autore piacque invece l'idea di HBO di un adattamento televisivo, capace di proporre un racconto più lungo e articolato.

Rust Cohle, interpretato da Matthew McConaughey, Martin Eric "Marty" Hart, interpretato da Woody Harrelson, in True detective sono trascinati in un mondo che credevano di essersi lasciato alle spalle quando nel 2012 si ritrovano a rivalutare un caso di omicidio sul quale avevano lavorato insieme diciassette anni prima. Mentre la storia dell'indagine si dipana attraverso il racconto separato dei due ex detective, riaprendo ferite non rimarginate e facendo vacillare la soluzione che avevano supposto, la ricerca del responsabile del bizzarro omicidio dimostra in maniera sempre più chiara come l'oscurità alberghi su entrambi i lati della legge.
In questo caso la sceneggiatura è originale, ideata direttamente per la televisione, è una serie antologica che stranamente non gioca su soldi, bella vita, eleganza, amori, anzi sono tutti piuttosto tormentati, appesantiti, poco belli, ma la trama, superate le prime fasi difficili, si sviluppa turbando le coscienze e mantenendo l'attenzione. Non si può non vedere.  
Quasi un anno dopo la conclusione della seconda stagione, molto meno apprezzata della prima, sia dai critici sia da gran parte del pubblico, cosa ne sarà di True Detective resta un grande mistero.

Questi sono pochi esempi di televisione che supera il cinema, non solo per seguito, ma anche per la padronanza di un linguaggio artistico innovativo ed esaustività di contenuto. L'ingaggio di grandissimi attori e di autori con storie ad alto voltaggio, completa questo nuovo posizionamento nello spettacolo mondiale ed anche in Italia, con la nuova serie i Medici, si sta cercando un ritorno alla cultura intensa anche come intrattenimento per tutti, senza scordare l'ottima Gomorra. 












 

lunedì 17 ottobre 2016

Fashion: Rosso passione ed arte per piedi


Passione, bellezza, arte, grinta, superbia, seduzione sono tutte parole che si addicono benissimo ad un bel paio di scarpe ed alla fortunata che le porta. Ad esempio l'inconfondibile suola rosso passione, è un ormai segnale inconfondibile di moda, fascino, eleganza, mondanità.

Quando si vede o meglio si nota una suola rossa, donne, ragazze e forse anche qualche uomo sanno che stanno incrociando una leggiadra Louboutin nel proprio cammino ed alle intenditrici questo incontro non comune, fa sobbalzare il cuore di ogni donna.

Chiunque indossi delle scarpe Louboutin, si addoba con i tre aggettivi che più si addicono a queste fortunate: femminilità, teatralità ed eleganza.
Le caratteristiche di una Louboutin sono la suola rossa ed il tacco vertiginoso, i risultati sempre sorprendenti e sempre molto eleganti. Creata nel 1992, Louboutin non smette di raccogliere consensi, confermandosi come la scarpa più desiderata dalle donne. La sua suola rossa è sinonimo di femminilità assoluta: La suola rossa “provocatrice di invidie” è stata anche protagonista di una causa legale, che ha come scopo la rivendicazione della suola stessa come patrimonio esclusivo delle calzature della maison.

Tra i tanti feticisti del piede femminile, e soprattuto tra le donne, va molto forte anche Manolo Blahnik, molto bravo, molto creativo, molto artistico. Famoso nel mondo da tempo, riesce comunque a tenere scintillante nell'universo fashion il suo brand.A Manolo piacciono molto gli stivali, che hanno una sorta di "collare" in suede, che dichiara pubblicamente di fare scarpe destinate a durare più di una stagione. "Non credo ai trend stagionali. E siccome sono dotato di un forte spirito di contraddizione amo fare l'esatto contrario di quello che fanno gli altri: creo scarpe che vogliono vivere più di sei mesi." ha affermato in un'intervista.

"Queste scelte a volte costano di vendere meno, alle volte - aggiunge il grande Manolo - ma la volgarità non mi piace, e non mi interessa vendere un paio di scarpe in più a costo di seguire delle tendenze che non sento mie. Posso arrivare ad un passo dalla volgarità, per venire incontro alle esigenze commerciali. Ma non vado mai oltre."


In Italia abbiamo un grandissimo rivoluzionario genio che risponde al nome di Cesare Paciotti. A sintetizzare la forte personalità del brand il ”pugnale” la cui elsa racchiude le iniziali dello stilista diventandone marchio inconfondibile della maison. Cesare ha rivoluzionato l’immagine della donna Paciotti, introducendo per la prima volta il vertiginoso e riconoscibile tacco stiletto, per scarpe estremamente femminili dall’incedere sensuale. Eleganza, qualità, bellezza, e stile italiano, impongono questo marchio nel mondo in un settore difficilissimo.  Un brand anticonformista che sin dalla sua prima collezione ha rotto gli schemi delle mode, molto bella anche la linea for men, sia per giovani e per uomini affermati, sicuri di sé. Scarpe italiane per vestire il mondo e per camminare a testa alta. 











mercoledì 12 ottobre 2016

Frasi formidabili, discorsi, detti famosi e famigerati

Molto spesso ci si sbaglia tra comunicatività e verbosità, serietà e seriosità, e si scambia la chiarezza con la rozza durezza, la banalità con la popolarità, il coinvolgimento con la piccolezza, e l'umorismo con la ridicolaggine. 

Comunicare è anche arte e dote, non tutti possono avere le stesse caratteristiche ma spesso ci si confonde, credendo che paroloni e concetti astratti difficili, rendano eloquente nonchè colto chi parla.

Se farsi capire più che parlare è complicato, fare un discorso in pubblico è anche più difficile, e per questo ogni discorso che si voglia fare va assolutamente preparato, per evitare di dire sciocchezze inenarrabili che vi marchieranno per sempre solo per aver seguito l'entusiasmo. 
In questo caso non si vuole fare il manualetto sul public speaking, ma riportare discorsi famosi, famigerati, discutibili ma che alla fine sono rimasti nella memoria di tutti e nella storia. 
Leggere per capire!


Si inizia con:

 

Adolf al Reichstag

Per anni abbiamo sofferto la tortura del Diktat di Versailles che è diventato per noi ormai intollerabile. Danzica era ed è una città Tedesca. Il Corridoio di Danzica era ed è in Germania. Entrambi questi territori devono il loro sviluppo culturale esclusivamente al popolo Tedesco. Danzica è stata però separata dalla Germania e il Corridoio annesso alla Polonia. Come avviene in altri territori Tedeschi dell’Est, le minoranze Tedesche che vi vivono sono maltrattate nel modo più angoscioso. Negli anni 1919 e 1920 più di 1,000,000 di persone di sangue Tedesco sono state costrette a lasciare la madre patria.

Ho tentato più volte con mezzi pacifici di proporre la revisione dell’iniquo Trattato ed è una menzogna affermare che volevamo ottenerla con la costrizione. Quindici anni prima che il Partito Nazional Socialista salisse al potere c’è stata l’opportunità di concretizzare questa revisione con accordi ed intese pacifiche.


Benito alla nazione

Combattenti di terra, di mare, dell'aria.
Camicie nere della rivoluzione e delle legioni.
Uomini e donne d'Italia, dell'Impero e del Regno d'Albania.
Ascoltate!
Un'ora, segnata dal destino, batte nel cielo della nostra patria.
L'ora delle decisioni irrevocabili.
La dichiarazione di guerra è già stata consegnata agli ambasciatori di Gran Bretagna e di Francia.
Scendiamo in campo contro le democrazie plutocratiche e reazionarie dell'Occidente, che, in ogni tempo, hanno ostacolato la marcia e spesso insidiato l'esistenza medesima del popolo italiano.
Alcuni lustri della storia più recente si possono riassumere in queste parole: frasi, promesse, minacce, ricatti e, alla fine, quale coronamento dell'edificio, l'ignobile assedio societario di cinquantadue Stati.
La nostra coscienza è assolutamente tranquilla.

Nikita al comitato centrale

Compagni,
Nel rapporto del Comitato Centrale del Partito al XX Congresso, in numerosi discorsi dei delegati al Congresso stesso ed anche prima, durante la sessione plenaria del CC-PCUS, si è parlato molto del culto della per­sonalità e delle sue dannose conseguenze.

Dopo la morte di Stalin il Comitato Centrale del Partito cominciò ad attuare una politica intesa a spiegare, concisamente e coerentemente che non è lecito ed è estraneo allo spirito del marxismo-leninismo esaltare una sola persona, e trasformarla in un superuomo in possesso di doti sovrane naturali simili a quelle di un Dio.

Un simile uomo è ritenuto in grado di sapere tutto, vedere tutto, pen­sare per tutti, fare qualsiasi cosa ed essere infallibile nella propria con­dotta.

Un simile culto per un uomo, e precisamente per Stalin, è stato diffuso tra di noi per molti anni.


Frasi dette all’assemblea dell’ONU

Daniel Ortega, presidente del Nicaragua, 1987

«Prima di rivolgersi a quelle teste calde che propongono azioni militari come l’invasione, si ricordi, presidente Reagan, che Rambo esiste solo nei film»

Un altro attacco agli Stati Uniti, questa volta per bocca del presidente del Nicaragua Ortega, forte critico della politica statunitense nell’America Centrale. In particolare per i finanziamenti ai gruppi armati contras e il sostegno della dittatura di Anastasio Somoza Garcia che, secondo Ortega “ha dissanguato i nicaraguensi”. La reazione del delegato degli Stati Uniti è stata quella di andarsene: “i nicaraguensi saranno rimasti seduti ad ascoltare, io no”.


Hugo Chávez, presidente del Venezuela, 2006

«Ieri il diavolo è passato di qua, si sente ancora puzza di zolfo»
Chávez è solito a uscite provocatorie e l’assemblea dell’ONU è uno dei suoi palchi preferiti. In quest’occasione l’attacco era diretto a George W. Bush, paragonato nientemeno che a Satana. Qualche anno dopo Chavez si è autocitato, dichiarando che «non c’è più odore di zolfo» da quando Obama è diventato presidente.


Omar al-Bashir, presidente del Sudan, 2006

«Il quadro che hanno dipinto le organizzazioni di volontari per sollecitare assistenza e aiuto ha portato a conseguenze negative»
Al-Bashir ha negato che in Darfur fosse in corso un genocidio, accusando invece le organizzazioni non governative occidentali di aver orchestrato un piano per ricevere più finanziamenti. Bashir, insieme ad Ahmadinejad, ha inoltre accusato Israele di aver diffuso menzogne per indebolire il governo sudanese.

Mahmoud Ahmadinejad, presidente dell’Iran, 2008

«La dignità, l’integrità e i diritti di americani ed europei sono messi in pericolo da un piccolo ma pericoloso gruppo di persone chiamati sionisti. Nonostante siano una minoranza minuscola, hanno manipolato in modo fraudolento e complesso fette importanti di centri finanziari, monetari e politici degli Stati Uniti e di diversi paesi europei»
Ahmadinejad ha usato regolarmente il palco dell’assemblea dell’ONU per attaccare il potere dell’Occidente, con un occhio particolare al suo acerrimo nemico, Israele. Nel 2008 ha accusato «l’entità sionista» di essere colpevole di vari crimini, tra cui l’aver causato la guerra nell’Ossezia del Sud. Una caratteristica dei discorsi del presidente iraniano è il forte uso della retorica religiosa e degli insegnamenti sciiti.


Fidel Castro, presidente di Cuba, 1960

«Se Kennedy non fosse milionario, analfabeta e ignorante capirebbe che non si può fare una rivolta contro i contadini»
Anche Castro non ha scherzato, esattamente cinquant’anni fa, quando ha criticato violentemente e per quattro ore e mezza Kennedy, Nixon e l’imperialismo americano, in piena crisi di rapporti tra gli Stati Uniti e Cuba. Castro è collegato anche a un altro ricordo bizzarro dell’assemblea di quell’anno: chiese di avere dei polli vivi nella sua camera d’albergo.













sabato 8 ottobre 2016

Scomettiamo che......?



E' stata una trasmissione televisiva andata in onda su Rai 1 dal 1991 al 1996.  In ogni puntata diversi concorrenti si misuravano in varie prove di cultura e abilità. In studio, alcuni ospiti vip, scommettevano sulla riuscita di tali prove. Insomma il gioco e le scommesse si sono spesso tenuti a braccetto perché, che ci piaccia o no, se non c’è un bel “piatto” da vincere il gioco langue. 
Per questa ragione il gioco d'azzardo è quell'arte che prevede il pagamento di una certa somma di denaro in cambio poi di una somma maggiore in caso di vincita. Nel gioco d'azzardo non esistono strategie per vincere sicuramente, ma è possibile stabilire se una certa giocata sia vantaggiosa o meno, se un evento sia più probabile rispetto a un'altro. E’ una divinazione. Nasce, infatti, allo scopo di far conoscere il volere divino. In passato si poteva scommettere di tutto dal denaro, alla casa nonché alla vita stessa.

Generalmente per scommettere c’erano tre aspetti da osservare:

1. rendersi conto che si mette in palio qualcosa di valore;

2. una volta scommesso non ci si può tirare indietro.

3. Il risultato è basato sul caso, quindi non c’è possibilità di vincita sicura.


Il periodo in cui, nel passato, si giocava di più è sicuramente stato il Far West. Nei Saloon, i  bar di oggi, si tenevano partite di Poker, uno tra i più famosi giochi di carte, che duravano intere giornate. Verso la sera la tensione era talmente grande e la puntata talmente alta che si arrivava a sparare al proprio avversario solo se si pensava che stesse barando; sempre che il probabile vincitore fosse lesto di mano, altrimenti  poteva succedere  il contrario: il giocatore sfavorito sparava agli altri sostenendo che lo stavano imbrogliando. Anche noi italiani siamo un popolo giocatore, ancora oggi si passano, nei bar o nei circoli, intere giornate a scommettere  su interminabili partite di Dama o di Scopa. Bisogna dire che dai saloon ai bar i giochi più recenti hanno portato cambiamenti principalmente nei luoghi in cui si gioca. 


Con la nascita della roulette sono nate anche le prime “case da gioco”. Nel 1700 divennero popolari le prime lotterie, che venivano sfruttate da re e ministri per riuscire a coprire buchi di bilancio. La stampa ha permesso di creare le carte che si diffusero molto rapidamente. E così piano piano nasceva Las Vegas. 
Nel 1931 lo stato del Nevada legalizzò il gioco d’azzardo e semplificando le leggi che lo regolamentavano. Questo provvedimento permise la realizzazione del primo grande casinò sulla Strip che sarebbe diventato il centro nevralgico di Las Vegas; El Rancho con 63 cabine, uno showroom, soprannominato teatro dell’Opera, e una scelta di giochi che comprendeva blackjack, craps, roulette e circa 70 slot machine. .Nel 1946, a Sin City, questo l'appellativo di Las Vegas, grazie ad un amico di Lucky Luciano nasceva l'idea di costruire il casino Flamingo, un resort in perfetto stile europeo con camere sontuose ed un estremo lusso a cui si aggiungevano, oltre a i classici giochi di casino centri benessere, spa, campi da golf, night club e showroom. Dal fascino dei romanzi gialli e polizieschi che nascono intorno alla vita dei casino' ai giorni nostri il modo di giocare si evolve moltiplicando e facilitando la fruibilità di alcuni giochi che escono dalle mura degli edifici dedicati.
Infatti, negli anni ’90, grazie all’estensione della rete per fini commerciali e all’utilizzo del PC, come strumento di fondamentale importanza per diverse attività socio-economiche della società “globale” che si evolve sul piano della comunicazione eliminando ogni limitazione di natura spazio-temporale, nacquero i primi siti web per il gioco d’azzardo online. Anche se non è possibile prevenire il futuro di una vincita né prevederla è certo che è necessario porsi al tavolo di gioco od alla consolle on line con una strategia. 
Molti giochi basati sulla casualità non offrono opportunità di effettuare decisioni di tipo tattico. Ad esempio, nel baccarat, non si ha alcun effetto reale sul risultato di ciascuna mano, a prescindere dalle decisioni che prendete. Nel calcio, invece, se esperti in materia, le previsioni e le probabilità possono essere di grande aiuto. Alla luce di tutto ciò è chiaro a tutti che uno degli aspetti fondamentali per approcciarsi con le scommesse è quello di minimizzare il margine di errore, al fine di aumentare in modo considerevole le possibilità di vittoria. Le scommesse multiple sono certamente molto allettanti, poiché più eventi si giocano, maggiore è il moltiplicatore e dunque sarà più alta la vincita potenziale. Inoltre più partite si giocano, maggiore è il bonus sulle scommesse che offrono i bookmaker. Spesso però non si considera che più partite si giocano e maggiore sarà anche la possibilità che una gara con risultato a sorpresa faccia saltare le proprie scommesse calcio. 
Ecco dunque che sono preferibili le scommesse singole o comunque delle multiple con un ristretto numero di eventi rispetto a delle scommesse con molte partite. Molto spesso, anche giocando delle doppie chance che potrebbero garantire un certo margine di tranquillità, si verifica il risultato a sorpresa ed ecco che le proprie scommesse vanno in fumo. Bene dunque prendere una gara e puntare su di essa al fine di vincere magari di meno, ma molto spesso. Alla lunga è questa la strategia per rendere le scommesse calcio una forma di guadagno. l’ultima strategia utile è quella di giocare online. Solo in internet le proprie scommesse calcio ottengono i migliori bonus e le migliori quote, dunque è possibile giocare le stesse scommesse che potrebbero essere giocate nelle sale da gioco fisiche, ma con una vincita potenziale ben più alta. Le scommesse su internet sono la strada per le migliori vittorie.