venerdì 5 giugno 2015

Vestemica per ben vestire


La comunicazione non verbale è quella parte della comunicazione che comprende tutti gli aspetti che non riguardano il livello puramente semantico del messaggio, ossia il significato letterale delle parole, ma che riguardano il linguaggio del corpo, ossia la comunicazione non parlata tra persone. Gli italiani sono famosi nel mondo perchè mentre parlano gesticolano. La comunicazione non verbale è fatta da molteplici caratteristiche extralinguistiche come la cinesica, la prossemica, la vestemica e l’oggettemica.
Fin qui abbastanza chiaro, ma lo diventa ancora di più affermando che per vestire bene è necessario iniziare da tre regole basilari:
  1. un solo capo protagonista; 
  2. due colori al massimo; 
  3. tre accessori al massimo, di cui uno caratterizzante. 
Ecco fatto, questa è la vestemica  ovvero una vera e propria dichiarazione di personalità fatta con quello che indossi.  Scopriamo così che ci serve, un accessorio-brand, un qualcosa che ci distingue. I codici di abbigliamento rivelano molto della personalità di chi si ha di fronte, dimmi come vesti e ti dirò chi sei.
La classica cravatta che distingue, sarebbe una indicazione di vestemica, ma per dirla tutta in questo caso è sciocco, perchè se ai primi colloqui è fondamentale, poi svanisce se non fa parte di te, perchè molta gente tende a mascherarsi non solo nelle parole ma anche nel vestire.

Tornando al BEN VESTIRE e lasciando da parte la psicologia, troviamo alcune altre indicazioni utili. Un look in cui domina la complessità e l'eccesso di sovrapposizioni trasmette insicurezza, il classico effetto-corazza che nasconde le proprie fragilità. La semplicità complessiva degli abbinamenti, intesa come essenzialità e assenza d'inutili fronzoli, ottiene ampio consenso perché vi si legge l'autenticità della persona e l'affidabilità di chi la manifesta. Solo chi sente un bisogno profondo di apparire a tutti i costi, talvolta inconfessato anche a se stessa, non apprezza la semplicità. 
La scelta di un outfit chiaramente votato alla comodità, il classico jeans e maglioncino, offre l'effetto complessivo di una donna rilassata, che si accetta completamente, ma siamo sul filo di un rasosio affillattissimo perchè si rischia l'effetto trasandatezza che è molto vcino. 
Le donne intervistate, in questa ricerca, hanno decisamente disapprovato la fretta di indossare una tuta, per uscire, anche solo per presentarsi dal vicino di casa. La comodità deve avere un tocco accurato e chic, se trapela trascuratezza diventa deprimente.
L'indagine condotta ha avuto un target non proprio popolare, ma la comunicazione non verbale riguarda tutti ed in tutte le occasioni, così come una grossa catena d'oro con una croce ancora più esagerata appesa al collo (o meglio appoggiata sulla panza) era indicativa di scarsa raffinatezza, anche se di moda, passate le mode resta comunque la persona e se dalla catena di un tempo si passa al doppio rolex (uno per ogni polso) scelta più moderna, questa non diventa per forza più raffinata.
E come si vede dalle foto, chi scrive non ha ancora capito bene la vestemica!

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