Egocentrici e narcisisti oltre ogni decenza: "Ma chi credi d'essere?" meglio ancora "Io sono io e voi non siete un cazzo". Il pensiero, di chi crederemmo di essere, non assale più nessuno. Tutti sono talmente sicuri di tutto e si ritengono importanti. Si misurano con like, soldi, apparizioni sui vari media, minuti televisivi, gruppi chat. E siccome sono queste le cose importanti, tutti sono al telefono anche quando sono in compagnia di persone fisiche.
Talvolta a noi ci sovviene da pensare, prima che lo qualcuno lo dica esplicitamente, che con oltre 7 miliardi di persone al mondo, pochi sono qualcuno, soprattutto nella confusa cacofonia di strilloni e urlatrici e noi non siamo tra i qualcuno.
Perchè tutto questo? In Italia le veline (tutte) sono più conosciute Marie Curie, Eleanor Roosevelt, Margherita Hack ma anche più di di Marinetti, Buzzati, Quasimodo (Salvatore) e non il gobbo di Notre Dame. Le battaglie di riformismo e civiltà sono nelle mani di Asia Argento, Donald Trump, Megan Markle, la cultura è fatta da una parte da Barbara D'Urso e la first lady Mediaset Toffanin e da Sanremo, Marzullo, Fazio, dall'altra. La storia è rappresentata da "il Segreto", le eroiche imprese sono quelle di Cristiano Ronaldo e di Neymar, infine la politica, altare dell'ignoranza, che nemmeno citiamo.
L'intera cultura occidentale, americanizzata e capitalistica, è degradata, marcescente o putrefatta. Reality bifolchi e voglia di apparire, social di brutte foto, esibizione di culi e tette come merito individuale, affossano la conoscenza di tutti e sminuiscono l'intelletto.
In questo quadro fosco e cupo, in questo circolo vizioso dal quale nessuno riesce ad uscire, allora anche NOI CREDIAMO di essere un grande vorace aggressivo dinosauro della stampa, anche se NON produciamo o meglio consumiamo un foglio di carta.
Non importa se invece siamo lucertole, che non arrivano nemmeno nella prima pagina di ricerca su google, e bing neanche ci trova. A volte è sufficiente specchiarsi e vedersi ringhioso per credersi un T.rex, poi entriamo in auto e siamo in una fila di mille veicoli, che avanzano lentamente.
Siamo talvolta cinciallegre che svolazzano nell'aria e siamo pinguini che scorazzano liberi nel mar turbinoso dei nostri pensieri.
Attenti agli squali, dicono gli amici, ma NOI pinguinocincia.rex non temiamo rischi, se il termine di paragone è in TV con Uomini e Donne oppure le Parodi, obiettivamente non ci si sente mai inferiori.
Domande: Se la donna vuole essere trattata da persona a tutti i livelli, perchè alcune mostrandosi solo sessualmente attrattive o disponibili, si taggano in posti dove possono vederti tutti?
(per quattrini, ovvio, poi se quelli che dovrebbero arricchirle talvolta ci provano, scandalo. Si accettano diverse interpretazioni)
Perchè ti selfie in continuazione e ti pubblichi su web, se non per affermare "Io esisto e ci sono anche qui"? Ci fanno notare che i social abbondano di selfie estremi e di imprenditori, avvocati e professionisti in costume da bagno, in locali alla moda, ma che professionalità hanno per presentarsi in questo modo?
(Esibizionismo puro, quanto non hai altro da mostrare, mostri tutto quello che hai e non il meglio di quello che sei)
Perchè in TV e radio si sentono insulti, parolacce, sciocchezze, errori, non solo nei reality VIP ma anche nei fuorionda?
(Parvenza di educazione, falso buonismo che non regge lo stress, ridicolarizzazione ovvero screditamento delle persone)
La libertà è prendersi quando si ha voglia, del tempo per fare quello che si vuole e nel nostro caso, comunicare quello che si ha voglia di dire. Esiste il limite di un'educata decenza che non sarebbe un vero limite per nessuno se non fossimo così ignoranti o egomaniaci da non capire che l'educazione è la forma più alta della coesistenza. La maleducazione dovrebbe essere un reato da ergastolo, ma in questo caso l'intero mondo sarebbe da recintare, sarebbe sufficiente qualche mese di galera per limare profondamente lo stile di grezzi ignoranti maleducati e reimmerterli in una società migliore.
Purtroppo adesso sono solo le 7.00 di mattina e si percepisce. Siamo già stanchissimi, chiudiamo questa fuga di pensieri (in coda al semaforo) e salutiamo educatamente, quasi sottovoce, ma solo perchè, senza caffè, non abbiamo ancora la forza di urlare.