domenica 14 febbraio 2016

Lips consulting: Il primo bacio non si scorda mai

Tra i dati scientifici molto interessanti che ci stanno sbalordendo in questi giorni, senza nulla togliere all'importanza della prova sulle onde gravitazionali, colpisce molto anche un'altra ricerca di John Bohannon della Butler University che ha intervistato 500 persone su quali fossero i loro ricordi più importanti, inclusi il primo bacio e la prima volta. 
Risultato di questa ricerca su qual è il ricordo più intenso e preciso della maggior parte delle persone, è sbalorditivo perchè è il primo bacio.
Il primo bacio è un momento davvero indimenticabile. Sarebbe meglio allargare la ricerca perchè se 500 persone non sono un campione trascurabile, specie se ben calibrato, avere conferma da molti altri darebbe maggiore attendibilità a questa ricerca sui ricordi umani.
Su queste materie ci viene ricordato che secondo uno studio condotto negli anni '80, baciare la propria moglie/campagna/partner prima di uscire di casa può salvare la vita. Chi compie questo gesto, infatti, vive di più, fa meno incidenti stradali ma purtroppo guadagna meno soldi di colori che non lo fanno. Un bacio ti allunga la vita e ti svuota le tasche.
Secondo altre ricerche quando baci qualcuno, il battito del tuo cuore accelera e il respiro si fa profondo e irregolare. La scienza non assicura che sia amore, quello che è certo è che si tratta di una banale reazione chimica. Con un bacio vengono rilasciati gli stessi neurotrasmettitori di quando si è molto concentrati, o di quando si è sotto l'effetto di sostanze stimolanti. Da qui l'accelerazione del battito. Effetto è sicuramente piacevole, la spiegazione brutale e se non fosse amore è chimica.
E' provato che un bacio mette in moto 146 muscoli: 34 del viso e 12 posturali: baciarsi per un minuto fa bruciare ben 26 calorie. Allora se sei fanatico del fitness e ti piace tenerti in forma, inizia il tuo workout con un bacio. Anzi meglio se invece di sollevare pesi o sudare pedalando, continui la tua sessione baciando la tua trainer con impegno ed attenzione. Se non ti applichi bene il consumo calorico è ridotto. Bisogna baciarsi molto più spesso per avere un fisico perfetto. In sintesi più baci, più sei in forma.
Infine è garantito un benefico effetto psicologico, perchè baciare qualcuno abbassa progressivamente i livelli di stress, facendoti sentire al sicuro. Il bacio è un perfetto antistress, quindi niente di meglio che un bacio per rilassarsi. Su questo punto vogliamo spendere una parola sentimentale aggiuntiva, non sappiamo se per rilassarsi bene sia sufficiente baciare chiunque, in questo caso siamo invece sicuri che rilassa baciare qualcuno che apprezzi o ami. Baciate di più, baciate molto, baciate attentamente e fatelo con chi amate, è ottimo per tutto ed è tempo speso più che bene.









sabato 6 febbraio 2016

Psiconsulenza: Il tonico per ogni cervello



E' provato, da uno studio scientifico francese, che leggere coinvolge due sistemi cerebrali, a prescindere dalla cultura a cui si appartiene, sia che si leggano parole scritte in alfabeto latino o con gli ideogrammi tipici del cinese o del giapponese, nessuna differenza.
È indiscutibile che leggere “faccia bene” ma ora è certo che la lettura è un vero e proprio “tonico” per il sistema nervoso. E' importante sottolineare che leggere buoni romanzi è un potente stimolo per il cervello poiché attiva molte reti di neuroni, diverse a seconda del contenuto emotivo e spaziale evocato dal contenuto del testo.
Questo secondo elemento emerge da uno studio realizzato da ricercatori americani e canadesi, che hanno sottoposto alla Risonanza Magnetica Funzionale, tecnica che permette di vedere quali aree del cervello si attivano svolgendo un certo compito, alcuni volontari mentre leggevano brani tratti da romanzi, biografie o riviste.
Il cervello ci fa vivere realmente quel che leggiamo.
La lettura sembra attivare la rete di neuroni che genera quel pensiero “ondivago” tipico della mente a riposo. E’ interessante come a seconda di ciò che si legge, si attivano solo alcuni circuiti della rete, ad esempio brani che descrivono persone e pensieri attivano la corteccia cerebrale prefrontale mediale, nella zona anteriore del cervello; brani a contenuto più fisico attivano i lobi temporali mediali e il giro temporale mediale anteriore. Il nostro cervello si attiva grazie agli input provenienti dalla lettura e ci porta ad immedesimarci in quello che leggiamo come se lo stessimo realmente vivendo. Se tutto questo non bastasse si scopre che leggendo si verifica nel tempo un vero e proprio incremento delle abilità di comprensione delle relazioni sociali, della capacità di intuizione dei sentimenti dei pensieri e delle reazioni propri ed altrui, quindi in generale dell’empatia.

Diverse e convegenti ricerche ci dimostrano che la padronanza del linguaggio scritto non è un'abilità innata ma dipende dalla capacità, mediata dall'educazione, di apprendere regole che collegano codici scritti, suoni e significati delle parole. A livello neuronale, imparare queste regole comporta alcuni cambiamenti strutturali e funzionali, soprattutto nell'area della corteccia visiva ma anche in altre regioni del cervello. 
La nostra capacità di risposta efficiente viene tarata su una specifica modalità di scrittura. Che i circuiti attivati dalla lettura di un sistema di scrittura squisitamente fonologico (come quello dell'alfabeto latino) e da uno ideografico (più legato a un elemento pittografico) fossero gli stessi non era scontato ma una volta chiarito, non ci resta che raccomandare a tutti: trovate qualcosa che vi piace e leggete ma leggete davvero e non limitatevi a guardare le solite frasi pompose sui post, sono carine, sono utili, ma sono solo i libri che fanno bene.

venerdì 22 gennaio 2016

Auto Consulenza: Tossici da social

A provocare una dipendenza dai social network sarebbe il motivo per cui li utilizziamo. Senza tanti giri di parole, più una persona utilizza Facebook per soddisfare i propri obiettivi personali come trovare nuove persone oppure attirare l’attenzione altrui, più rischia di diventare dipendente dai social media. Sintomi: una sbirciatina breve ma frequente, un like meno del solito che scatena insicurezza,  attenzione esagerata alle amicizie virtuali, una insopprimibile voglia di esserci e di commentare.

Questa dipendenza emerge da uno studio della University of Akron, che ha esaminato un campione di 301 persone di età compresa tra 18 e 68 anni. 
Risulta anche che quelli che usano Facebook per stabilire nuove relazioni tendono ad essere più ossessionate dai social network, sono più estroverse e tendono a condividere più informazioni personali online, ma non sono sempre oneste nelle loro rivelazioni.
Coloro che hanno una più alta autostima inviano messaggi maggiormente positivi. Quelli o quelle che pubblicano di più e sono i maggiormente “positivi” nei post, lo fanno per rimanere in contatto con persone che già conoscono e per attirare l'attenzione degli altri.

Non abbiamo ancora la SINDROME DI FACEBOOK ma siamo arrivati ad una dipendenza da social network, un utilizzo patologico di internet che provoca sintomi fisici molto simili a quelli manifestati da tossicomani in crisi di astinenza. I colpiti soffrono di malessere che per molti durante l’astinenza dal web si trasforma in ansia, depressione e paura di perdere il controllo di ciò che accade in internet. Tossici a tutti gli effetti.
Secondo i sostenitori dell'auto-terapia, i passi da seguire per una disintossicazione da Facebook sono i seguenti:
  1. riconoscere di avere un problema. Senza questa presa di coscienza non è possibile sconfiggere la dipendenza.
  2. calcolare quanto tempo si passa su Facebook. In questo modo si avrà piena coscienza del problema e di quante ore vengono sottratte alla vita reale dall'uso del social network.
  3. stabilire un limite. La strategia migliore è tagliare del 60% il tempo inizialmente trascorso su Facebook. Una riduzione più drastica potrebbe essere controproducente.
  4. Se attive, disattivare le notifiche via e-mail. In questo modo si evita che, chiusa la porta d'ingresso principale al social network, questo bussi alle finestre e si abbia la tentazione di riaccedervi.
  5. ripensare a ciò che si faceva nel tempo che, ora, è occupato da Facebook e riprendere a farlo.
Un'altra possibilità e quella di rivolgersi a degli specialisti, psicoterapeuti o psichiatri. In Italia esistono già dei centri di cura dedicati a questo disturbo.

Non esiste ancora la possibilità di dematerializzarzi per vivere solo su server, social in streaming, web.5.0 rinunciando alla vita materiale, ma ci si può isolare completamente con molti schermi e vari computer, sempre in linea con amici ovunque, trovando un lavoro che lo permette. Non ci sembra sano e consigliabile ma lasciamo che siano esperti psicologi a definire questo stato.

sabato 16 gennaio 2016

La merla sfida i mercanti della neve


In Lombardia, ma anche in altre regioni italiane, nel mese di gennaio sono tante le feste popolari dedicate ai santi chiamati “Mercanti della neve” a causa delle abbondanti nevicate che, di norma, si verificano durante questo mese.
“San Máur, un fréd dal diául, sant'Antóni, un fréd dal demóni; san Sebastiän, un fréd da cän”
(San Mauro, un freddo del diavolo; sant'Antonio, un freddo da demonio; san Sebastiano, un freddo da cani).
San Mauro, 15 gennaio, viene celebrato con la vendita sulle bancarelle delle castagne secche raccolte in lunghe collane. Sant' Antonio Abate, 17 gennaio (Sant' Antonio dalla barba bianca, se non piove la neve non manca). Questo grande patrono del mondo contadino è ancora oggi festeggiato con un gran numero di manifestazioni, riti e consuetudini antiche non solo nei paesi della pianura padana: falò, mercatini e benedizione degli animali. I falò che si accendono nella sera della vigilia sono ricchi di significati propiziatori e rimandano alla leggenda che narra come sant'Antonio sia sceso all'inferno per riscaldarsi e rubare al diavolo un tizzone ardente da donare agli uomini: da qui la sua elezione a protettore contro i pericoli degli incendi.
San Bassiano, 19 gennaio, si celebra solennemente a Lodi. In cambio del patrocinio riceve ogni anno l'omaggio dei ceri e dei prodotti della terra, mentre fuori dalla cattedrale romanica la folla si snoda quasi in corteo fra le bancarelle inebriandosi di aromi di vino e di buseca, saporita trippa fumante. San Sebastiano, il 20 gennaio, (San Sebastiän, 'n'úrä in mäan; A san Sebastiano, un'ora in mano.) che annuncia la primavera. San Sebastiano, giovane martire milanese, famoso per la sua bellezza efebica, venne raffigurato da molti insigni pittori legato e trafitto da frecce.
Santa Agnese, 21 gennaio (San Bassan, San Sebastian, Sänt’Agnes l’è duman, Sant’Agnes cûra i laser per la scés; A sant'Agnese la lucertola corre nella siepe) giorno in cui si vuole che le lucertole escano dalle siepi. Attenzione però, a smentire i presagi di primavera, sono in agguato, a fine mese. i giorni della merla. La Merla avrebbe infatti sfidato Gennaio e i suoi tre mercanti..."Oh Ginarun, ta ma spuventi piü cum i tööj Barbuuj, dès che i mej mèrloit jin tüc vuluuj".Oh Gennarone non mi spaventi più con i tuoi tre vecchi Mercanti della neve, ora che i miei piccoli sanno volare...