lunedì 15 giugno 2015

Oratoria, Retorica e comunicazione evergreen

La retorica è tecnica ma è anche arte. Per la parte tecnica si può imparare ed affinare, la parte artistica invece si ha oppure no, e su questa mancanza si può ricorrere alla tecnica per aver una buona capacità di espressione, ma senza quella musicalità che uno stonato non può mettere nel cantare.

La tecnica retorica non solo insegna ad esprimersi con efficacia ma è un ottimo supporto per ragionare bene. 

E' disciplina mentale per affinare il pensiero che diventa più fruibile e più facile da comunicare, sia per parlare che nello scrivere. Per questo, tecnicamente, ci sono alcune regole importanti. 


A. L’oratore – colui che parla o scrive per convincere – non è mai solo. Si esprime sempre in concomitanza o in opposizione ad altri, siano presenti o impliciti nelle credenze dell’uditorio, e sempre in funzione di altri discorsi

B. Costruire sempre un impasto indissolubile tra res et verba, tra argomenti e forme espressive; i fatti non sono più importanti delle parole e le parole non lo sono più dei fatti. Non è vero il detto "fatti non parole", che resta una datata pubblicità anche in politica.

C. Ricordarsi il principio di incertezza, gli schemi o i metodi non possono comprendere la complessità del reale. Ogni  metodo sarà sempre parziale

D. Iniziare sempre con la "captatio benevolentiae" per ottenere innanzitutto la fiducia di chi ascolta.

E. Ricordarsi sempre che "Excusatio non petita, accusatio manifesta", le scuse non richieste sono un brutto segno di "colpevolezza"

F. Usare sempre i 3 “mezzi persuasione” (ethos, pathos, logos) enunciati da Aristotele

G. Usare il più possibile il Principio di Teofrasto secondo cui non bisogna mai spiegare tutto in modo puntiglioso e prolisso, ma bisogna sempre lasciare all'uditore qualcosa da comprendere e da dedurre da solo, sentirà più suo il ragionamento.

H. Ricordarsi dell’efficacia del principio del tre che è il numero perfetto di cose importanti da dire e ricordare. Se fosse solo una è indottrinamento; se fossero due è un suggerimento incompleto; se sono quattro, sono già troppi elementi da ricordare.

Sono tutte regole antiche, che provengono da pensatori, filosofi ed eminenti personalità del passato. Non che oggi manchino i manuali di marketing, comunicazione, convincimento, vendita ecc... ma un conto è pensare a Cicerone, uomo colto e potente, nel senso di molto considerato ed influente, altro è seguire l'esempio di un qualunque Mr. Onemillion che avrà anche dalla sua la ricchezza, ma definirlo eminente per le sue vendite a sei zeri, non sarebbe del tutto vero.  
Si conclude dicendo: Nihil inimicus quam sibi ipse (Niente vi è di più nemico di se stessi - Cicerone), e pertanto imparare (e leggere) non solo ci migliora ma ci fortifica contro il nostro peggior nemico.

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