lunedì 16 marzo 2015

INFO alta finanza: Derivati finanziari

Come dice il nome, si tratta di prodotti finanziari il cui valore "deriva" dall’andamento del valore di un altro bene (azioni, obbligazioni, valute ) oppure dal verificarsi di un preciso evento. In altre parole è una sorta di "scommessa" su un avvenimento futuro: ad esempio, le quotazioni di quel titolo saliranno o quell'ente locale non sarà in grado di pagare il suo debito. Praticamente, uno strumento derivato consiste in un contratto tra due parti che specifica le determinate condizioni entro le quali dovrà avvenire il pagamento. Il contratto prevede lo scambio di un titolo il cui valore è determinato dalle cosiddette "attività sottostanti", ovvero quei beni il cui valore di mercato determina il prezzo del contratto. L’attività o l’evento, che possono essere di qualsiasi natura, costituiscono il cosiddetto “sottostante” del prodotto derivato. La relazione che lega il valore del derivato al sottostante è il risultato finanziario del derivato, detto “pay-off”.
 
I derivati sono utilizzati per tre scopi principalmente:
1) ridurre il rischio finanziario di un portafoglio (finalità di copertura): acquisto un titolo nella ovvia speranza che salga, ma al tempo stesso acquisto un derivato sullo stesso titolo che prevede il calo delle sue quotazioni. Comunque vada non ci perdo;
2) ottenere un profitto assumendo esposizioni di rischio (finalità speculativa);
3) ottenere un profitto privo di rischio attraverso transazioni combinate sul derivato e sul sottostante per cogliere eventuali differenze di valorizzazione (finalità di arbitraggio).

Tra i derivati più diffusi rientrano i futures, le opzioni e gli swap. Tra i beni sottostanti, ovvero alla base dei titoli derivati si trovano comunemente commodities (come ad esempio il petrolio), azioni, titoli obbligazionari, tassi di interesse e valute.
Lo swap, nella finanza, appartiene alla categoria degli strumenti derivati, e consiste nello scambio di flussi di cassa tra due controparti. Va annoverato come uno dei più moderni strumenti di copertura dei rischi utilizzato prevalentemente dalle banche, dalle imprese e anche dagli enti pubblici. Si presenta come un contratto nominato (ma atipico in quanto privo di disciplina legislativa), a termine, consensuale, oneroso e aleatorio.
Un meccanismo di GARANZIA, per fare affari limitando il rischio, per molti comuni italiani anche importanti si è tramutato in debiti insostenibili, e probabile ricorso ai tribunali. Evidentemente, come al solito, i furbi stanno sempre da una parte e noi abbiamo votato quelli dall'altra parte. Come si dice in questi casi? "forse si stava meglio quando andava peggio", poi al posto dei partiti politici sono arrivati i grandi geni in economia e commercio.

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