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lunedì 17 ottobre 2016

Fashion: Rosso passione ed arte per piedi


Passione, bellezza, arte, grinta, superbia, seduzione sono tutte parole che si addicono benissimo ad un bel paio di scarpe ed alla fortunata che le porta. Ad esempio l'inconfondibile suola rosso passione, è un ormai segnale inconfondibile di moda, fascino, eleganza, mondanità.

Quando si vede o meglio si nota una suola rossa, donne, ragazze e forse anche qualche uomo sanno che stanno incrociando una leggiadra Louboutin nel proprio cammino ed alle intenditrici questo incontro non comune, fa sobbalzare il cuore di ogni donna.

Chiunque indossi delle scarpe Louboutin, si addoba con i tre aggettivi che più si addicono a queste fortunate: femminilità, teatralità ed eleganza.
Le caratteristiche di una Louboutin sono la suola rossa ed il tacco vertiginoso, i risultati sempre sorprendenti e sempre molto eleganti. Creata nel 1992, Louboutin non smette di raccogliere consensi, confermandosi come la scarpa più desiderata dalle donne. La sua suola rossa è sinonimo di femminilità assoluta: La suola rossa “provocatrice di invidie” è stata anche protagonista di una causa legale, che ha come scopo la rivendicazione della suola stessa come patrimonio esclusivo delle calzature della maison.

Tra i tanti feticisti del piede femminile, e soprattuto tra le donne, va molto forte anche Manolo Blahnik, molto bravo, molto creativo, molto artistico. Famoso nel mondo da tempo, riesce comunque a tenere scintillante nell'universo fashion il suo brand.A Manolo piacciono molto gli stivali, che hanno una sorta di "collare" in suede, che dichiara pubblicamente di fare scarpe destinate a durare più di una stagione. "Non credo ai trend stagionali. E siccome sono dotato di un forte spirito di contraddizione amo fare l'esatto contrario di quello che fanno gli altri: creo scarpe che vogliono vivere più di sei mesi." ha affermato in un'intervista.

"Queste scelte a volte costano di vendere meno, alle volte - aggiunge il grande Manolo - ma la volgarità non mi piace, e non mi interessa vendere un paio di scarpe in più a costo di seguire delle tendenze che non sento mie. Posso arrivare ad un passo dalla volgarità, per venire incontro alle esigenze commerciali. Ma non vado mai oltre."


In Italia abbiamo un grandissimo rivoluzionario genio che risponde al nome di Cesare Paciotti. A sintetizzare la forte personalità del brand il ”pugnale” la cui elsa racchiude le iniziali dello stilista diventandone marchio inconfondibile della maison. Cesare ha rivoluzionato l’immagine della donna Paciotti, introducendo per la prima volta il vertiginoso e riconoscibile tacco stiletto, per scarpe estremamente femminili dall’incedere sensuale. Eleganza, qualità, bellezza, e stile italiano, impongono questo marchio nel mondo in un settore difficilissimo.  Un brand anticonformista che sin dalla sua prima collezione ha rotto gli schemi delle mode, molto bella anche la linea for men, sia per giovani e per uomini affermati, sicuri di sé. Scarpe italiane per vestire il mondo e per camminare a testa alta. 











mercoledì 12 ottobre 2016

Frasi formidabili, discorsi, detti famosi e famigerati

Molto spesso ci si sbaglia tra comunicatività e verbosità, serietà e seriosità, e si scambia la chiarezza con la rozza durezza, la banalità con la popolarità, il coinvolgimento con la piccolezza, e l'umorismo con la ridicolaggine. 

Comunicare è anche arte e dote, non tutti possono avere le stesse caratteristiche ma spesso ci si confonde, credendo che paroloni e concetti astratti difficili, rendano eloquente nonchè colto chi parla.

Se farsi capire più che parlare è complicato, fare un discorso in pubblico è anche più difficile, e per questo ogni discorso che si voglia fare va assolutamente preparato, per evitare di dire sciocchezze inenarrabili che vi marchieranno per sempre solo per aver seguito l'entusiasmo. 
In questo caso non si vuole fare il manualetto sul public speaking, ma riportare discorsi famosi, famigerati, discutibili ma che alla fine sono rimasti nella memoria di tutti e nella storia. 
Leggere per capire!


Si inizia con:

 

Adolf al Reichstag

Per anni abbiamo sofferto la tortura del Diktat di Versailles che è diventato per noi ormai intollerabile. Danzica era ed è una città Tedesca. Il Corridoio di Danzica era ed è in Germania. Entrambi questi territori devono il loro sviluppo culturale esclusivamente al popolo Tedesco. Danzica è stata però separata dalla Germania e il Corridoio annesso alla Polonia. Come avviene in altri territori Tedeschi dell’Est, le minoranze Tedesche che vi vivono sono maltrattate nel modo più angoscioso. Negli anni 1919 e 1920 più di 1,000,000 di persone di sangue Tedesco sono state costrette a lasciare la madre patria.

Ho tentato più volte con mezzi pacifici di proporre la revisione dell’iniquo Trattato ed è una menzogna affermare che volevamo ottenerla con la costrizione. Quindici anni prima che il Partito Nazional Socialista salisse al potere c’è stata l’opportunità di concretizzare questa revisione con accordi ed intese pacifiche.


Benito alla nazione

Combattenti di terra, di mare, dell'aria.
Camicie nere della rivoluzione e delle legioni.
Uomini e donne d'Italia, dell'Impero e del Regno d'Albania.
Ascoltate!
Un'ora, segnata dal destino, batte nel cielo della nostra patria.
L'ora delle decisioni irrevocabili.
La dichiarazione di guerra è già stata consegnata agli ambasciatori di Gran Bretagna e di Francia.
Scendiamo in campo contro le democrazie plutocratiche e reazionarie dell'Occidente, che, in ogni tempo, hanno ostacolato la marcia e spesso insidiato l'esistenza medesima del popolo italiano.
Alcuni lustri della storia più recente si possono riassumere in queste parole: frasi, promesse, minacce, ricatti e, alla fine, quale coronamento dell'edificio, l'ignobile assedio societario di cinquantadue Stati.
La nostra coscienza è assolutamente tranquilla.

Nikita al comitato centrale

Compagni,
Nel rapporto del Comitato Centrale del Partito al XX Congresso, in numerosi discorsi dei delegati al Congresso stesso ed anche prima, durante la sessione plenaria del CC-PCUS, si è parlato molto del culto della per­sonalità e delle sue dannose conseguenze.

Dopo la morte di Stalin il Comitato Centrale del Partito cominciò ad attuare una politica intesa a spiegare, concisamente e coerentemente che non è lecito ed è estraneo allo spirito del marxismo-leninismo esaltare una sola persona, e trasformarla in un superuomo in possesso di doti sovrane naturali simili a quelle di un Dio.

Un simile uomo è ritenuto in grado di sapere tutto, vedere tutto, pen­sare per tutti, fare qualsiasi cosa ed essere infallibile nella propria con­dotta.

Un simile culto per un uomo, e precisamente per Stalin, è stato diffuso tra di noi per molti anni.


Frasi dette all’assemblea dell’ONU

Daniel Ortega, presidente del Nicaragua, 1987

«Prima di rivolgersi a quelle teste calde che propongono azioni militari come l’invasione, si ricordi, presidente Reagan, che Rambo esiste solo nei film»

Un altro attacco agli Stati Uniti, questa volta per bocca del presidente del Nicaragua Ortega, forte critico della politica statunitense nell’America Centrale. In particolare per i finanziamenti ai gruppi armati contras e il sostegno della dittatura di Anastasio Somoza Garcia che, secondo Ortega “ha dissanguato i nicaraguensi”. La reazione del delegato degli Stati Uniti è stata quella di andarsene: “i nicaraguensi saranno rimasti seduti ad ascoltare, io no”.


Hugo Chávez, presidente del Venezuela, 2006

«Ieri il diavolo è passato di qua, si sente ancora puzza di zolfo»
Chávez è solito a uscite provocatorie e l’assemblea dell’ONU è uno dei suoi palchi preferiti. In quest’occasione l’attacco era diretto a George W. Bush, paragonato nientemeno che a Satana. Qualche anno dopo Chavez si è autocitato, dichiarando che «non c’è più odore di zolfo» da quando Obama è diventato presidente.


Omar al-Bashir, presidente del Sudan, 2006

«Il quadro che hanno dipinto le organizzazioni di volontari per sollecitare assistenza e aiuto ha portato a conseguenze negative»
Al-Bashir ha negato che in Darfur fosse in corso un genocidio, accusando invece le organizzazioni non governative occidentali di aver orchestrato un piano per ricevere più finanziamenti. Bashir, insieme ad Ahmadinejad, ha inoltre accusato Israele di aver diffuso menzogne per indebolire il governo sudanese.

Mahmoud Ahmadinejad, presidente dell’Iran, 2008

«La dignità, l’integrità e i diritti di americani ed europei sono messi in pericolo da un piccolo ma pericoloso gruppo di persone chiamati sionisti. Nonostante siano una minoranza minuscola, hanno manipolato in modo fraudolento e complesso fette importanti di centri finanziari, monetari e politici degli Stati Uniti e di diversi paesi europei»
Ahmadinejad ha usato regolarmente il palco dell’assemblea dell’ONU per attaccare il potere dell’Occidente, con un occhio particolare al suo acerrimo nemico, Israele. Nel 2008 ha accusato «l’entità sionista» di essere colpevole di vari crimini, tra cui l’aver causato la guerra nell’Ossezia del Sud. Una caratteristica dei discorsi del presidente iraniano è il forte uso della retorica religiosa e degli insegnamenti sciiti.


Fidel Castro, presidente di Cuba, 1960

«Se Kennedy non fosse milionario, analfabeta e ignorante capirebbe che non si può fare una rivolta contro i contadini»
Anche Castro non ha scherzato, esattamente cinquant’anni fa, quando ha criticato violentemente e per quattro ore e mezza Kennedy, Nixon e l’imperialismo americano, in piena crisi di rapporti tra gli Stati Uniti e Cuba. Castro è collegato anche a un altro ricordo bizzarro dell’assemblea di quell’anno: chiese di avere dei polli vivi nella sua camera d’albergo.













giovedì 6 ottobre 2016

Affitto: contratti, risposte ed ipotesi personalizzate

Chi affitta una casa, per vari motivi, cerca soluzioni differenti ad esigenze differenti, ma non tutto è possibile, per questo motivo abbiamo chiesto al Dott. Andrea Sorci, titolare di Studio Casa, di fornire qualche elemento di chiarezza.
"L'affitto è regolato dalla legge 431/1998, che in merito ai contratti possibili offre quattro opzioni. - spiega Andrea Sorci - Per ogni tipologia di locazione solitamente si identifica uno schema contrattuale più o meno rigido. Le scelte non sembrano così complicate all'inizio, ma spesso la soluzione migliore arriva attraverso il dialogo con un professionista, perchè così viene calibrata sulle esigenze del cliente."

La prima opzione è il Contratto libero - La durata è di 4 anni, con rinnovo tacito per altri 4 anni. Alla fine del secondo quadriennio, senza disdetta con 6 mesi di anticipo, si rinnova alle stesse condizioni. Il contratto può essere sottoscritto su tutto il territorio nazionale.

Altra possibilità è il Contratto a canone concordato - La durata è di 3 anni con rinnovo tacito di altri 2. Senza disdetta almeno 6 mesi prima, il contratto si rinnova automaticamente. Il canone non è libero: un accordo locale tra le associazioni degli inquilini e dei proprietari definisce l'importo minimo e massimo in base alla localizzazione e alle caratteristiche dell'alloggio. Il contratto può essere sottoscritto in tutta Italia e gode di agevolazioni fiscali, alcune delle quali differenziate in base al tipo di Comune.

Oltre a queste vi è il Contratto transitorio - Dura da 1 a 18 mesi. Alla scadenza si risolve senza disdetta. Nelle città metropolitane, nei Comuni ad esse limitrofe e negli altri Comuni capoluogo di provincia il canone non è libero, ma deve attenersi agli accordi territoriali. Può essere sottoscritto solo per documentate esigenze temporanee.

Quarta opzione è il Contratto per studenti - Può avere una durata minima di 6 mesi e massima di 36. Gli accordi territoriali stabiliscono il livello del canone minimo e massimo che il proprietario può chiedere date le caratteristiche dell'alloggio. Il contratto può essere sottoscritto da un singolo studente o da un gruppo di studenti fuori sede nelle città sedi universitarie o di sedi distaccate e succurali.

A queste tipologie si aggiunge infine anche il contratto per LOCAZIONI TURISTICHE, atipico ma non insolito, specie d'estate.
Andrea Sorci che è amministratore di Lidimare, ci spiega, "Iniziamo subito dicendo che le locazioni turistiche non sono attività ricettive perchè sono, seppure per periodi brevi, da annoverare fra le tipologie di semplici contratti di locazione regimentati, sia dagli articoli del Codice Civile e sia dalle specifiche leggi sulle locazioni immobiliari." 
"Detto questo - precisa il dott. Sorci - se volete affittare il vostro appartamento per il periodo estivo, oppure per brevi periodi di tempo, questo sistema locativo può essere adottato per sfruttare al meglio il vostro immobile dal punto di vista reddituale. Ma attenzione a non prevalicare il sottile filo che divide la locazione turistica dalle Case Vacanza perchè a nostro avviso la differenza è che nelle locazioni turistiche non devono assolutamente essere formiti servizi quali la biancheria per i letti e per i bagno i servizi di pulizia ecc. Mentre ovviamente le case vacanze , oltre ad essere regimentate da altre leggi, offrono assieme all'alloggio i servizi innanzi menzionati ( la biancheria per i letti e per i bagno i servizi di pulizia ecc.)."

I contratti di tipo turistico prevedono la stipula tra le parti soltanto nel caso in cui la locazione abbia durata superiore ai 30 giorni. Il tipo di contratto è espressamente libero, in quanto non vengono imposte regole per il calcolo del canone stabilito, che resta alla libera contrattazione delle parti, che regoleranno autonomamente anche le condizioni di pagamento. L’unico vincolo, valido in generale per tutti i tipi di locazione riguarda la modalità di pagamento, che per importi superiori ai €. 1.000 deve avvenire obbligatoriamente mediante mezzi di pagamento tracciabili (bonifico, assegno, carta di credito, ecc).












domenica 18 settembre 2016

Nel cerchio di Pluto



I peccatori di incontinenza del quarto cerchio sono gli avari e i prodighi, condannati a spingere enormi massi, divisi in due schiere che quando si incontrano si ingiuriano rinfacciandosi la colpa contraria: la grandezza del peso che li opprime simboleggia la quantità dei beni terreni che accumularono o sperperarono. 

Dal 2011 ad oggi – spiega la Banca d’Italia – sono stati erogati 114 miliardi di euro in meno alle famiglie. Sempre più italiani si vedono negare un finanziamento anche perché risultano cattivi pagatori. Si tratta, cioè, di tutti quelli che hanno pagato in ritardo, o per niente affatto, le rate di un altro prestito. Un condizione che, in questi anni di crisi, può anche rappresenta “la morte civile” per un imprenditore che non otterrà più altri finanziamenti. 
Ogni volta che si accede al credito al consumo (ma anche quando si fa da garante), si viene censiti nei Sistemi di informazioni creditizie (Sic) che raccolgono i dati su tutti i contratti di prestito che banche e finanziarie stipulano con i clienti. Le più note sono Crif, Experian e Ctc. Il compito è chiaro: valutare il merito creditizio e contenere il rischio – attraverso le segnalazioni che gli stessi istituti inviano ogni mese – di concedere nuovi prestiti a quanti non siano in grado di rimborsarli. In sostanza alla Banca d’Italia è stato affidato il servizio di centralizzazione dei rischi creditizi. Essa obbliga le banche autorizzate in Italia, le succursali delle banche comunitarie stabilite in Italia, le società finanziarie appartenenti a un gruppo bancario e gli intermediari finanziari iscritti nell’apposito elenco speciale a comunicare periodicamente l’esposizione dei propri affidati, nonché i nominativi ad essi collegati. 
Questa doppia segnalazione ha lo scopo di sventare il pericolo derivante dalla prassi del c.d. cumulo di fidi, ossia la situazione in cui un soggetto già sovvenuto da una banca ed inadempiente ai propri impegni si rivolge ad un altro istituto di credito per ottenere un nuovo fido. Dal 2005 a disciplinare l’attività dei Sic c’è un “Codice di deontologia e di buona condotta” che dovrebbe tutelare i diritti di quanti risultano censiti, dal momento che possono sempre rettificare, aggiornare e cancellare le informazioni che si rivelino non correttamente riportate. 

Condizionale d’obbligo, visto che nel corso degli anni sono state molte le battaglie intraprese dalle associazioni dei consumatori e dai singoli cittadini che si sono visti iscrivere erroneamente. Basti pensare che le dispute continuano ad affollare anche le aule dei tribunali. L’ultima sentenza emessa dalla Corte di Cassazione (sentenza n° 18555/2013) pochi mesi fa non fa altro che ribadire il “diritto del cliente a ricevere entro 15 giorni una risposta dalla banca con le informazioni contenute nella segnalazione negativa emessa a suo carico”, così come previsto dal Codice. La dottrina inquadra la tematica dell’erronea segnalazione al CRIF nel più vasto tema del danno da informazioni inesatte, quale confine tra la responsabilità contrattuale e quella aquiliana. In particolare, la giurisprudenza di merito ha rilevato la non sufficienza di un singolo inadempimento del debitore e della mera contestazione di un credito quali presupposti per la segnalazione. L’illegittima segnalazione del sovvenuto alla CRIF integra una violazione della buona fede nell’esecuzione del contratto
Detta violazione comporta un necessario risarcimento del danno in via equitativa purchè si dimostrino le conseguenze dannose nella propria sfera patrimoniale. Infine, questo è quanto affermato dal Tribunale di Torino con la recentissima sentenza n. 3651, emessa in data 20.05.2015: « Se pure è vero che – in linea di principio – l’illegittimità della segnalazione eseguita da una banca di per se costituisce un comportamento pregiudizievole per l’attività economica del soggetto illegittimamente segnalato, in special modo ove eserciti attività d’impresa, nonché lesivo della sua reputazione, poiché il discredito che deriva dalla segnalazione genera una presunzione di scarso affidamento dell’impresa con inevitabile perturbazione dei suoi rapporti economici, facendo apparire rischiosi anche gli affidamenti già concessi (analogamente a quanto avviene nell’ipotesi del tutto analoga di illegittimo protesto di una cambiale), occorre però notare che, nel caso in esame, non vi è prova di esistenza del danno da lesione dell’immagine sociale e professionale della persona segnalata, non avendo l’attore dimostrato l’esistenza dell’asserito pregiudizio sofferto e del nesso causale tra esso e la condotta della banca. Pur potendosi ravvisare la potenziale idoneità dell’erronea segnalazione, l’attore non ha tuttavia assolto l’onere probatorio di concreta ed effettiva esistenza del danno, del suo ammontare e del rapporto di causalità con la condotta…»

mercoledì 14 settembre 2016

Consulenza di consulenze: scegliere con cura ed attenzione

Ci sono tanti, e forse troppi, consulenti sentimentali, diventa faticoso scegliere bene, se qualcuno avesse veramente bisogno, ma diventa molto facile invece escludere alcuni "cialtroni" che tra il motivare e "gigioneggiare", vengono scoperti abbastanza semplicemente sui loro scopi: approfittare e guadagnare.
E' facile ma non facilissimo perchè, in alcuni casi con abilità, questi consulenti sentimentali, per i maschi è un "guru" o un "maestro", usano abbastanza buon senso per catturare l'attenzione, ad esempio:

A) La regola d'oro della seduzione è quella di essere se stessi. Non create un personaggio finto, il gioco viene presto smascherato e non raggiungerete la meta agognata, anzi potrete coprirvi di ridicolo.
B) È importante anche non mostrarsi mai troppo euforici o troppo timidi; dovete invece trasmettere serenità d'animo e determinazione, ingredienti essenziali per mettere in atto un'efficace strategia di seduzione.
C) Da non trascurare, quando si è davvero intenzionati a sedurre qualcuno, è ricordarsi di non fare dei monologhi. I tipi troppo loquaci risultano mortalmente noiosi. È sempre fondamentale instaurare un dialogo mostrando di essere degli ascoltatori attivi e pazienti e interessati a quello che l'altro ha da dire.
D) È altrettanto importante non mostrarsi invadente. Non cercare un contatto fisico a tutti i costi, l'invadenza, del resto, non va manifestata neppure con lo sguardo, in quanto si rischia di apparire sgradevoli e di infastidire chi vi sta di fronte.
Questo è un abile affabulatore, non detta regole assurde ma usa il buonsenso, frena gli eccessi, cerca di regolamentare con proposte civili un incontro con possibile "conquista". Vorremmo far notare che questo metodo sarebbe utile sempre con ogni nuova conoscenza e soprattutto anche se non si è soli, ovvero in un contestosociale come un cena tra amici. Suggerimenti utili anche se andate da Maria De Filippi, in cerca di compagnia.
La critica a questo sistema è che non è un percorso specifico per chi vorrebbe rapportarsi strattamente con una specifica persona, siamo nella buona creanza che va bene, ma non porta garanzie.

L'esempio continua: Ricordate inoltre che la seduzione avviene anche e soprattutto da un punto di vista intellettuale, mostrando sempre una certa raffinatezza e sensibilità. Bisogna sorridere e guardare negli occhi la persona che abbiamo vicino mostrando piacere di conversare, poi sarà il partner a corrispondere il vostro atteggiamento e voi vi regolerete in base alla risposta che riceverete. Se abbiamo un po d'intuito non ci sarà difficile capire se il nostro comportamento è gradito o meno. Se avete problemi di sensibilità e di raffinatezza, un po' di intuito e buone maniere, probabilmente un rapporto lo riuscite a creare, ma quando non avete queste qualità???
Ci sono invece casi e proposte di consulenza, ed in questo caso, si annuncia che cadiamo nella più incredibile e becera mercificazione del rapporto, che insegnano a diventare un maschio alfa (ma allora siete un cane): 

1) Togliere l’attenzione da una donna o “spingerla via”, praticamente una sfumatura del tira e molla. Detto così sembra semplice, ma in realtà il takeway è una delle tecniche più difficili e avanzate di tutta la seduzione. Se saper fare dei buoni tira e molla è un arte, fare dei buoni takeaway lo è ancora di più.2) C’è un modo universale di disarmare i test che una donna ti fa, ed è l’esagerazione. Quando una donna ti testa, lei si aspetta che tu ti giustifichi o che cerchi di contrastarla. Non si aspetterebbe mai che tu le dia ragione. L’esagerazione non solo è potente perché la spiazzi completamente, ma è estremamente efficace anche perché fai uso dell’ironia in una delle sue forme più brillanti. E come sai, far ridere una donna è sempre una buona cosa.3) Le vostre storie sono tra le cose migliori di cui parlare. Se vuoi entrare in sintonia con una persona, raccontale delle storie significative della tua vita e lascia che lei condivida le sue con te. Condividendo delle storie ricche di significato, ti stai aprendo a lei e questo le darà la possibilità di aprirsi a te. E la cosa crea una connessione incredibile. Ovviamente vale anche il contrario: se riesci a farla aprire per prima, poi apriti a tua volta…almeno un pochino 4) Il modo più efficace per far investire una donna è farla qualificare.
Premendo i giusti grilletti la porterai a parlare di sé per dimostrarti quanto è in gamba, e quanto essa meriti la tua attenzione. Farla qualificare come si deve è un’arte sopraffina (al pari del tira e molla), ma è ciò che fa la differenza tra un uomo che piace e uno che viene letteralmente inseguito dalle donne. Tutte le donne hanno un forte bisogno di validazione e sono portate a cercare di soddisfarlo.
5) Che cosa dicono gli italiani di XXXX-XXX:
“Ho migliorato la mia posizione lavorativa perché sono riuscito a concludere importanti contratti grazie al mio fascino personale. Inoltre sono felicemente fidanzato con Laura, una collega davvero molto carina e intelligente con cui tutti ci provavano, ma che ha preferito me agli altri. Tutto questo grazie a XXXX-XXX.

Se siete molto più furbi della persona desiderata, forse e poi ancora forse, potrebbe funzionare, ma se cadete in questi suggerimenti non siete così furbi, e comunque se l'ambita preda non la conoscete,  potrebbe dimostrarsi molto più capace di voi. 
Il linguaggio usato è terribile, grilleti, validazione, disarmare, takeaway, sono termini orrendi per aiutare qualcuno ad avere un papporto con un altro essere umano. Sbagliato l'approccio, sbagliato l'atteggiamento mentale, sbagliato il giochino, e falsa la pubblicità poco occulta del testimone. Questo vuole soldi in cambio di nulla, perchè non andrete molto lontano in questo modo.

Un buon consulente vi sottolinea opportunità ed anche errori, e Infogratis anche in questo caso ha cercato di darvi un punto di vista diverso per permettervi di valutare con attenzione. Così dovrebbe essere, sempre.
























lunedì 5 settembre 2016

Over 40: consigli e "sconsigli" sull'outfit


Senza criticare nessuno e nessuna, anzi sottolineando che la libertà di vestire come si vuole è anche questo un segno di civiltà, si ritiene comunque opportuno fare una netta distinzione tra libertà ed convenienza di vestirsi in una data maniera.
Precisato che per outfit si intende un insieme di abiti e accessori che rendono perfetta quella che una volta si chiamava “mise”, i suggerimenti offerti sono giudizi di valorizzazione che valgono per molti ma non per tutti. 

Superati gli "anta", ad esempio, non è più consigliabile utilizzare degli short che scoprono il tanga, e non sarebbe solo questione di età, troppo spesso si vedono fanciulle che per "conformazione ereditaria" dovrebbero in ogni caso astenersi dall'indossare certi indumenti, specie se il loro fine è quello di sedurre o affascinare. Vestirsi per valorizzare se stessi, per mostrare personalità, significa anche rinunciare o meglio decidere liberamente di evitare quello che stona.

In ogni caso nel tempo il corpo evolve e cambia e non sempre la chirurgia riesce a contenere o limitare la diversità.
Le signore dopo i 40 dovrebbero A) prevenire "cedimenti strutturali" del décolleté. In altre parole, è arrivato il momento di abbandonare alla biancheria intima logora e malandata e di scegliere un reggiseno adatto alle forme. Di sicuro  oltre ad una migliore silhouette, anche la postura ci guadagna.
Allo stesso modo anche se carine, e non siete ad una festa "particolare" o in palestra, B) in genere le scritte che compaiono sulle magliette sono del tutto inadeguate ed inaspettate nelle normali attività quotidiane. Superati i 40"anta", comunicate verbalmente le vostre opinioni e non lasciate che sia una T-shirt a veicolare il vostro messaggio, sembrerebbe piuttosto immaturo, e questo vale anche per i maschi rockettari o politicamente impegnati che siano.

Stesso discorso C) valido per tutti sui pantaloncini corti. Se anche ci si può (fisicamente) permettere d'indossare un determinato capo, ciò non significa che si debba farlo per forza. Se non hai una gamba di legno o gambe storte, rovinate, non si ha l'obbligo di esibire ad ogni costo ed in ogni situazione il nuovo tatuaggio su polpaccio stanco, specie se sei al lavoro, per i maschi. 

Per le donne sconsigliatissimo un capo con le dimensioni di un fazzoletto che copre a malapena le parti intime, come una minigonna "vertiginosa" o pantaloncini corti in denim (ma anche quelli in normale cotone che hanno spopolato per tutta l'estate 2016). Da abolire o rinunciare, perché esporre centimetri di lato B alla pubblica vista non è molto chic, specialmente quando la carta d'identità sarebbe da ulteriore rinnovo. Su questo argomento viene in mente una famosa citazione dal film Blade runner "I've seen things you people wouldn't believe" (ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi) ma per gli italiani abbiamo ancora la speranza di lottare contro la grettezza e barbarie più totale.

Che si tratti di una banale scritta su un top o di un semplice ghirigoro sulla tasca posteriore dei jeans, D) indossare qualcosa di luccicante dopo i 14 anni dovrebbe essere considerato fuori legge a prescindere, perché gli strass fanno subito pensare a sogni adolescenziali non necessariamente esauditi. Quindi perché rischiare di essere scambiata per una reginetta di bellezza mancata.


Nonostante tutto, siamo liberi di fare quello che ci pare. Quelli che vogliono sembrare giovani ci provino, ma lascino la libertà di esprimere un giudizio critico (non offensivo) al denim logorato, tagliato, ridotto, luccicoso ed inadatto a quasi tutti.

Sentirsi bene con sé stessi è importante, ma poichè si vive in società, bello sarebbe sentirsi bene anche con gli altri senza rincorrere esibizionismi che non sempre sono "moda" ma spesso sono commercio